Taranto-Ilva: i giorni del processo all’ombra d’ un disastro  e dei suoi fumi

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Taranto d’ estate non riposa tra le onde del suo mare cristallino. E vive in affanno i giorni del processo per il suo disastro, quello che i tarantini subiscono da anni, pagano da anni, e di cui i media forse conoscono solo i numeri. Quelli delle parti civili, dei risarcimenti, degli imputati, dei morti di cui i parenti portano le lacrime negli occhi che chiedono giustizia.

Giustizia…quale?

Il processo per il disastro ambientale dell’Ilva di Taranto vede 47 imputati in Corte d’Assise, di cui 44 persone fisiche e 3 società, Ilva, Riva Fire e Riva Forni Elettrici. Il collegio presieduto dal giudice Michele Petrangelo ha accolto la richiesta di rinvio dell’udienza a causa dei  gravi motivi di salute, da parte degli avvocati di Fabio Riva,  vice presidente del gruppo Ilvsa e imputato di associazione a delinquere finalizzata al disastro ambientale.

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Un nuovo calendario, una udienza il 18 luglio e altre nello stesso mese per l’ accettazione eventuale  di  ulteriori richieste di costituzione di parte civile. A  settembre ci saranno tre udienze a settimana. Il processo in Corte d’Assise, dopo i 47 rinvii a giudizio decisi dal gup Wilma Gi lli a l’anno scorso, era iniziato alla  fine del 2015, ma si era  fermato quasi subito. C’ era stata un’omissione nei verbali dell’udienza preliminare  ie si rischiava di inficiare il dibattimento. Cosi, una nuova udienza preliminare, nuovo gup, Anna De Simone e  i precedenti rinvii a giudizio tutti riconfermati. Prima udienza a maggio 2016, poi ulteriore rinvio al 18 luglio su richiesta della difesa di Fabio Riva.

Le parti civili, intanto, sono già tante, piu’ di mille, tra cui i ministeri di  Ambiente e Salute,la  Regione Puglia, enti locali, sindacati, associazioni ambientaliste e di categoria, lavoratori, parenti delle vittime, per  richieste risarcimento pari a circa 20 miliardi. Si stanno aggiungendo altre richieste di  costituzione di  parte civile. La Corte d’Assise poi dovra’ decidere le loro posizioni. La difesa dei Riva vorrebbe l’ esclusione di chi   ha presentato istanza dopo i primi rinvii a giudizio nel luglio 2015. Tra gli ammessi ci sarebbe Confagricoltura Taranto che difende gli agricoltori danneggiati dall’inquinamento di Ilva.

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Giustizia…quale? Chi vincera’ questa partita, chi segnera’ la rete della vittoria? Ma che si vincera’? Soldi, soddisfazione, forse un grande abbraccio e quel pianto liberatorio che sollevera’ per qualche istante l’ anima dal peso delle assenze…pure di chi andra’ via in nome d’un acciaio che non compete nemmeno piu’.

Ilva continua a produrre e non produce fiori, ed inquina ancora, e nell’ aria calda di questa estate regala minerale nei wind days e promette solo fumi, all’ ombra dei suoi camini a strisce bianche rosse e blu.

Taranto, la citta’ che tanto bella incanta chi ci viene per un giorno, e a sera dei colori del tramonto avvolge quel mostro che s’ alza su di lei, quasi a dire…

Vivi pure, lotta e scendi in piazza gente di questa terra che io veglio su di te…e dei sogni dei tuoi bimbi rompo i contorni…e regno sovrano che il destino tuo e’ nella mia mano.

Marianeve Santoiemma

Collaboratrice di SocialNews

Vincenzo Iaello

Fotoreporter.

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