Al Sant’Orsola di Bologna grazie al dispositivo VOSTARS la realtà aumentata entra per la prima volta al mondo in sala operatoria

Nel primo intervento, risultato di un progetto europeo coordinato dall’Università di Pisa e che vede l’Università di Bologna e il Policlinico di S. Orsola in prima linea come partner responsabili della sperimentazione clinica, mascella e mandibola del paziente sono stati riposizionati grazie alla guida di un visore 3D, indossato dal chirurgo e messo a punto da un team europeo di scienziati e tecnici di 4 Paesi diversi. 

Esito di un lavoro di oltre tre anni, il visore chirurgico progettato è un dispositivo tecnologico altamente innovativo, in grado di rendere disponibili direttamente nel campo visivo del chirurgo, anche durante l’operazione, le informazioni specifiche relative al paziente e quelle più generali che riguardano gli organi coinvolti nell’intervento.

Grazie a una videocamera, VOSTARS combina le immagini di fronte al chirurgo con le immagini radiologiche del paziente, e fa in modo che le due restino perfettamente coerenti e a fuoco. Inoltre, durante le fasi dell’intervento dove la guida virtuale accurata non è richiesta (come all’inizio o alla fine), il visore può diventare trasparente permettendo al chirurgo di avere una vista naturale del campo operatorio direttamente con i propri occhi.  

Caratteristica distintiva di VOSTARS (il cui acronimo significa appunto “Video-Optical See-Through Augmented Reality System”) è la possibilità di passare dalla vista mediata dalla videocamera – “video see -through” – a quella naturale con il visore trasparente – “optical see-through”. 

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