Svezia e NATO

A maggio del 2022 il governo del Regno di Svezia ha formalmente richiesto l’adesione alla NATO. Successivamente, il 5 luglio dello stesso anno, tutti i membri dell’Alleanza atlantica hanno firmato il protocollo d’accesso a favore del paese scandinavo, rendendolo un paese “invitato”.

Da quel momento, la Svezia è stata gradualmente integrata nei sistemi politici e militari della NATO.

A marzo del 2023 è stato il turno del Parlamento nazionale del Regno di accettare l’accesso all’Organizzazione del Trattato dell’Atlantico del Nord.

Per l’adesione piena della Svezia alla NATO manca una ratifica di adesione: quella turca.

A ottobre del 2023, Ankara pare aver dato il suo benestare all’adesione della Svezia nella NATO, anche se ancora manca una data ufficiale per la riunione del governo Turco in merito.

Questa reticenza da parte della Turchia era criticata da altri paesi NATO e dal segretario generale della NATO Stoltenberg; eppure era prevedibile.

La Turchia è una nazione di confine che ha guadagnato, o meglio riguadagnato, rilevanza geo-strategica: tutto in pochi anni. Essendo una nazione “borderline” sia come allineamento politico-culturale sia economico, Ankara ha sempre intrapreso decisioni per il proprio tornaconto tenendo il piede in due scarpe, forse tre: Occidente, Oriente e Medio Oriente.

Ciò ha spesso contribuito alla raffigurazione della Turchia più come una nazione “parassita” alla NATO, piuttosto che un fedele alleato pronto a difendere l’Occidente.

Secondo questa linea d’azione, Erdogan, a seguito di trattati a porte chiuse con diversi rappresentanti del “mondo libero”, ha ottenuto il trasferimento di caccia F-16 statunitensi e un contributo degli USA nel processo di ammodernamento per la flotta già inquadrata nell’aeronautica militare turca.

Questa ripresa dei rapporti avviene dopo una brusca interruzione dettata dall’acquisto di sistemi di difesa aerea S-400 russi. Per questo, la Turchia è stata estromessa dal programma Joint Strike Fighter per l’acquisto degli F-35 e sanzionata: la prima volta in cui tali sanzioni vennero applicate ad un altro membro della NATO.

Inoltre, la Svezia ha garantito di non aiutare in futuro i gruppi di combattimento curdi etichettati da Ankara come organizzazione terroristica.

Altri attriti che Ankara vorrebbe risolvere riguardano la Turchia e l’UE, come la possibilità di viaggiare senza visto tra un paese e l’altro.

Dopo l’adesione di Finlandia e Norvegia, con l’ufficializzazione della Svezia a membro NATO, tutta la penisola scandinava risulterebbe filo-occidentale per quanto riguarda il settore della Difesa.

Russia e Bielorussia si troverebbero ufficialmente senza più paesi neutrali al confine Ovest.

Inutile dire che ciò non può certo portare ad una distensione nei rapporti russo-occidentali.

Federico Alborghetti

Redattore per gli ambiti di Geopolitica, Scienza e Tecnologia. Studente presso il Politecnico di Torino frequentante il corso di Ingegneria aerospaziale, fondatore e CEO di StratDawn. Appassionato di aviazione, ingegneria aeronautica, storia moderna e contemporanea. 

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