Domenica 4 dicembre si voterà in tutta Italia dalle ore 7 del mattino fino alle 23. Non è previsto, per il #referendum costituzionale, il raggiungimento del quorum, quindi le votazioni saranno valide indipendentemente dalla percentuale di persone che si recano alle urne.
Gli Italiani dovranno pronunciarsi per la conferma o la bocciatura del testo di legge, approvato in Parlamento, sulla riforma di alcuni punti della Costituzione italiana che prevede un significativo cambiamento del Senato e una serie di altre variazioni al funzionamento dello Stato come l’abolizione dell’organo del Cnel ( Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro) e di molti costi della politica.
Il Cnel è un vero e proprio organo di consulenza del Governo con particolare riferimento alla legislazione in campo economico e sociale, materie per le quali esso ha addirittura il potere di iniziativa legislativa, vale a dire di proporre disegni di legge alle Camere. Le funzioni del Cnel oggi hanno poco significato: sono solo 14 le proposte di legge in 50 anni, decisamente poche per giustificare la sua esistenza.
Il Cnel è un organo costato circa 1 miliardo di euro dalla sua istituzione ad oggi. Costa 8,5 milioni di euro l’anno. Di questi 8,5 milioni, circa 5 sono destinati agli stipendi del personale. Con la soppressione il personale non verrà licenziato ma probabilmente solo spostato alla Corte dei Conti. Di conseguenza, il risparmio dall’abolizione del Cnel probabilmente sarà pari a circa 3 milioni di euro l’anno.
Il referendum permetterà però di ridurre ulteriormente i costi della politica. La modifica del Senato e l’abolizione delle indennità produrranno un risparmio a regime di 137 milioni di euro all’anno. Dato certamente importante. Tale risparmio è parametrato sull’ipotesi che tutte le indennità dei nuovi consiglieri siano azzerate.
Altra voce di bilancio sovrastimata e su cui il Governo Renzi ha puntato molto è quella dei risparmi relativi ai costi dei compensi dei consiglieri regionali ed eliminazione dei contributi ai gruppi consiglieri regionali. Se al prossimo referendum costituzionale 2016 vincerà il si risparmieranno circa 27 milioni di euro all’anno, questo secondo quanto dimostrato dallo studio de Lavoce.info a cura di Roberto Perotti.