Tagli, niente più che tagli

Lo Stato ha il compito di dare un’istruzione a tutti i cittadini, offrire pari opportunità senza operare alcuna distinzione di censo. Sono convinto che la scuola pubblica sia la cartina di tornasole di una sana democrazia. Garantire l’istruzione a tutti i cittadini è il compito di chi governa ed è l’investimento giusto per il futuro di un Paese

Otto miliardi di euro di tagli. E’ questo il risultato del lavoro portato avanti dal governo sulla scuola. Tagli, niente più che tagli. E’ difficile, a questo punto, avviare un confronto con chi, prima di ascoltare studenti e operatori del settore, propone una polpetta avvelenata di questo genere. Ma come si fa a dialogare con chi elimina le risorse economiche in un settore nevralgico per il futuro del Paese? Sappiamo tutti che il nostro sistema scolastico è stato per anni il fiore all’occhiello di tutta l’Europa. Sappiamo che i nostri ricercatori erano, e sono ancora oggi, richiestissimi all’estero.

Questo grazie ad un sistema scolastico che, pur tra mille falle, riusciva a rendere i nostri studenti competitivi e appetibili al mercato del lavoro. Il sistema, quindi, andava migliorato, adeguato alle richieste del mercato e, soprattutto, supportato da maggiori risorse economiche. Lo Stato ha il compito di dare un’istruzione a tutti i cittadini, offrire pari opportunità senza operare alcuna distinzione di censo.

Sono convinto che la scuola pubblica sia la cartina di tornasole di una sana democrazia. Garantire l’istruzione a tutti i cittadini è il compito di chi governa ed è l’investimento giusto per il futuro di un Paese. Questo esecutivo, invece, ha pensato di muoversi diversamente: ha promesso grandi rivoluzioni, ma, alla prova dei fatti, ha tolto le risorse necessarie. Può chi governa avere una visione così miope? Può non investire sull’istruzione dei nostri giovani? Non esagero se dico che un mancato investimento nella scuola pubblica potrebbe far gola soltanto a chi opera nel privato.

Non vorrei, infatti, che domani qualcuno ci dicesse che i fondi per la scuola pubblica saranno dirottati sugli istituti privati. Ci hanno fatto vedere il grembiulino, il voto in condotta, ma, non mi stancherò mai di dirlo, si sono rubati la polpa: 8 miliardi di euro. E sono stati mandati a casa 140 mila insegnanti. Per questo, noi dell’Italia dei Valori scenderemo in piazza per raccogliere le firme per un referendum contro la riforma Gelmini.Certo, i tagli approvati con l’ultima finanziaria rimarranno, ma la nostra battaglia sarà morale e di informazione. Mi spiego: in Parlamento i numeri della maggioranza sono schiaccianti ed abbiamo pochissimi spazi di manovra.

L’unica possibilità è affidata al risveglio delle coscienze, all’informazione corretta data ai cittadini che sono già scesi in piazza. Hanno protestato perchè non vogliono che il loro futuro venga ipotecato nei palazzi del potere. Noi dell’Italia dei Valori riteniamo che docenti e studenti debbano essere protagonisti di un cambiamento che riguarderà la loro vita e, più in generale, anche il futuro del nostro Paese. Ribadiamo che un settore tanto delicato e importante, come quello della scuola, non possa essere toccato dai tagli e, pertanto, ci batteremo dentro e fuori le istituzioni per rivendicare il diritto all’istruzione.

On. Antonio di Pietro,
Già Ministro Delle Infrastrutture E Dei Lavori Pubblici

Massimiliano Fanni Canelles

Viceprimario al reparto di Accettazione ed Emergenza dell'Ospedale ¨Franz Tappeiner¨di Merano nella Südtiroler Sanitätsbetrieb – Azienda sanitaria dell'Alto Adige – da giugno 2019. Attualmente in prima linea nella gestione clinica e nell'organizzazione per l'emergenza Coronavirus. In particolare responsabile del reparto di infettivi e semi – intensiva del Pronto Soccorso dell'ospedale di Merano. 

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