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Largo ai lavoratori della nuova Europa

Tre i messaggi dati recentemente dal Governo su un tema sempre agli onori delle cronache. Il primo, rivolto agli italiani, dice basta alle ipocrisie. Il secondo è destinato alla manodopera qualificata dei nuovi stati dell’ Ue e il terzo abolisce le discriminazioni nell’accesso alle prestazioni dello stato sociale.   Con le decisioni prese dall’ultimo Consiglio…

Costi troppo alti e troppa burocrazia

Abbiamo un mercato del lavoro rigido ed irragionevolmente caro. Non nel senso che i nostri lavoratori guadagnano troppo, ma perché la distanza fra quel che costano al datore di lavoro e quel che effettivamente intascano è troppa. Sono le regole del mercato del lavoro a dovere essere cambiate, offrendo una regolarizzazione ai lavoratori italiani (ci…

Aiutiamoli a prosperare. A casa loro.

Nessuno nega a quanti vengono in Italia per lavorare nelle nostre fabbriche o a fare qualsiasi altro lavoro utile alla società di stare tra noi e, compiuto l’indispensabile percorso di integrazione culturale, di diventare cittadini a tutti gli effetti. Ma l’accettazione passiva e l’incentivazione dell’immigrazione di massa spinge nella direzione opposta rispetto all’impegno a far…

No ai privilegi, sì alla parità dei diritti

Scuola, casa, salute, lavoro, formazione professionale, unitamente all’accettazione ed all’accoglienza (valori storicamente fondanti delle genti del Friuli Venezia Giulia) sono le caratteristiche peculiari della norma sull’immigrazione approvata dal Consiglio regionale nello scorso anno. Per stendere la nuova legge regionale sull’immigrazione si è impiegato quasi un anno di attività usando il metodo della partecipazione e della …

Immigrante e disoccupato?

Le aziende del Friuli Venezia Giulia non utilizzano più immigrati senza scolarizzazione, da impiegare per mansioni a bassa professionalità. La richiesta di lavoratori extracomunitari in Friuli Venezia Giulia passa dalle 6.960 unità del 2005 alle 4.590 delle previsioni del 2006. Un altro dato che merita attenzione è la componente immigrata sul totale delle assunzioni, che…

Ahmed, due mani per smuovere le montagne

Un inserimento difficile per l’approccio con una cultura troppo diversa dalla propria, non per il rapporto con la gente. Poi lo studio, il lavoro e la nascita di una nuova famiglia. Infine la comprensione di poter esser utile, per la sua esperienza e le sue conoscenze,  all’integrazione di chi arriva in Italia e non sa…

Sempre più bravi, sempre senza un futuro

C’è costanza sia nell’impegno scolastico sia nell’eventuale impegno lavorativo sia nelle attività di tempo libero (sportive, ricreative,ecc.). Per contro sono in netta diminuzione i fenomeni di abbandono scolastico e le manifestazioni di insofferenza e/o aggressività verso coetanei e adulti.A fronte, questi giovani vivono parecchie incertezze, prima tra tutte la possibilità di restare in Italia  al…

Bambini che partono da zero

Il Circolo didattico di Mortegliano è una delle strutture che aiutano i più piccoli a ricominciare in Italia un percorso umano e culturale che, nel rispetto della loro identità, consente l’accesso ad un avita sociale e culturale in sintonia con il loro futuro nel nostro paese.  I bambini stranieri che arrivano in Italia ad un…

I riflessi nazionali di un fenomeno di portata europea

Negli ultimi anni la giustizia minorile ha messo in moto all’interno dei propri servizi, un management progettuale e strategico delle differenze culturali al fine di favorire la comunicazione, l’aggregazione e la comprensione, attraverso varie attività Un’attenzione particolare merita la realtà dei romeni, attualmente la prima nazionalità fra i minori stranieri autori di reato: le denunce…

Troppo giovani e troppo soli

A monte del problema i grandi conflitti del Corno d’Africa (Etiopia ed Eritrea), del Medio Oriente, e dei Balcani. Oppure cause economiche. Quali siano le motivazioni, in Italia il ragazzi e le ragazze che mancano di riferimenti familiari nel nostro paese sono circa 10 mila.   Oggi, la presenza di minori non accompagnati costituisce una…