TheGarThen, la morte digitale, tra memoria e storia

person using laptop

È difficile dimenticare l’immagine di una colonna di camion dell’esercito che portano via dalla città di Bergamo le salme dei defunti per Covid-19 a metà del marzo scorso.
La pandemia ha avuto effetti travolgenti, mettendo in evidenza gli aspetti più critici della nostra società attuale. Si parla di problemi della sanità, delle difficoltà politiche e persino delle contraddizioni che abbiamo oggi riguardo la nostra vita come civiltà occidentale contemporanea.

L’aspetto più terrificante, in un certo senso, messo in luce è l’anonimato di questi morti.
Il Covid-19 è una malattia infettiva e, in quanto tale, i pazienti devono essere isolati. Questo, però, ha fatto sì che molte persone in condizioni critiche rimanessero sole nei momenti più bui, o, ancora peggio, che morissero senza i propri cari vicino.
Molte persone disperate sono rimaste senza informazioni riguardo il proprio parente malato. Alcune hanno scoperto qualcosa solo dopo la morte dello stesso, molte altre non hanno potuto neanche vedere la salma nell’ultimo saluto, per non parlare di quelli a cui non è stato nemmeno celebrato il funerale.

L’anonimato nella morte è uno degli aspetti che fa tremare di più l’uomo. Basti pensare che in tempi antichi anche le battaglie più furenti si interrompevano affinché gli eserciti potessero disporre con dignità dei propri caduti.
In questo contesto, è affascinante osservare che sia nata una delle iniziative più interessanti degli ultimi tempi.

L’intervista che segue è stata fatta ad uno dei fondatori del progetto TheGarThen.
Si tratta di una piattaforma digitale, un network dedicato alla celebrazione dei defunti.
In un periodo come questo, in cui nel caos più totale si rischia di dimenticare chi se ne è andato, TheGarThen si pone non tanto come un possibile “cimitero digitale”, quanto piuttosto come un baluardo, un monumento alla memoria, affinché tutti possano raccontare la storia di chi ora non c’è più e possa rimanere saldo il ricordo dell’identità e magari dell’insegnamento che in fondo la vita di ciascuno di noi rappresenta.

Ed eccoci, il digitale, si potrebbe dire, è arrivato anche qua. TheGarThen, la curiosità di come possa nascere un’idea simile.
“TheGarThen è un progetto che ha radici piuttosto lontane nel tempo, addirittura tra noi fondatori se ne iniziò a parlare in maniera occasionale almeno 4 anni fa, anche se poi la scarsa disponibilità di tempo e di fondi da destinare ad un simile progetto lo ha sempre relegato ad un puro esercizio creativo.
L’idea di base, partorita dal uno solo di noi in realtà, era quella di creare una piattaforma social che avesse come tema centrale il defunto.
La tendenza, nei nostri brainstorming creativi, è quella di cercare tematiche ancora prive di strumenti forti in grado di affrontarle e da lì partire con la ricerca di soluzioni; questo tema, del coinvolgimento dei morti in una comunicazione social, ci ha stimolato molto, sin da subito.”

Ogni storia inizia con un nome, un nome importante e denso di significato, anzi spesso si dice che il successo stia tutto nel nome del progetto.

TheGarThen.
“Ci serviva chiaramente un nome in inglese, perché l’obiettivo è sicuramente quello di crescere valicando i confini nazionali.
Del resto la morte è, come si dice, l’unica cosa certa della vita, e questo vale per tutti, indipendentemente dalla nazionalità o dalla religione, motivo per cui abbiamo voluto che il nostro sito fosse un .com sin da subito, con almeno la versione in inglese, oltre alla madrelingua italiana, per poter raggiungere potenzialmente qualsiasi angolo della Terra.
Tornando al nome, inizialmente pensavamo ad un acronimo, partendo da un passaggio di un libro di Huxley, ma da quella idea iniziale uscì molto forte il concetto di giardino, da cui anche l’albero come elemento simbolico.
Il gioco di parole che abbiamo infine generato tra la parola garden (giardino) e la parola then (poi) combinate in un unico termine, ci ha convinti nella scelta di questo nome che identifica il sito come un luogo, seppur virtuale, dove far convergere i sentimenti che in ciascuno di noi scaturiscono nel momento in cui la morte ci separa da qualcuno a noi caro.
TheGarThen, perché proprio come un giardino sia un inno alla vita, all’esaltazione del bello e dell’amore, un luogo dove ritrovarsi, ricordare, sorridere ripensando ai momenti più belli che ci hanno legato ad una persona, alimentando quel seme di cui siamo noi stessi i frutti.”

Oggi la concezione della morte è molto diversa rispetto ai tempi precedenti. Oggi la morte è un tabù, ci si può chiedere come il progetto possa venire accolto, l’impronta sociale non è da meno, non è da sottovalutare.
“La morte è sempre stata un tabù, rimane qualcosa di così semplice da spiegare, se osservata scientificamente, ma di così difficile da accettare, nel momento in cui subentra il nostro lato emozionale; da questo punto di vista poco è cambiato in effetti.
Tra le domande che affliggono l’uomo per la mancanza di una risposta certa, c’è proprio questo, cosa avviene dopo la morte? E ci si divide tra chi si rifugia nella fine di tutto e chi spera in un mondo parallelo, possibilmente migliore di questo terreno, dove vivere l’eternità.
Oggi, di diverso rispetto al passato, c’è a nostro parere l’illusione di controllare la morte, di poterle sfuggire, di illuderla. I progressi della medicina e il benessere generalizzato alimentano questa vana convinzione.
La verità è che alla morte nessuno sfugge e certamente il nostro sito non vuole dare risposte di alcun tipo sul poi, questo lo lasciamo fare alle religioni.
Quello che noi vogliamo produrre è esattamente un beneficio per i nostri utenti sul piano sociale, creando un ponte di memoria tra i vivi nel ricordo di chi ci ha lasciato, una specie di eredità morale a disposizione di chiunque per dare un futuro al passato.”

Andiamo nel dettaglio: la piattaforma.
“I nostri utenti hanno la possibilità di creare delle pagine commemorative dei propri cari, caricando materiale foto/video che attraverso la datazione genera la timeline, coinvolgere altri utenti su queste pagine commemorative e raccogliere i pensieri e le riflessioni di ciascuno in un’unica sede, ma anche divulgare le opere, gli insegnamenti, le idee di chi ci ha lasciato.
Prevediamo di introdurre inoltre una serie di ulteriori servizi, come raccolte fondi a favore di enti benefici, servizi di consulenza, di counseling.
Certamente ci si potrà confrontare tra utenti in apposite sezioni del sito, come il blog, per poter parlare di tematiche delicate come la morte e tutto ciò che la riguarda, senza la sensazione di essere inappropriati.
Uno dei temi su cui stiamo lavorando è quello di creare una mappa genealogica la cui complessità sarà direttamente proporzionale alla quantità di utenti connessi e di profili creati.
La cosa importante da sottolineare è il fatto che non si tratta di un sito con la funzione di raccolta di necrologi; soprattutto dall’inizio del 2020 abbiamo assistito alla nascita di diversi siti di questo tipo con la precisa finalità di commemorare i morti da Covid-19.
Non vogliamo dare nostri pareri in merito, ognuno è libero di produrre i contenuti che più ritiene idonei, ma certamente vogliamo rimarcare il fatto che TheGarThen sia tutt’altro che un piatto elenco di necrologi, bensì un sito dove si celebra il passato attraverso la vita di chi è stato accanto a noi, ma con lo sguardo sereno rivolto al futuro, con la certezza che i frutti migliori nascono solo se le radici sono forti.”

Non si parla solo di persone, ma c’è spazio per un amore, per un ricordo più ad ampio respiro.
“Abbiamo concepito il sito non soltanto per i nostri defunti, ma anche per cementare il legame con i nostri animali domestici, una volta che, purtroppo, ci lasciano.
L’animale domestico è quella parte della famiglia che ci ama indipendentemente dalla carta d’identità, dal nostro status sociale o dal nostro conto in banca.
Come padroni, doniamo all’animale domestico tante attenzioni e tanto affetto, ma in realtà tutto quello che diamo torna a noi amplificato, perché l’animale, nella sua istintività, non è capace di fingere.
Il tema è molto delicato, chiaramente non è semplice associare la morte di un animale a quella di una persona, ma chi ha mai goduto della compagnia, dell’amore incondizionato di un cane o di un gatto, sa bene di cosa parliamo.
Pur senza poter parlare la stessa lingua, tra uomo e animale si instaura un rapporto simbiotico che spesso supera quello che può esistere tra persone, al punto che abbiamo pensato che fosse giusto dedicare spazio anche a loro, i nostri piccoli, grandi compagni di vita.”

Se il progetto progredisse con il tempo, le aspettative potrebbero essere imprevedibili, addirittura è pensabile un cambiamento sociale senza precedenti.
“Non è facile prevedere quali cambiamenti avverranno nella nostra società, se solamente proviamo a pensare a quali fossero le dinamiche sociali un paio di decenni fa, è chiaro e lampante quanto il progresso tecnologico stia accelerando importanti cambiamenti socio-comportamentali a livello globale.
In questo contesto non abbiamo la pretesa di determinare chissà quale cambiamento sociale in maniera diretta, ma sicuramente immaginiamo un futuro in cui TheGarThen.com occupi un posto importante nella mente delle persone, che sia riconosciuto come il luogo della condivisione dei ricordi di chi non c’è più, un luogo di meditazione, di riflessione, di pace interiore.”

Ora lasciamo spazio agli autori, è il momento delle visioni e dei sogni.
“Siamo delle persone curiose. Noi Founder siamo tutti nati a Roma, con percorsi professionali di vario tipo. Abbiamo dato corpo a quella che all’origine sembrava un’idea irrealizzabile, credendoci con forza, investendo molto del nostro tempo libero e non solo, riversando nel progetto tutta la convinzione e l’ottimismo di cui eravamo capaci.
Lo facciamo perché crediamo davvero che questo nostro progetto possa colmare una lacuna nel panorama del digitale, crediamo che possa dare qualcosa di positivo al mondo e, nel suo piccolo, migliorarlo.
Il sogno legato a TheGarThen è quello di vedere realizzato un qualcosa nato dalle nostre menti, un po’ visionarie, forse un po’ pazze, ma comunque nostro.”

Il progetto TheGarThen rappresenta una delle realtà più innovative del momento, e soprattutto arriva in un periodo in cui è evidente la necessità di una iniziativa in questa direzione.

L’impatto sociologico derivante potrebbe cambiare la concezione della morte che abbiamo oggi: l’idea che io possa andare in un luogo e, tramite il mio smartphone, leggere la storia, o anche solo vedere immagini, delle persone che sono state lì prima di me è qualcosa di estremamente pregnante dal punto di vista umano.

Foscolo, con “Dei Sepolcri” aveva già messo in luce l’importanza del legame di memoria tra vivi e morti e dell’ispirazione che il presente può trarre dal ricordo del passato: deve far riflettere che, dopo 200 anni, in un contesto storico culturale completamente diverso ormai, sia ancora una realtà italiana che si fa avanti a sollevare, e magari in questo caso a risolvere, la medesima battaglia.

Rosario Pullano

Rosario Pullano è studente del Politecnico di Torino, dove frequenta il corso di laurea magistrale Physics of complex systems, percorso internazionale interateneo tra icpt, sissa e alcune università di Parigi. Nasce a Catanzaro l’8 febbraio 1997. All’età di 5 anni si trasferisce con la famiglia a Trieste. Si forma presso il Liceo Classico “Dante Alighieri” e, successivamente, studia all’università “La Sapienza” di Roma, dove consegue la laurea triennale in fisica. Si trasferisce a Bologna un anno, dove completa il corso di alta formazione in finanza matematica. Il 21 novembre 2016 è tra i vincitori nella categoria “Giovani Promesse” nella Sezione Poesia singola del “Concorso letterario internazionale Michelangelo Buonarroti”. Pubblica la raccolta di poesie “Memorie del futuro: sentimenti” nel 2019 con la casa editrice EuropaEdizioni. Ad oggi, continua a scrivere in ambito creativo e in ambito giornalistico e segue le sue ispirazioni imprenditoriali occupandosi di progetti di start up relativi al mondo dell'innovazione dei servizi digitali. 

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