Intelligenza collettiva delle formiche

Sembrano avere memoria e capacità condivise, anche superando gli umani

Da La Ragione 

Negli ultimi anni ci si domanda sempre più spesso quale razza animale possa essere considerata intelligente e se queste possano essere considerate capaci di coscienza. Il 19 aprile 2024 è stata stilata la Dichiarazione di New York: 39 scienziati esperti di fama mondiale hanno fatto il punto sugli ultimi dieci anni di ricerche scientifiche. Le prove empiriche indicano esperienze coscienti in tutti i vertebrati (compresi rettili, anfibi e pesci) e in molti invertebrati (molluschi cefalopodi, crostacei e insetti).

A proposito di insetti, sempre più pubblicazioni stanno approfondendo il livello intellettivo delle formiche tramite lo studio della coordinazione sociale, che sembra permettere strategie avanzate nella risoluzione dei problemi. Le formiche sono insetti noti per la loro capacità organizzativa, hanno una particolare abilità a spostare oggetti di grandi dimensioni cooperando fra loro. E proprio quest’ultima caratteristica ha ispirato un gruppo di ricerca dell’Istituto Weizmann per le Scienze in Israele. L’idea era comprendere quali livelli di efficienza si possono raggiungere attraverso lo sviluppo di sinergie collaborative. Lo studio è stato pubblicato il 23 dicembre scorso sulla rivista scientifica “Proceedings of the National Academy of Sciences” e ha messo a confronto il ragionamento umano con quello delle formiche. L’esperimento è stato sviluppato sulla falsa riga del “rompicapo dei traslocatori di pianoforte”, che consiste nello spostare un oggetto ingombrante e con una forma elaborata attraverso un ambiente complesso, superabile soltanto tramite accorgimenti di posizione. Al posto del pianoforte il gruppo di ricerca ha realizzato un oggetto a forma di doppia “T” che doveva essere spostato attraverso delle porte in tre ambienti separati da due pareti. Sono state allestite due diverse strutture in proporzione alle dimensioni di chi avrebbe partecipato all’esperimento: oggetti e stanze grandi per gli umani, piccole per le formiche. Ambedue le ‘specie animali’ avevano a disposizione più tentativi, con un numero di individui sempre crescente. Le formiche sono state stimolate all’azione per esigenza di cibo. La doppia “T” era costituita da alimenti utili al formicaio. Gli esseri umani hanno invece affrontato la sfida per il gusto della competizione fra diversi gruppi in gara fra loro.

I risultati hanno mostrato che le formiche sono state in grado di coordinarsi efficacemente per ruotare la doppia “T” in modo da farla passare attraverso le stanze. Questo comportamento suggerisce un livello di intelligenza collettiva basato su avanzate tecniche di comunicazione e cooperazione all’interno della colonia. La struttura sociale delle formiche gioca infatti un ruolo cruciale in queste dinamiche e la comunicazione fra loro avviene attraverso segnali chimici chiamati feromoni. Anche gli uomini hanno saputo organizzarsi bene per spostare la doppia “T” fra le stanze e hanno superato le formiche nel compito individuale. Ma man mano che le dimensioni del gruppo aumentavano, le formiche hanno superato nettamente le prestazioni degli esseri umani. Studiando la dinamica del movimento delle formiche e la loro risposta agli ostacoli, i ricercatori hanno scoperto che le formiche hanno agito come se avessero un’unica memoria e un’intelligenza collettiva: dall’unione di più ragionamenti può nascere una sorta di ‘mente comune’ usata per risolvere problemi complessi.

Queste scoperte hanno implicazioni significative per la comprensione dell’intelligenza e della coordinazione sociale degli insetti e offrono spunti per lo sviluppo di algoritmi da utilizzare in robotica e nell’ottimizzazione di reti neurali. Bisogna però sottolineare come la partecipazione di gruppo non abbia ampliato le capacità intellettive degli esseri umani, a differenza di quanto è accaduto alle formiche. Queste invece hanno dimostrano la capacità di combinare le loro attività cognitive in modo da superare sfide complesse, sottolineando così l’importanza dell’organizzazione sociale nel regno animale.

Massimiliano Fanni Canelles

Viceprimario al reparto di Accettazione ed Emergenza dell'Ospedale ¨Franz Tappeiner¨di Merano nella Südtiroler Sanitätsbetrieb – Azienda sanitaria dell'Alto Adige – da giugno 2019. Attualmente in prima linea nella gestione clinica e nell'organizzazione per l'emergenza Coronavirus. In particolare responsabile del reparto di infettivi e semi – intensiva del Pronto Soccorso dell'ospedale di Merano. 

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