Vincenzo Vavuso

Vincenzo Vavuso utilizza il linguaggio dell’ Arte, spina dorsale della Cultura, per produrre uno stimolo positivo a questa società corrotta, inquieta ed irrequieta. La sua denuncia contro quel progresso umano che devasta i valori e gli argomenti umani, si estrinseca con opere di forte impatto visivo. Parliamo del progetto Rabbia e Silenziosimbolo del rogo delle proprie ferite che partono dall’intimo, sfociando con grinta all’esterno.

Infatti le opere sono caratterizzate dalla presenza di libri, o pagine di libro, gualciti e bruciacchiati, calpestati da aggressivi scarponi o feriti da lame taglienti o azzannati da solide ragnatele di materia o comunque sottoposti a vessazioni di varia natura.

Vincenzo Vavuso cerca con tutte le sue forze la luce oltre il nero, l’alba nuova dopo la notte.

Vincenzo Vavuso con la nuova esplosione artistica del progetto “Rabbia e Silenzio” serve il linguaggio dell’ Arte e lo riveste del proprio valore primigenio depositandolo come omaggio alla Cultura nella sua totalità. Lo stimolo positivo così ottenuto è rivolto sostanzialmente alla società corrotta, inquieta ed irrequieta. La denuncia del Maestro si incammina, caricandosi di forza emblematica, contro quel progresso umano che devasta i valori, le tradizioni e l’essenza dell’uomo stesso. Le opere nate dalla forza interiore, animata dalla denuncia, sono di forte impatto emozionale. Rabbia e Silenziosimboleggia la culla e il pulpito dell’intima sofferenza che necessita di uscire e di mostrarsi al mondo intero. L’abbecedario conseguentemente ideato dal Maestro, per trasferire il profondo messaggio, è di forte effetto visivo. Tra gli elementi curiosi utilizzati da Vavuso spiccano: libri e sue pagine, gualciti, strinati, calpestati da aggressivi scarponi, feriti da lame taglienti, azzannati da solide ed inconfondibili ragnatele di materia. Il fine positivo del Maestro, che ripercorre il nostro attuale momento storico di destabilizzazione sociale e politica, vuole, attraverso la “violenta” denuncia, incitare il popolo a sfruttare la propria creatività che solo attraverso la conoscenza e dunque la cultura potrà vedere l’alba di un nuovo giorno, di una nuova era.

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