Secondo la rivista Nature esistono più di 70 gruppi di lavoro alla ricerca del vaccino contro il #coronavirus. L’Organizzazione mondiale della sanità ha censito in tutto il mondo 118 candidati vaccini, di cui una decina in fase di sperimentazione clinica.
La società Moderna che si trova nel Massachusetts ha comunicato che le persone che si sono sottoposte alla sperimentazione hanno sviluppato anticorpi in modo del tutto simile ai pazienti di Covid-19 che sono guariti.
L’immunizzazione avviene sulla base di Rna che punta a stabilizzare una proteina (spike) del Covid-19. I livelli di anticorpi rilevati nelle prime otto persone sottoposte ai test clinici con l’mRNA-1273 sono uguali o superiori a quelli riscontrati nei pazienti guariti dal Covid-19. Inoltre il potenziale vaccino avrebbe finora dimostrato di essere “sicuro e ben tollerato”. Dopo i primi risultati positivi, c’è molto ottimismo. Si avvierà ora la ‘fase 2’ della sperimentazione e spera di partire con la ‘fase 3’ nel mese di luglio.
Anche lo studio dell’Università di Oxford e dell’Imperial College di Londra sull’uomo (in collaborazione con l’azienda italiana di Pomezia Advent-Irbm) è a buon punto anche se i risultati sugli animali sono contraddittori. Il team di ricercatori è sicuro di avere il vaccino subito dopo l’estate, forse a settembre. Il nome del “candidato vaccino” è ChAdOx1 nCoV-19: utilizza un “adenovirus” come vettore per un trasporto più efficiente delle sequenze genetiche necessarie alle cellule umane per la sintesi dell’antigene virale.
A oggi, “i 510 volontari sani che sono stati vaccinati il 23 aprile scorso, costantemente monitorati e non presentano problemi di salute. Se continueranno a stare bene, a fine maggio si passerà alla fase finale della sperimentazione con 6.000 volontari arruolati, 3.000 che riceveranno il candidato vaccino e 3.000 un placebo.
Nel frattempo a fare il punto di tutto l’universo vaccinale è l’Istituto per le malattie infettive Lazzaro Spallanzani.
Risultano attualmente in fase clinica i seguenti candidati vaccini:
Niaid (National Institute of Allergy and Infectious Diseases) – Moderna Therapeutics (Usa);
Accademia di Scienze Mediche Militari di Pechino – CanSino Biologics (Cina);
Coalition for Epidemic Preparedness Innovations (Cepi) – Inovio Pharmaceuticals (USA);
Shenzhen Geno-Immune Medical Institute (Cina, due candidati vaccini);
Università di Oxford (Gran Bretagna);
Sinovac Biotech (Cina);
Beijing Institute of Biological Products/Wuhan Institute of Biological Products (Cina);
BioNTech/Pfizer (Germania) Symvivo (Canada).
Lo Spallanzani collabora con la società italiana ReiThera, che sta lavorando alla realizzazione di un vaccino a vettore virale; i primi test sull’uomo sono previsti nel mese di luglio. I risultati ottenuti ad oggi sono incoraggianti e ben oltre le aspettative.