Come avviene la comunicazione.

 

Un esempio per capire come avviene la comunicazione è la nostra busta per le lettere: nella parte anteriore scriviamo il mittente, ovvero il nostro indirizzo. Nella parte posteriore scriviamo il destinatario, ovvero chi dovrà ricevere la nostra lettera. Dentro la busta inseriamo il nostro messaggio. Così, avviene anche quando parliamo (comunicazione verbale) e scriviamo (comunicazione scritta). Anche nei brani di narrativa avviene così: un autore (mittente) scrive un racconto (messaggio) destinato ad un lettore (destinatario). Il racconto/messaggio viene scritto con un codice che è il lessico con cui componiamo il nostro messaggio. Ad esempio, chi sono i personaggi, come vengono descritti, se il narratore prende voce commentando o no…. Un racconto viene scritto raccontando situazioni diverse, come se fossero scene di un film, sequenze. Noi per analizzare un racconto lo dividiamo in sequenze. Riconosciamo, cioè, quali sono le scene. All’inizio incontriamo una parte di introduzione che ci spiega un po’ cosa sta succedendo. La prima sequenza viene chiamata “esordio”. Dopo, inizia l’azione e abbiamo le varie scene in cui i personaggi agiscono, queste si chiamano “peripezie” e possono essere più di una. Cambiano quando cambia il luogo, oppure, quando arriva un nuovo personaggio. Alle peripezie, quindi, si associa un numero: “peripazia1”, “peripezia2”… A volte incontriamo una frase dell’autore che ci avverte su come sarà il finale. Questa frase si chiama “avvertimento”, oppure, “spannung”. Il finale del racconto viene scritto con una situazione in cui si risolvono i problemi dei personaggi e si ha la sequenza chiamata “scioglimento”. Si può avere, anche la sequenza finale con o senza morale. La morale è il messaggio che l’autore vuole dare alla sua opera. Il racconto viene descritto con ordine cronologico lineare, oppure, con flash back. Per analizzare un racconto disegniamo due assi del tempo, una la chiamiamo “fabula” e una “intreccio”. La fabula indica la cronologia di tutti gli avvenimenti, così, come si svolgono, in ordine ad esempio dal mattino alla sera, oppure, dalla nascita di un bambino, anno per anno, fino al compimento dei diciotto anni. L’intreccio indica una cronologia di avvenimenti non lineare e non cronologica, ma invertita dall’autore ad esempio con flash back.

di Tiziana Mazzaglia

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