Inail e non solo

L’impegno dell’Istituto nel campo della prevenzione si è esplicato con la realizzazione di varie forme di sostegno alle imprese, con strumenti fondamentali nella lotta agli infortuni e all’insorgenza delle malattie professionali e con specifici interventi di informazione e formazione, seminari tematici e per categorie professionali

Muovendo dall’esigenza primaria di tutelare l’integrità psico-fisica del lavoratore, cittadino europeo, da anni l’attenzione del legislatore comunitario è rivolta alla prevenzione degli infortuni e delle malattie professionali. La UE ha infatti emanato una serie di direttive alle quali gli Stati membri, ciascuno con le proprie specificità, hanno dato attuazione per garantire concretamente la salute e la sicurezza sul luogo del lavoro. L’Italia ha sempre mostrato una spiccata sensibilità al tema, in quanto sia nella Carta Costituzionale che nel Codice civile sono contenuti principi generali che individuano nella tutela della sicurezza e della dignità del lavoratore un limite alla libertà di iniziativa economica privata. Anche successivamente il legislatore italiano ha cercato di mediare due esigenze confliggenti: da un lato quella di creare dei sistemi di tutela efficaci per i lavoratori, dall’altro quella di non rendere troppo difficoltoso e “burocratico” lo svolgimento dell’attività imprenditoriale che, per sua natura, necessita di libertà di azione per perseguire efficacemente i propri obiettivi.  È però negli anni novanta che si realizza la vera e propria “rivoluzione copernicana”, con l’emanazione del Decreto Legislativo n.626 del 1994 e di altre norme di adeguamento alle direttive comunitarie (Direttiva macchine; Segnaletica di sicurezza, Direttiva cantieri) grazie alle quali la sicurezza nei luoghi di lavoro diventa un obiettivo da perseguire attraverso l’azione coordinata di datore di lavoro e lavoratori, in relazione alle specifiche esigenze del singolo ambiente di lavoro.

Le principali differenze rispetto al passato consistono nel passaggio:

1) da una tradizionale concezione della prevenzione “per oggetti” ad una concezione di “sistema” che prevede un approccio globale ai problemi della sicurezza, idoneo ad integrare gli aspetti tecnici, gestionali, organizzativi e comportamentali;

2) da una concezione della prevenzione di natura tecnologica ad una concezione di natura soggettiva, in cui assume rilievo la centralità dell’individuo (sia esso lavoratore che datore di lavoro), dal quale ci si aspetta senso di responsabilità, impegno e collaborazione nella creazione di un sistema di sicurezza condiviso e diffuso. Il nuovo sistema della prevenzione si realizza in un “mandato sociale” affidato alle aziende, ai lavoratori ed ai professionisti della prevenzione sui luoghi di lavoro: la sicurezza viene inserita all’interno del processo organizzativo, integrando anche quegli aspetti comunicativi e gestionali idonei ad incidere sulla qualità dei comportamenti e ad orientarli verso la prevenzione. Tra i soggetti chiamati ad adempiere al mandato normativo e, dunque, a farsi carico della salute e della sicurezza del lavoratore, una posizione centrale è rivestita dall’INAIL che, nello svolgimento della sua istituzionale funzione assicurativa, è attivamente impegnato nel campo della prevenzione infortunistica e della sicurezza sul lavoro, con la consapevolezza che: l’infortunio non è inevitabile né irrimediabile; la salute ed il benessere nei luoghi di lavoro sono obiettivi primari di un moderno Stato sociale e rappresentano opportunità di crescita e di modernizzazione del sistema produttivo; la spesa sociale va riqualificata ponendo l’accento sugli interventi di prevenzione e di sostegno al reinserimento lavorativo.

Negli ultimi anni l’INAIL è stato interessato da un vasto processo di riforma normativa del sistema di assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali. Accanto al già citato decreto n. 626/94 e al successivo decreto n. 242/96 (che ha individuato nell’Ente il soggetto cui competono compiti di formazione, informazione e consulenza nei confronti delle imprese artigiane e delle piccole e medie imprese), merita particolare attenzione la legge n. 493 del 1999 che, per la prima volta in Europa, ha introdotto il riconoscimento dell’assicurazione contro gli infortuni alle persone addette a tempo pieno alla cura della casa e della famiglia ed infine il decreto legislativo n.38 del 2000. Quest’ultima norma ha ampliato la platea degli assicurati anche ai lavoratori parasubordinati, ai dirigenti, agli sportivi professionisti – portando così il numero complessivo dei lavoratori assicurati ad oltre 20 milioni – ed ha esteso la tutela fino a ricomprendere il danno biologico (o danno alla salute) e l’infortunio in itinere (in cui può incorrere il lavoratore nel tragitto casa-lavoro e viceversa). Il Decreto n. 38 affida quindi all’INAIL la “tutela integrale del lavoratore”, da realizzarsi in quattro momenti fondamentali: prevenzione, indennizzo, cure e riabilitazione, reinserimento lavorativo e sociale. Dalla visione delineata dal legislatore deriva il rafforzamento della correlazione tra funzione di prevenzione e funzione assicurativa dell’Istituto, attraverso la crescente consapevolezza della imprescindibile valenza strumentale della prima rispetto alla seconda. L’impegno dell’Istituto nel campo della prevenzione si è esplicato con la realizzazione di varie forme di sostegno alle imprese: introduzione di un sistema tariffario che diversifica il carico contributivo delle aziende in relazione all’effettiva osservanza della normativa di sicurezza e, soprattutto, di un meccanismo più direttamente finalizzato a sostenere i costi sopportati dalle imprese. Si tratta di un meccanismo che si traduce anche in una opportunità di sviluppo per le imprese e per il Paese tutto, in quanto consente l’attivazione di processi produttivi innovativi di ampio respiro. In questa prospettiva dunque la prevenzione assurge al ruolo di investimento per il miglioramento della qualità dei processi produttivi, che contribuiscono a determinare il livello di “competitività” di un’azienda. Muovendo dalla considerazione che la “non sicurezza” è un costo per l’azienda che incide sulla competitività, l’investimento innovativo in prevenzione rappresenta uno strategico e propulsivo strumento di sviluppo aziendale. Per di più, l’intervento pubblico, richiedendo la modifica o l’ammodernamento dei processi produttivi in termini di sicurezza, favorisce la diffusione dell’innovazione, ed in tal modo contribuisce a stimolare la capacità competitiva delle imprese. Questo modello di intervento prospettato dall’INAIL costituisce un significativo esempio di “welfare attivo” per il sistema italiano comune in Europa solo alla Francia. Più in dettaglio, l’iniziativa dell’INAIL (ex art. 23 Decreto n. 38/2000) ha previsto, in via sperimentale, il sostegno finanziario per la modernizzazione delle macchine e degli impianti delle piccole e medie imprese, l’introduzione di nuove tecnologie finalizzate ad orientare i processi produttivi e la riprogettazione dell’organizzazione aziendale allo scopo di migliorare le condizioni di sicurezza dei luoghi di lavoro;l’attività di informazione e formazione dei soggetti coinvolti nel sistema di sicurezza aziendale (lavoratori, rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza, datori di lavoro, responsabili dei servizi prevenzione e protezione).

 L’informazione e la formazione rappresentano, infatti, strumenti fondamentali nella lotta agli infortuni e all’insorgenza delle malattie professionali, accrescendo nei soggetti coinvolti nel sistema di gestione della sicurezza in azienda la consapevolezza sui rischi delle attività svolte ed orientandone i comportamenti verso efficaci forme di prevenzione. Attraverso l’iniziativa attivata dall’Inail, sono stati avviati sul territorio nazionale e nei diversi settori produttivi, interventi formativi a favore di circa 1.000.000 di soggetti (fra lavoratori, rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza, datori di lavoro, responsabili dei servizi di protezione e prevenzione). Per quanto concerne il sostegno finanziario agli investimenti da parte delle imprese di tipo organizzativo e strutturale, a seguito del primo bando emanato nel corso del 2002, sono stati ammessi al finanziamento n. 4.588 programmi di adeguamento alla normativa di sicurezza, consentendo, attraverso il contributo dell’Inail, di destinare ad interventi prevenzionali nei luoghi di lavoro risorse economiche pari a circa 165 milioni di Euro. Tale iniziativa, peraltro, verrà a breve riproposta attraverso l’emanazione di un nuovo bando per la presentazione di domande di finanziamento di programmi di adeguamento alla normativa prevenzionale delle piccole e medie imprese e dei settori agricolo ed artigianale. I positivi risultati conseguiti attraverso la fase sperimentale degli incentivi alla prevenzione, confermati anche dal particolare interesse all’iniziativa da parte delle istituzione pubbliche e dai soggetti attori del mondo produttivo, hanno portato l’INAIL a farsi parte attiva per l’introduzione, attraverso apposita normativa, di misure di sostegno finanziario strutturali e permanenti. Nel campo del lavoro privato, l’INAIL ha sottoscritto con gli Organismi paritetici, composti da rappresentanti delle Parti sociali, specifici Protocolli d’intesa che hanno portato alla costituzione, sia a livello centrale che territoriale, di Comitati misti nei settori dell’artigianato, delle piccole e medie imprese e delle grandi imprese. Ancora, sono state ulteriormente arricchite e rese più fruibili le informazioni sul fenomeno infortunistico e tecnopatico contenute nella Banca Dati dell’INAIL, nella consapevolezza che la conoscenza dei rischi e delle modalità di accadimento degli incidenti costituiscono un patrimonio conoscitivo indispensabile per tutti i soggetti operanti nel campo della prevenzione. In tale ambito, attraverso un’apposita collaborazione con l’ISPESL e le Regioni, sono stati attivati nuovi flussi informativi per la prevenzione destinati a tutti gli operatori del settore e finalizzati alla realizzazione di un sistema informativo, integrato e nazionale, per la prevenzione. Sotto altro profilo, l’INAIL ha posto in essere una proficua collaborazione con le parti Sociali e l’ISPESL per la realizzazione e la divulgazione di “linee guida” per l”adozione di sistemi di gestione della sicurezza, cui le imprese possono fare riferimento per la sistematizzazione del proprio modello organizzativo e gestionale in materia di sicurezza interna. A tutto ciò si aggiunge la realizzazione di numerosissimi interventi formativi rivolti alle piccole e medie imprese, alle associazioni di categorie ed agli Ordini professionali e di una ampia serie di prodotti cartacei e multimediali destinati a diffondere la “cultura della prevenzione” divulgati attraverso le strutture territoriali, le parti sociali, i mass media ed in occasione di manifestazioni, fiere e convegni a carattere internazionale, nazionale e locale.

Nel settore pubblico, l’INAIL progetta e realizza specifici interventi di informazione e formazione, seminari tematici e per categorie professionali sulla base di convenzioni con singole amministrazioni e in base all’Accordo di Programma con il Dipartimento della Funzione Pubblica, ISPESL, Istituto Italiano di Medicina Sociale, Ministeri del Lavoro, della Salute e degli Interni, Scuola Superiore della Pubblica Amministrazione e Formez.

Inoltre, poiché gli studenti di oggi saranno i lavoratori e gli imprenditori di domani, fin dal 1997 l’INAIL ha impostato un rapporto di sistematica collaborazione con il Ministero dell’Istruzione al fine, tra l’altro, di favorire l’introduzione di scelte didattiche orientate alla prevenzione. In tale contesto si inserisce il progetto “Scuola più sicura” che dal 1998 prevede la realizzazione sul territorio nazionale, in collaborazione con le scuole, di incontri, manifestazioni, “giornate evento”, materiale informativo e concorsi sui temi della prevenzione, con particolare riferimento ai pericoli dell’ambiente di vita e di lavoro. Come ulteriore sviluppo di tale importante linea d’azione, si segnala il Protocollo d’Intesa, stipulato con il Ministero dell’Istruzione, per la promozione nelle Scuole Superiori e nelle Università di percorsi formativi e di specializzazione permanenti orientando i corsi di studio/laurea su tematiche tecniche e scientifiche di diretto interesse per l’analisi e le verifiche di modelli di organizzazione del lavoro e dei processi produttivi.

Sulla base di tale Protocollo, sono state recentemente attivate apposite borse di studio in materia di salute e sicurezza sul lavoro a favore degli studenti degli Istituti tecnici e delle Università. Infine, un’ultima riflessione. L’impegno prevenzionale si inserisce nel più ampio concetto di “impresa etica” su cui da tempo sono puntati i riflettori. Il rispetto delle regole sulla salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro rappresenta, infatti, un adempimento imprescindibile ai fini di una valutazione in termini di eticità dell’impresa, cui viene chiesto di affrancarsi da dimensioni attente esclusivamente o prevalentemente ai risultati economici per inaugurare nuovi scenari in cui “gestire in modo equilibrato e coordinato la qualità ambientale, la coesione sociale e la prosperità economica”. Superando l’erroneo convincimento secondo cui gli obiettivi sociali, economici ed ambientali si trovano in stridente distonia tra loro, le imprese devono agire con la consapevolezza che le decisioni imprenditoriali, lungi dal riflettersi esclusivamente all’interno dell’azienda, di fatto si riverberano all’esterno sul tessuto sociale. Impresa etica è anche impresa sicura. La scommessa gestionale, da programmare accuratamente in collaborazione con tutti gli attori del Servizio pubblico, è quella di fare sempre di più e meglio, per contrastare efficacemente il rischio di infortuni e offrire standard elevati di tutela ai nostri assicurati.

Vincenzo Mungari
Presidente INAIL

http://dipartimenti.forzaitalia.it/atti/76.htm

 

Massimiliano Fanni Canelles

Viceprimario al reparto di Accettazione ed Emergenza dell'Ospedale ¨Franz Tappeiner¨di Merano nella Südtiroler Sanitätsbetrieb – Azienda sanitaria dell'Alto Adige – da giugno 2019. Attualmente in prima linea nella gestione clinica e nell'organizzazione per l'emergenza Coronavirus. In particolare responsabile del reparto di infettivi e semi – intensiva del Pronto Soccorso dell'ospedale di Merano. 

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