Appunti di storia sull’anno Mille.

 

Medaglia.

Cosa si intende per “Medioevo”?

Con la fine dell’Impero romano d’Occidente (476) si ha l’inizio del periodo chiamato “Medioevo”. Questo termine significa età di mezzo. In mezzo tra l’età antica e quella moderna. Questo periodo viene suddiviso dagli storici in: Alto Medioevo (V-X secolo) e Basso Medioevo (XI-XV secolo).

 

Le invasioni: si parla di popoli barbari che hanno invaso territori e hanno contribuito, così, a formare quella che noi chiamiamo Europa. Il termine barbaro, deriva dal latino barbaros, oi, e significa straniero, diverso. Erano ritenuti barbari tutti coloro che arrivavano da altri popoli, con cultura, lingua, tradizioni e costumi diversi. Con il passare del tempo, a causa dei loro saccheggi brutali, il termine assume il significato di violento. Questi vandali inizialmente erano: Vandali e Burgundi, popoli di origine germanica.

L’economia: era sostanzialmente agraria, serviva per soddisfare i bisogni primari del proprio popolo e anche per il commerciare. La corretta ed equilibrata alimentazione garantisce un benessere generale. Permette di sviluppare la popolazione. Si ha un alto tasso di natività e un basso tasso di mortalità. L’economia era sostanzialmente agraria serviva per soddisfare i bisogni primari del popolo e poi la parte rimanente era destinata al commercio. La corretta ed equilibrata alimentazione garantisce un benessere generale e permette di sviluppare la popolazione.

I monasteri: con San Benedetto da Norcia nasce la regola hora et labora, prega e lavora. La giornata viene scandita dal sorgere e tramontare del sole e dalle attività da svolgere. Si hanno ore in cui poter pregare e altre da dedicare alle attività lavorative. I monaci studiavano e sapevano scrivere, avevano il ruolo di conservare la cultura, cioè, i libri, manoscritti, che ricopiavano a mano (infatti, questi monaci vengono chiamati “amanuensi”). Sapevano produrre medicine con le erbe, svolgevano, quindi, attività di farmacisti. A loro si deve l’invenzione dello yogurt. Ancora, vanno ricordati per l’invenzione del calendario con elencate le festività, perché erano soliti registrare ogni giorno i nomi dei loro confratelli deceduti e hanno dato origine al calendario con riportati i nomi dei santi.

Le città fortezze: a causa delle invasioni di altri popoli cambia l’architettura urbana. Vengono creati castelli difensivi, sorti in posizioni di alture, per controllare la zona circostante. Nascono, quindi, gli artiglieri, che a turno vigilavano dalle torri di questi castelli e garantivano i primi attacchi contro i nemici. Un ruolo importante hanno anche le mura di recinzione delle città.

Carlo Magno: viveva in Francia ed era l’Imperatore. Era cristiano, quindi amico del papa. Quando il papa avverte la minaccia del popolo dei Longobardi lo chiama in aiuto, gli chiede si allearsi con questo popolo straniero sposando la figlia del re Desiderio, Ermengarda. Ma, quando i contrasti divengono evidenti, il papa chiede a Carlo Magno di ripudiare la moglie, che si rifugia in convento. Così, ha inizio la guerra contro i Longobardi, guidati da Adelchi, figlio del re Desiderio. Alessandro Manzoni ha scritto l’opera “L’Adelchi” in cui racconta questi episodi. La figura di Carlo Magno è una delle più importanti, nel corso della storia, era talmente potente e orgoglioso da essersi incoronato da solo, nella chiesa di San Michele a Pavia, dove vi è tutt’ora un’incisione che riporta il fatto.

Il rapporto di vassallaggio: veniva celebrato un rito di promessa, detto “rito di investitura” o “rito di vassallaggio”. Gli uomini si inginocchiavano davanti a Carlo Magno e gli promettevano fedeltà assoluta. Loro controllavano le province, assegnavano al popolo dei campi da coltivare, che restavano di proprietà del regno. Davano loro una parte di raccolto per nutrire le famiglie e a volte anche un compenso economico.

La scuola Palatina: Carlo Magno era amante della cultura, aveva promosso la cultura in una scuola, detta Palatina dal termine latino palatium, palazzo. Questa ha avuto il primato di aver inventato la scrittura in corsivo, detta “carolina”, in onore di Carlo Magno.

 di Tiziana Mazzaglia

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