Virus potenti alleati da affiancare ad altre terapie
Da La Ragione
I virus coinvolgono l’organismo umano in diversi e molteplici aspetti. Ci sono virus che provocano malattie acute, altri patologie croniche. Altri ancora inducono l’insorgenza di tumori, ma incredibilmente alcuni di loro ci proteggono invece proprio dal cancro. Questi ultimi vengono detti virus oncolitici perché infettano e si replicano prevalentemente all’interno di cellule neoplastiche. I virus quando infettano una cellula dopo averla ‘usata’ la distruggono. Ma non solo, la cellula infettata esprime sulla sua superficie degli antigeni che attivano il sistema immunitario in modo da estirpare dall’organismo la malattia e quindi tutte le cellule aggredite dal virus. Quando questi eventi si verificano nelle cellule neoplastiche il risultato è una riduzione se non addirittura una eliminazione della massa tumorale.
Già a cavallo della metà del Novecento si notò come gli Echovirus e gli Lyssavirus fossero efficaci verso alcuni tipi di tumori. Negli anni seguenti sempre più studi scientifici evidenziarono alcuni benefici clinici dei virus oncolitici. Ma non solo, con lo sviluppo dell’ingegneria genetica sono stati sviluppati vettori virali per generare terapie mirate verso alcune neoplasie senza che vengano coinvolti i tessuti sani: è il concetto della viroterapia oncolitica, una ulteriore e innovativa forma di immunoterapia. Nel 2014 la Food and Drug Administration (Fda) e l’Agenzia europea per i medicinali (Ema) stabilirono che nel melanoma non operabile metastatico è efficace e utilizzabile la viroterapia con un Herpes virus geneticamente modificato. Nel 2021 venne realizzato e sperimentato un virus del vaiolo ingegnerizzato per aggredire il cancro al colon.
Nella lotta al cancro è poi di grande impatto lo studio revisionale pubblicato sulla rivista “Oncotarget”, realizzato dagli scienziati dell’Atenas University Center di Passos in Brasile. Questa analisi evidenzia l’efficacia e la sicurezza dell’utilizzo del virus Zika nella cura del glioblastoma. Questo tumore cerebrale è il più maligno e aggressivo che si conosca: chi ne è affetto muore generalmente entro qualche mese, anche se è stato sottoposto a tutte le cure del caso. È infatti uno dei tumori dove non ci sono ancora terapie efficaci. La malattia provocata dal virus Zika (Zikv un Flaviviridae) in genere non provoca gravi effetti nell’uomo adulto. È una sindrome trasmessa dalle zanzare con caratteristiche simil influenzali, comunque autolimitante. Molto più grave è l’infezione se contratta dalla donna durante la gravidanza, perché responsabile di malformazioni fetali come danni cerebrali e microcefalia. Questo sviluppo alterato del cervello durante la gestazione avviene perché il Ziky ha una particolare affinità per le cellule staminali neurali che sono presenti nel sistema nervoso centrale del feto, cellule molto simili a quelle neoplastiche dei gliomi (una tipologia di tumori cerebrali) e in particolare del glioblastoma. La revisione in questione ha analizzato quattordici precedenti sperimentazioni su cavie realizzate in vari istituti di ricerca in tutto il mondo. I risultati dimostrano che il Zikv ha inibito la crescita e la proliferazione delle cellule staminali dei gliomi (G-sc), ha diminuito l’espressione dell’oncogene Bel2, ha indotto effetti citopatici nelle cellule del glioblastoma senza coinvolgere il resto del tessuto cerebrale.
Adesso gli scienziati tenteranno di modificare geneticamente il Ziky per produrre una variante che mantenga l’aggressività nei confronti dei tumori cerebrali ma che non possa essere trasmessa ad altre persone: bisogna impedire il contagio di un virus che induce malformazioni fetali. In ogni caso quello che risulta ormai evidente è che la viroterapia da sola o combinata insieme a chemioterapia, radioterapia, immunoterapia con anticorpi monoclonali aiuterà a sconfiggere il cancro.