Chi abbraccia un bambino abbraccia l’umanità

“Ricordo la condanna decisa del papa nei confronti di chi arma la mano dei ragazzi e li fa combattenti nei conflitti locali in Africa e l’ anatema. pronunciato a San Salvador di Bahia contro coloro che li sfruttano per fini ignobili”

Giovanni Paolo ha avuto con i bambini un rapporto semplice, immediato, naturale e affettuoso. Ho davanti alcune immagini, tra le tante, che lo mostrano seduto su una panchina nel giardino del vescovado di Cracovia a dialogare con un gruppo di bambini per nulla intimiditi. Fanno le domande più disparate e il Papa risponde con parola facile, amabile, scherzosa. Mi vien da pensare che, riservando ai piccoli parte del suo tempo e prendendo sul serio le loro curiosità e i loro interrogativi, che l’attenzione a loro riservata mostri come egli abbia avuto rispetto del bambino. Che possa essere anche per noi un invito?” Così monsignor Eugenio Ravignani, vescovo di Trieste, ricorda il rapporto, sempre intenso tra il papa ed i bambini, un rapporto che rappresenta un esempio per noi tutti….

 foto gentilmente concessa da “Vita Nuova”

Giovanni Paolo II affermava: “chi abbraccia un bambino abbraccia l’umanità”. Cosa voleva dire con queste parole?

Dinanzi ad un bambino ci coglie un sentimento di tenerezza e spontaneo viene un affettuoso abbraccio. Sembra scomparire ogni discriminazione per il differente colore della pelle, per il diverso paese a cui appartiene e per la cultura diversa in cui vivrà, per le stesse condizioni di vita in cui versa, spesso segnate dalla sofferenza e dalla povertà. Abbracciare un bambino è abbracciare l’umanità nel desiderio di superare ogni divisione ed ogni barriera. Ma è anche allargare il respiro al domani perché nel bambino di oggi sta la speranza del futuro.

 “I bambini del mondo hanno perduto uno dei loro più grandi amici”, afferma l’UNICEF, commemorando Papa Giovanni Paolo II. Quali sono state le lotte di Giovanni Paolo II contro lo sfruttamento dei minori e per la sopravvivenza, la salute ed il benessere dell’infanzia?

I suoi viaggi apostolici gli hanno consentito di rendersi conto delle gravi situazioni di povertà che oggi affliggono molti Paesi e di quanto esse pesino sulla vita dei bambini e, in generale, dei minori, nell’Africa come in America Latina.

Al suo ripetuto appello alla solidarietà internazionale perché venisse incontro alle necessità dei Paesi in via di sviluppo, s’è andata aggiungendo la forte denuncia delle gravissime condizioni di miseria che si riflettono pesantemente sulla vita stessa dei bambini a cui manca il cibo sufficiente, non è garantita un’istruzione adeguata, quando la loro stessa sopravvivenza non è minacciata da epidemie che portano a morte.

Posso ricordare, a solo titolo di esempio, la sua condanna decisa nei confronti di chi arma la mano dei ragazzi e li fa combattenti nei conflitti locali in Africa e il grido, quasi un anatema. pronunciato a San Salvador di Bahia contro coloro che sfruttano per fini ignobili i bambini e per coloro che li uccidono.

La lotta all’aborto e in difesa della vita umana è stato uno dei capisaldi del pontificato di Woytilia. Quali sono state le sue principali azioni e le loro conseguenze?

Fin dall’inizio del suo servizio pontificale Giovanni Paolo II si è impegnato nella difesa della vita umana, dal suo concepimento al suo naturale tramonto. Sono innumerevoli i suoi interventi, in sedi diverse, pronunciati con assoluta chiarezza e con il coraggio consapevole di andare contro corrente.

Egli l’ha sempre considerato un suo dovere a cui non poteva e non doveva sottrarsi. Il suo pensiero, poi, trova espressione articolata e documentata nella sua enciclica Evangelium vitae del 25 marzo 1995. E’ stato, il suo, un magistero esercitato in assoluta coerenza con la sua fede, non solo, ma anche in attento ascolto di quanto ricerca scientifica e solidale impegno internazionale potrebbero contribuire a rendere più degna dell’uomo la vita che egli vive, in ogni fase della sua esistenza terrena.

E se anche il suo messaggio non è stato da tutti compreso e da molti contrastato e non accolto, oso pensare che un giorno si dovrà ricordare questo Papa come il grande difensore della vita umana.

Martina Seleni.(giornalista pubblicista)

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