Un domani migliore con il Summit del Futuro

Dopo il G7 a guida italiana di metà giugno tenutosi a Borgo Egnazia, fra qualche settimana si riuniranno gli Stati membri e le Agenzie dell’ONU, le ONG (Organizzazioni Non Governative), le OSC (Organizzazioni della Società Civile), i giovani e le istituzioni accademiche per il primo vertice del futuro dell’ONU

Il Summit of the Future (“Summit of the Future: Multilateral Solutions for a Better Tomorrow”) si svolgerà il 22 e 23 settembre a New York, nel palazzo dell’Onu. È “un’opportunità unica per ricostruire la fiducia e riallineare le istituzioni multilaterali obsolete con il mondo di oggi, basandosi su equità e solidarietà”, ha dichiarato il Segretario Generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres. 

Inclusione ed emancipazione sociale, pace e giustizia, diritti umani inviolabili e universali, protezione e sicurezza, rispetto e responsabilità, cambiamento climatico e sostenibilità ambientale, innovazione digitale, cooperazione internazionale e multilateralismo sono i macrotemi che verranno affrontati per cercare di rispondere nel breve-medio termine agli attuali squilibri globali da un lato e alle emergenti sfide e opportunità dall’altro.

Al termine del vertice verrà adottato un accordo comune denominato “Patto per il futuro” (Pace for the Future), che comprenderà un “Accordo Digitale Globale” (Global Digital Compact) – per una digitalizzazione futura più sicura, in cui ne vengano sfruttati i benefici e contenuti i rischi – e una “Dichiarazione sulle Future Generazioni” (Declaration on Future Generations) – per dare a quest’ultime spazio e rilievo affinché plasmino al meglio il futuro in un’ottica più sostenibile ed inclusiva. 

L’ultima bozza del Patto per il Futuro è composta da 5 macro capitoli, che prevedono 60 “azioni” totali:

  • il primo capitolo è sullo Sviluppo sostenibile e finanziamento dello sviluppo (“Sustainable development and financing for development”) e prevede 12 azioni; le principali sono:
    • raggiungere gli SDGs previsti dall’Agenda 2030, attraverso azioni coerenti e accelerate – in particolare quelle inerenti al cambiamento climatico, alla povertà e insicurezza alimentare, all’uguaglianza di genere ed emancipazione femminile e a società pacifiche ed inclusive orientate a uno sviluppo sostenibile;
    • promuovere e proteggere i diritti umani e le libertà fondamentali di ciascun individuo;
  • il secondo è sulla Pace e sicurezza internazionale (“International Peace and Security”) e ne prevede 17; le azioni fondamentali sono:
    • analizzare le cause profonde dei conflitti e cercare una soluzione pacifica per risolverli, sfruttando ampiamente la diplomazia e la cooperazione internazionale;
    • supportare le persone colpite da emergenze umanitarie e, in generale, proteggere tutti civili nei conflitti armati;
    • impegnarsi per raggiungere l’obiettivo di un mondo libero dalle armi nucleari e rispettare gli obblighi sul disarmo;
    • rispettare le decisioni della Corte internazionale di Giustizia (organo dell’Onu con sede all’Aia);
  • il terzo è sulla Scienza, tecnologia, innovazione e cooperazione digitale (“Science, technology and innovation and digital cooperation”) e disciplina 7 azioni; in sintesi, si intende:
    • sfruttare i benefici e le opportunità offerte dalla scienza, dalla tecnologia e dall’innovazione per migliorare la vita delle persone e del pianeta;
    • proteggere, sviluppare ed integrare le conoscenze indigene, tradizionali e locali;
  • il quarto è sui Giovani e generazioni future (“Youth and Future Generations”) e ne prevede 4, che sostanzialmente mirano a:
    • favorire l’inclusione, la partecipazione e l’integrazione sociale dei giovani a livello nazionale e internazionale; 
    • investire nello sviluppo sociale ed economico dei bambini;
  • l’ultimo vuole Trasformare la governance globale (“Transforming global governance”) e regola 20 actions, tra le quali:
    • rinforzare il sistema multilaterale;
    • consolidare il sistema delle Nazioni Unite, riformando e rafforzando tre dei sei principali organi dell’Onu – ovvero il Consiglio di Sicurezza, l’Assemblea Generale e il Consiglio Economico e Sociale.

Il Summit consoliderà impegni concreti specifici da adempiere per affrontare le sfide odierne globali — in particolare modo le guerre – sempre più pericolose, specialmente quella in Ucraina, nella Striscia di Gaza, nello Yemen, nel Sudan e in Siria – la questione climatica e la sicurezza alimentare — al fin di costruire “un domani migliore”. 

Lucia Valentini

Lucia Valentini è neolaureata in Comunicazione giornalistica, pubblica e d’impresa (laurea magistrale, Università di Bologna), Comunicazione e Giornalismo (master, Università Pegaso) e Scienze Internazionali e Diplomatiche (laurea triennale, Università di Bologna). Interessata alle questioni geo-sociali e politiche dei PVS e del Medio Oriente, ha partecipato all’International Summer School “Social-Political Conflicts of Modern Society” presso la Saint Petersburg Mining University (08/2019). Incuriosita dalle religioni e dalle criticità dei paesi in guerra, ha frequentato i corsi “Hinduism Through its Scriptures” (HarvardX, 04/2020) e “Terrorism and Counterterrorism” (GeorgetownX, 02/2022). Inoltre, grande passione per la lingua inglese e con qualche conoscenza della lingua russa e hindi. 

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