“Nei giovani la chiesa vede se stessa e la sua missione…”

Giovanni Paolo II è stato un amico speciale non solo per tutti i bambini. I giovani sono stati la vera passione del  Papa, che aveva con loro grande familiarità.§Un amore contraccambiato dai milioni di ragazze e ragazzi che hanno sempre accompagnato il suo intenso percorso pastorale

“I bambini del mondo hanno perduto uno dei loro più grandi amici”. E’ quanto ha affermato il Direttore generale dell’UNICEF Carol Bellamy dopo la scomparsa di Giovanni Paolo II.

 “Il Papa ha fatto della dignità e dei bisogni dei bambini uno dei suoi temi più frequenti”, ha aggiunto Bellamy, “riconosceva la luce speciale che brilla nei bambini, la prediligeva e ne traeva grande forza”

Il Pontefice va quindi  ricordato anche alla luce delle sue lotte contro lo sfruttamento dei minori ed ai suoi ripetuti appelli ai leader del mondo affinché onorassero i loro impegni in tema di sopravvivenza, salute e benessere dell’infanzia. Giovanni Paolo II è stato un amico speciale non solo per tutti i bambini.

Il Papa aveva grande familiarità con i giovani di ogni parte nel mondo, che spesso ispirava alla fede e all’azione.

I giovani sono stati la vera passione di Giovanni Paolo II: un amore contraccambiato dai milioni di ragazze e ragazzi che hanno sempre accompagnato l’intenso percorso pastorale di questo Papa.

 Con una partecipazione e con un affetto che ha sorpreso per le dimensioni e per l’intensità anche i più scettici osservatori.

 Le Giornate mondiali della gioventù, che hanno avuto luogo nel 1987 a Buenos Aires (Argentina), nel 1989 a S. Giacomo di Compostella (Spagna), nel 1991 a Czestochowa (Polonia), nel 1993 a Denver, Colorado (Stati Uniti), nel 1995 a Manila (Filippine), nel 1997 a Parigi (Francia), nel 2000 a Roma (Italia) e nel 2002 a Toronto (Canada), sono divenute, con Giovanni Paolo II, un appuntamento fisso e un’occasione per lanciare messaggi e invitare alla riflessione.

“Dal primo raduno, tenutosi in Piazza San Pietro la Domenica delle Palme 1986 – scriveva Giovanni Paolo II in una lettera al cardinale E. Pironio, – si è avviata una tradizione che vede alternarsi, di anno in anno, un appuntamento mondiale ed uno diocesano, quasi a sottolineare l’indispensabile dinamismo dell’impegno apostolico dei giovani, nella duplice dimensione locale ed universale.

 Le Giornate, infatti accogliendo un’iniziativa partita dai giovani stessi, sono nate dal desiderio di offrire loro significativi momenti di sosta nel costante pellegrinaggio della fede, che si alimenta anche mediante l’incontro con i coetanei di altri Paesi ed il confronto fra le rispettive esperienze.

 I giovani sono così periodicamente chiamati a farsi pellegrini per le strade del mondo.

In essi la Chiesa vede se stessa e la sua missione fra gli uomini; con loro accoglie le sfide del futuro, consapevole che l’intera umanità ha bisogno di una rinnovata giovinezza dello spirito. Questo pellegrinaggio del popolo giovane costruisce ponti di fraternità e di speranza tra i continenti, i popoli e le culture. E’ un cammino sempre in atto. Come la vita. Come la giovinezza”.

 Ripetutamente Giovanni Paolo II ha invitato i giovani a porre ogni sforzo per contribuire all’edificazione di un mondo nuovo, fondato sulla potenza dell’amore e del perdono, sulla lotta contro l’ingiustizia ed ogni miseria fisica, morale, spirituale, sull’orientamento della politica, dell’economia, della cultura e della tecnologia al servizio dell’uomo e del suo sviluppo integrale.

Di più: a diventare i nuovi santi.“Carissimi giovani!” invitava, infatti, Giovanni Paolo II in occasione della XV Giornata Mondiale della Gioventù, “Giovani di ogni continente, non abbiate paura di essere i santi del nuovo millennio! Siate contemplativi ed amanti della preghiera; coerenti con la vostra fede e generosi nel servizio ai fratelli, membra attive della Chiesa ed artefici di pace.

Mi chiederete: ma oggi è possibile essere santi? Se si dovesse contare sulle sole risorse umane, l’impresa apparirebbe giustamente impossibile.

 Ben conoscete, infatti, i vostri successi e le vostre sconfitte; sapete quali fardelli pesano sull’uomo, quanti pericoli lo minacciano e quali conseguenze provocano i suoi peccati. Talvolta si può essere presi dallo scoraggiamento e giungere a pensare che non è possibile cambiare nulla né nel mondo né in se stessi. Se arduo è il cammino, tutto però noi possiamo in Colui che è il nostro Redentore.

Con Cristo la santità – progetto divino per ogni battezzato – diventa realizzabile. Contate su di Lui; credete alla forza invincibile del Vangelo e ponete la fede a fondamento della vostra speranza. Gesù cammina con voi, vi rinnova il cuore e vi irrobustisce con il vigore del suo Spirito”.

 Molti si sono interrogati sul particolare rapporto tra Giovanni Paolo II ed i giovani. Su come, in altre parole, i giovani potessero amare così profondamente un uomo che ha incarnato e proposto uno stile di vita così diverso da quello esaltato dal mondo laico.

Di certo, la proposta del Papa non è stata accolta per noia, per voglia di saggiare una nuova esperienza. E’ stata accolta per vero amore.

Martina Seleni  (giornalista pubblicista)

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