Mostre multimediali ed il film “ Van Gogh - sulle soglie dell’eternità “nelle sale per evocarne la grandezza

I colori sono la grande avventura della vita per Vincent Van Gogh. L’amore per la bellezza accecante della natura, per i suoi silenzi ampi, fatti di blu, come le notti fonde e stellate, presaghe del suo destino assoluto, disperato e folle. Ed ancora l’ossessione per il giallo, per i soli, i girasoli, le nuvole e le stelle, vortici aggrappati al cielo. Un’inclinazione fatale d’artista incompreso, in vita, che lo porta ad una sorte tragica, ad una via che non ha certezze, se non inseguire un sogno: dipingere il divenire e la magia dell’ esistenza, seppure tra dolore, solitudine e gli abissi della disperazione, nel suo ultimo decennio 1880/1890, durante il soggiorno ad Arles, prima della fine.

Nelle sue tormentate lettere all’amico pittore Gauguin, al fratello Theo, all’umanità lontana che gli scorreva, sorda, accanto, il pittore fiammingo, nei suoi dipinti, ha disegnato, con splendido nitore, la sua meticolosa anima. A rendergli omaggio negli ultimi mesi, in Italia, otto città, con mostre multimediali immersive, tra cui quella di Bari, allestita al Teatro Margherita, dagli organizzatori di Grossmedia Group, dal 6 dicembre scorso fino al 14 aprile, l’altro allestimento in corso a Firenze, a Santo Stefano al Ponte, fino al 31 marzo. A ciò si aggiunge nelle sale italiane, della splendida pellicola di Julian Schnabel, con un superbo Willem Da Foe nel ruolo del celebre pittore.
