Grok, l’inizio o la fine per Elon e la AI

Chi se non Elon Musk, pochi mesi dopo aver richiesto una moratoria sull’addestramento delle intelligenze artificiali perché considerate “un rischio per l’umanità”, mediante un Tweet su X, presenta la sua versione di chatbot. Con ineccepibile ironia, chiede alla sua AI di mostrargli una ricetta per “produrre cocaina”, presentando Grok al mondo.

Quali sono le novità e cosa differenzia Grok dai chatbot già presenti sul mercato come ChatGPT, Google Bard e Ada, o in fase di sviluppo come Google Gemini tra i tanti, Grok sarà in grado di elaborare fino a 25.000 caratteri in input, oltre che immagini, codifica audio e la possibilità di elaborare dati in tempo reale da X.com, con una velocità di calcolo superiore a ChatGPT, suo principale concorrente.

Le tecniche con cui raggiungerà tali obiettivi non sono completamente chiare. Gli stessi sviluppatori hanno dichiarato che Grok è in fase di addestramento da soli due mesi.  Tuttavia, sappiamo che sarà un LLM (Large Language Model) che implementerà approcci di RAG (Retrieval Augmented Generation), combinando tecniche di ricerca con la generazione di linguaggio naturale per migliorare la qualità e la rilevanza delle risposte e l’esperienza utente nei vari contesti applicativi.

Nel dibattito tra sostenitori e critici, Grok emerge come un AI ribelle e sarcastica, in linea con il pensiero di libertà di espressione e l’atteggiamento “Anti-Woke” dell’imprenditore sudafricano. Questa stessa posizione che lo ha portato a rompere con la co-fondata OpenAI, la compagnia madre di ChatGPT, percepita come troppo politicamente corretta.

Tuttavia, a preoccupare maggiormente sono le premesse iniziali con cui Musk ha presentato Grok. Spesso si è reso protagonista di affermazioni fuorvianti, come sostenere che i LLM dovrebbero cercare di dire la verità piuttosto che fare eco a un punto di vista liberale. In questi termini si esprime Carissa Veliz, professoressa associata presso l’istituto per l’etica delle AI all’Università di Oxford: “Le LLM non tracciano la verità”, dice. “Fanno ipotesi statistiche. C’è una grande differenza”. Questo lascia presupporre che il chatbot di xAI potrebbe incappare in frasi razziste o offensive, come accadde con i passati esperimenti del chatbot Tay di Microsoft, che nel 2016 cominciò ad elaborare frasi misogine.

La capacità di Grok di elaborare dati direttamente da X.com potrebbe causare problemi, considerando il tipo di dati presenti sulla piattaforma  (spesso utilizzata per insulti, critiche e disinformazione), si legherebbe all’incapacità di riuscire a distinguere tra ciò che è reale e ciò che è falso, come dimostrato dai tweet riguardanti lo scontro tra Israele e Hamas.

Si prevede che Grok diventi uno dei LLM più utilizzati e abusati, andando contro l’intenzione di Elon stesso, il quale dovrà affrontare una serie di sfide, sia da un punto di vista tecnico (il minore avendo a disposizione il 6° supercomputer al mondo in termini di potenza di calcolo) sia in termini di posizionamento sul mercato, con i rischi derivanti dai dati in tempo reale che potrebbero aumentare la disinformazione, permettendo alle fake news su X di essere amplificate tramite Grok.

Ad oggi, si possono solo fare previsioni poiché Grok è stato rilasciato solo ad una cerchia ristretta di utenti che pagheranno 16$ al mese per accedere al servizio X Premium+ e utilizzare Grok-1.

Francesco Di Venti

Uno studente di Informatica appassionato di codifica, algoritmi e tutto ciò che è tecnologico. Ho intrapreso progetti individuali e di gruppo che hanno rafforzato le mie capacità tecniche e favorito il lavoro di squadra. Le vittorie nelle competizioni hanno dimostrato la mia dedizione. Ora, a Torino, sto approfondendo il mondo dell'informatica, trasformando il mio entusiasmo in una futura carriera. 

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