GIOVANNI ARENA

ESORDI

L’attenzione nei confronti delle arti visive, fortemente radicate nella persona di Giovanni Arena, principia dalle vibrazioni trasferitegli già nella vita famigliare originaria. Il padre dello scultore amava dipingere paesaggi e a questa sensibilità, respirata tra le mura domestiche, s’è aggiunto un trasporto emozionale dell’autore verso paesaggi che lo circondavano e animali che trovavano in loro culla e protezione.

In casa si respirava costantemente l’esigenza di fare e fare bene, ogni pensiero veniva elaborato con cura e poi progettato, questo insegnamento venne consegnato all’artista in eredità dal nonno e fortificato dal padre. Ogni materiale che si dovesse affrontare per realizzare qualsivoglia progetto, esso fosse legno, acciaio o altro, veniva sempre rispettato per le sue caratteristiche meccaniche e, grazie all’esperienza, modellato nei miglior modo possibile raggiungendo quasi la perfezione e soprattutto lo scopo. Questa è sempre stata caratteristica riconosciuta della famiglia Arena. Tutto creava interesse nell’animo curioso e creativo di Giovanni e le sue sperimentazioni, nella ricca via delle tecniche artistiche, vennero attivate dapprima dall’uso di matite colorate poi acquerello e olio.

Questo iniziale accostarsi a trascrivere graficamente ciò che lo circondava dette avvio anche allo studio di spazi e prospettive in cui Giovanni vivifica ancor più la personale curiosità rispetto al comportamento della luce quando si riflette su di un materiale e del conseguente sviluppo di effetti d’ombra e luce. Giovanni è anche skipper, tra i suoi tanti viaggi sicuramente uno tra i più importanti è stato l’attraversata dell’Oceano Atlantico.

Quando affronti il mare e sei solo tu con la tua barca, sei obbligato a saper ingegnarti e a risolvere le varie problematiche legate al mondo della nautica, qui diventa fondamentale l’approccio alla materia, dunque la manipolazione di acciaio dolce, acciaio inox, legno e resine dapprima servivano a Giovanni per risolvere necessariamente queste incombenze, ma poi divennero esperienza e prova. Fondamentale, in questi lunghi viaggi, è stato l’aspetto di risolvere i problemi che si potevano verificare nell’immediato e con materiali disponibili istantaneamente nella barca. L’attitudine alla manualità così diventa fondamentale come anche l’inventiva sarà componente essenziale per realizzare qualsiasi oggetto da utilizzare in un determinato momento critico e non. Fatto tesoro di tutta questa esperienza nasce in Arena, quattro anni fa, l’idea di esprimersi artisticamente.

Rispondi