Una sfida a quattro per il futuro del PD

Fonte: europaquotidiano.it

Le regole sono stabilite, la data è fissata per il prossimo 8 dicembre, le candidature sono state depositate e i programmi sono pubblici: è tempo, quindi, di conoscere meglio i quattro candidati per la competizione che porterà all’elezione, attraverso le Primarie, del nuovo segretario del Partito Democratico.
Un ruolo particolarmente significativo alla luce della clausola, prevista dallo statuto del PD, secondo il quale tocca al segretario guidare il partito alle elezioni nazionali. Le primarie diventano quindi da un lato un esercizio di democrazia finalizzato al dialogo e al confronto con il proprio elettorato, dall’altro un’occasione mediatica da non farsi scappare per poter proporre, discutere, condividere una propria visione della politica italiana. La copertura mediatica offerta alla competizione, unita alla tendenza ormai consolidata alla personalizzazione della politica, offre ai potenziali leader del centro sinistra spazi su giornali e televisioni da colmare, condizionare e “manipolare” con attenzione.

Partiamo da Gianni Cuperlo, nato nel 1961, triestino, poco noto anche ai suoi concittadini fino a qualche settimana fa, rappresenta quella parte del PD ancora strettamente ancorata alla struttura-partito, è stato segretario generale della Federazione Giovanile Comunista Italiana e poi della Sinistra Giovanile. Si è presentato al pubblico qualche giorno fa a Milano, atteggiamento informale e compagnia di giovani hanno caratterizzato l’incontro: lo slogan scelto dal deputato è “Bello e democratico”, mentre nella sua piattaforma, intitolata “Per la rivoluzione della dignità”, si svincola dall’idea delle grandi intese, puntando ad un centro-sinistra forte nel quale la sinistra non sia soltanto ancella, ma protagonista delle scelte e della direzione del governo.

Sempre a sinistra guarda Giuseppe Civati, secondo candidato alle primarie. Deputato lombardo, classe 1975, Civati coltiva il suo consenso da qualche anno attraverso il suo blog: attento alle nuove tecnologie, aperto a tutte le istanze, promotore di una visione della politica nuova ma legata ai valori tradizionali della sinistra, potrebbe essere la sorpresa delle Primarie. Civati piace a coloro i quali si sentono “di sinistra”, “democratici” e per questo propone, nel suo documento “Dalla delusione alla speranza. Le cose cambiano, cambiandole”, una visione del partito più partecipato, inclusivo ed accessibile.

Per molti sarà proprio la battaglia per il secondo posto tra Cuperlo e Civati a rendere interessante questa “horse race”, il favorito della vigilia, se si può parlare di vigilia ad un mese e mezzo dalle votazioni, è senza dubbio alcuno l’arci-noto sindaco di Firenze, Matteo Renzi. Il “rottamatore” è il candidato con più visibilità, l’unico ad aver già partecipato alle Primarie, ma dalla sconfitta subìta da parte di Pier Luigi Bersani un anno fa sembra aver imparato molto e il Matteo Renzi del 2013 si presenta sulla scena, è proprio il caso di dirlo visto il palco ad hoc dal quale ha aperto la campagna, con una veste rinnovata, moderata nei toni, attenta ad attirare non soltanto le simpatie dell’elettorato moderato, ma determinato a dimostrare che il PD non è un mezzo, ma parte integrante del suo progetto per cambiare il Paese. Il Partito Democratico, nella sua visione, “cambia verso” e lo immagina fondato su circoli, amministratori locali, parlamentari, animato da una forte componente volontaria e snellito nella sua struttura e nella sua burocrazia. Il sindaco fiorentino non sottovaluta, inoltre, uno dei suoi maggiori punti di forza: l’electability, ovvero la capacità che sondaggi ed esperti attribuiscono a lui soltanto indicandolo come l’unico leader che potrebbe portare il centro-sinistra alla vittoria elettorale e al governo, un’affermazione particolarmente significativa visti i successi limitati e poco efficaci raggiunti dai democratici dal 1994 ad oggi.

A Gianni Pittella, classe 1958, vice presidente del Parlamento Europeo, toccherà probabilmente la medaglia di legno della competizione, tuttavia le Primarie gli offrono l’opportunità di portare alla luce sfumature diverse rispetto agli altri candidati: infatti il medico originario della Basilicata si concentra sul versante europeo del partito e si mette in gioco per un partito “solidale ed europeo”, qualità particolarmente rilevanti alla luce dell’affermarsi, in tutto il continente, di forze anti-europeiste come il Front National di Marine Le Pen in Francia.

A questo link sono disponibili le piattaforme per il congresso: http://www.partitodemocratico.it/primarie2013

di Angela Caporale

Angela Caporale

Giornalista pubblicista dal 2015, ha vissuto (e studiato) a Udine, Padova, Bologna e Parigi. Collabora con @uxilia e Socialnews dall’autunno 2011, è caporedattrice della rivista dal 2014. Giornalista, social media manager, addetta stampa freelance, si occupa prevalentemente di sociale e diritti umani. È caporedattore della rivista SocialNews in formato sia cartaceo che online, e Social media manager. 

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