L’unione fa la forza

La pubblicazione della rivista SocialNews dedicata completamente al Dipartimento di Giustizia Minorile non rappresenta un traguardo ma l’inizio di un cammino impostato anni fa per dare voce ai bambini violati ed abbandonati in Italia e nel mondo. SocialNews non è però solo un giornale d’informazione e promozione sociale ma un mezzo di collegamento fra due sistemi apparentemente molto distanti quali le istituzioni e le associazioni. Universi dominati da leggi diverse che spesso diversamente si adoperano per lo stesso obiettivo ma che difficilmente riescono a dialogare. Proprio per questo motivo SocialNews da sempre ha voluto fondere i pensieri di tutte le classi politiche, delle associazioni, dei docenti e di tutti i professionisti del settore in modo da creare un movimento culturale trasversale che riuscisse a definire l’innocenza come elemento fondante la società.

Da sempre abbiamo considerato i bambini solo uomini possibili, ma mai uomini reali, gli abbiamo relegati ad abitanti marginali di una città pensata e costruita a misura dei “grandi”. Oggi tutto questo non può e non deve essere più possibile ma può e deve essere possibile consegnare all’infanzia diritti propri, originali, impegnativi. Diritti non imposti dall’adulto ma espressi dai bambini in modo che si parli di una giustizia “dei” minorenni e non di una giustizia “per” i minorenni.

Molto su questo versante è stato fatto, con l’intento di lasciare al carcere una funzione residuale sono state introdotte nell’ambito penale minorile tecniche di non attivazione del procedimento o di fuoriuscita positiva come l’affidamento al servizio sociale, il perdono giudiziale, l’istituto giuridico della “messa alla prova”. In questo modo il minore coinvolto, tramite il processo e la pena, mantenendo integra la fedina penale ed evitando gli effetti dell’auto stigmatizzazione, può comprendere sia la gravità del fatto commesso sia la portata della sofferenza inflitta alla vittima.

Ora però, come già scriveva Carlo Alfredo Moro sulle nostre pagine, “dobbiamo lavorare sulla prevenzione e sul recupero del ragazzo in modo che il suo processo di socializzazione si realizzi non tanto con la minaccia di una sanzione ma costruendo strutture capaci di sostenerlo, orientarlo e accompagnarlo nel suo itinerario verso una reale integrazione”. E perché questo si realizzi diventa fondamentale il ruolo del volontariato che con la complessa macchina associazionistica riesce a far fronte alle esigenze di recupero sociale, educativo e istituzionale. Un impegno che però necessita di un grande capitale umano che a differenza di quello monetario richiede calore, comprensione, gratificazione e soprattutto dialogo…..dialogo con il governo, le istituzioni, la politica e le università in modo da unire tutte le forze in campo per la difesa dei nostri figli.

di Massimiliano Fanni Canelles

Massimiliano Fanni Canelles

Viceprimario al reparto di Accettazione ed Emergenza dell'Ospedale ¨Franz Tappeiner¨di Merano nella Südtiroler Sanitätsbetrieb – Azienda sanitaria dell'Alto Adige – da giugno 2019. Attualmente in prima linea nella gestione clinica e nell'organizzazione per l'emergenza Coronavirus. In particolare responsabile del reparto di infettivi e semi – intensiva del Pronto Soccorso dell'ospedale di Merano. 

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