Ciro Arcella, “S’avvia una nave, spiegando tutte le vele”

CIRO ARCELLA, S’AVVIA UNA NAVE, SPIEGANDO TUTTE LE VELE. (W. WITHMAN)

Smalti nitro acrilici su lastra di alluminio, 100 cm x 100 cm, 1998

Ciro Arcella, S'avvia una nave spiegando tutte le vele (W. Whitman)

Ciro Arcella, S’avvia una nave spiegando tutte le vele (W. Whitman)

L’opera donata dagli eredi di Ciro Arcella ad Auxilia Foundation tratta una tematica molto forte e strettamente legata ai nostri tempi, ossia l’approdo degli emigranti attraverso le barche che affrontano il viaggio del dolore verso le terre della speranza, come fu per l’epoca di Whitman e il sogno americano. Il significato fondamentale che l’opera vuole trasferirci è che la storia, gira e rigira, propone, anche  a distanza di decenni o secoli, sempre gli stessi scenari, le stesse sofferenze, legate all’uomo e la difficilissima scelta obbligata dell’abbandono della sua patria natale e affetti.

Il titolo dell’opera è tratto da un brano della raccolta poetica Foglie d’erba (1855) di Walt Whitman (1819 – 1892, poeta, scrittore e giornalista statunitense): “S’avvia una nave spiegando tutte le vele”.  I racconti e le poesie di Whitman erano popolati  da gente comune e non da eroi, essi erano: contadini, vagabondi e pescatori, ponendo l’uomo come momento centrale rispetto al senso della percezione e comprensione delle cose.

L’opera venne esposta per la prima volta a Trieste e fu la prima opera alla quale venne cercato un titolo tratto dall’opera letteraria di Whitman  e che darà seguito ad altre opere con titoli di questo genere. Le vele saracene (vele quadrangolari di origine latina) e poste sulla lastra di alluminio pretrarattata e successivamente “spruzzata” con smalti nitro per carrozzieri, portano con loro un infinità di significati, ma il significato che funge da trait d’union nella poetica artistica di Arcella è sempre la libertà vista sotto tutte le sue svariate sfumature e con tutta la sua potenza espressiva che troverà sempre terreno fertile e culla nelle ammirevoli realizzazioni del Maestro.

 

Raffaella Ferrari, critico d’arte e collaboratore di SocialNews

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