San Marino: quando piccolo è meglio…

Uno dei carceri più piccoli del mondo, ma molto efficiente. Oggi non ospita nessun detenuto.

Giovanni Maiani

ImmagineLa storia
La prima torre di San Marino, fin dal 1253 denominata La Rocca Maggiore o Prima Arx, è stata edificata sul monte detto della Guaita. Successivamente, è stata identificata proprio con questo nome (o anche con quello di Rocca). Nel 1550 alcuni ambienti della Rocca sono stati adibiti a prigione. Vengono attribuiti alla Guaita circa 1000 anni di età ed una serie di ristrutturazioni.
Tra gli interventi più significativi, quello del 1595 per adattare meglio le parti dell’edificio adibite a carcere alle esigenze dei regolamenti carcerari. Nel 1600 gli statuti fanno obbligo al Castellano di risiedere in Rocca per garantire una continua vigilanza e la custodia dei detenuti.

Il convento dei cappuccini
Nel 1970 il carcere è stato spostato nell’ala di un antico convento di cappuccini situato in pieno centro storico. Il Governo paga un affitto alla diocesi di Montefeltro. La Chiesa e il convento sono stati eretti nel 1549 in luogo della Cappella dedicata a San Quirino in memoria dello scampato pericolo per il tentativo di invasione ordito dal capitano di ventura Fabiano da Monte, avvenuto il 4 giugno 1544. La permanenza dei detenuti nella Guaita era diventata a dir poco impegnativa a causa delle sue condizioni, in certi casi proibitive.
L’attuale carcere si sviluppa su due piani. Al piano terra troviamo una cella per donne o minori, due bagni, uno spazio all’aperto per l’ora d’aria, uno spazio ricreativo comune, una sala per gli avvocati e gli uffici della direzione. Al piano superiore ci sono cinque celle, due bagni ed uno spazio ricreativo. Una particolarità del carcere sammarinese fa senz’altro gola, a tutti gli effetti, a molti detenuti, italiani e non: grazie ad una convenzione stipulata nel 1980, un noto ristorante, situato a due passi dal carcere, assicura i pranzi e le cene agli ospiti del penitenziario. Di fatto, questi mangiano le stesse pietanze dei clienti del famoso locale.
Il motivo è che il numero limitato dei detenuti ed il carattere non continuativo delle loro presenze (ad esempio, in questo momento il carcere è assolutamente vuoto) non giustificano la presenza di una cucina o di una mensa attrezzata e dei relativi addetti, tra cuoco, dietologo ed altri. È stata, pertanto, scelta la soluzione più ragionevole e, soprattutto, meno onerosa (aspetto, di questi tempi, molto significativo) per assicurare una corretta alimentazione
(eventuali diete particolari incluse) ai detenuti… quando ci sono. Nel decennio 2004-2014 il carcere ha registrato una media di due detenuti all’anno, mentre è stato maggiormente affollato nel recente passato. Visto l’utilizzo storicamente minimo del carcere – si ricorda a fatica una pena superiore ai due anni – al momento non sono in servizio agenti di polizia penitenziaria.
Anche questo rappresenta una particolarità della più antica Repubblica al mondo. Il compito viene svolto dal personale della Gendarmeria.
Le ridotte dimensioni della Repubblica, 61 km² per 33.000 abitanti, consentono un maggiore controllo sociale da parte delle forze dell’ordine ed offrono una serie di vantaggi che garantiscono condizioni migliori agli “assistiti”. Che si tratti dell’ospedale o del carcere, i numeri minimi consentono di seguire in modo più efficiente coloro i quali ne hanno bisogno. Nel carcere si presta molta attenzione alla persona. I reati commessi nella Repubblica sono principalmente finanziari. Difficile ricordarsi di un omicidio. Di conseguenza, un ospite del carcere viene preparato
al suo reinserimento nella società e non viene emarginato.

Patrimonio dell’Unesco 2008
Il 7 luglio 2008 il Comitato del Patrimonio Mondiale ha deliberato l’iscrizione del centro storico di San Marino e del monte Titano nella lista dei siti Patrimonio dell’Umanità. Successivamente, dal 29 gennaio al 1° febbraio 2013, si è tenuta la visita del Cpt (Council of Europe anti-torture Committee). Al paragrafo 25, l’Ente ha invitato la Repubblica a costruire un carcere al di fuori del centro storico, Patrimonio dell’Umanità. Lo stesso Cpt ha successivamente constatato le ridotte dimensioni dell’attuale carcere ed ha sensibilizzato la Repubblica a formare un personale penitenziario specializzato.
In un prossimo futuro, quindi, forse anche grazie all’entrata in vigore, lo scorso 4 febbraio, dell’accordo bilaterale Italia – San Marino sulla prevenzione e sulla repressione della criminalità, il carcere dovrebbe trovare una nuova ubicazione, ancora da definire. La Repubblica, inoltre, potrebbe dotarsi di un nuovo ordinamento penitenziario e di personale specializzato.
Un particolare ringraziamento va alla Dottoressa Maria Rita Morganti (Cpt), al Comando della Gendarmeria, alla biblioteca e all’archivio di Stato della Repubblica di San Marino.

di Giovanni Maiani

Collaboratore di SocialNews e di Borsa&Finanza

Giovanni Maiani

Appassionato di matematica e statistica da quando era sedicenne approfondisce l’analisi finanziaria (analisi tecnica, fondamentale e macroeconomica) sino a proficue collaborazioni professionali nell’editoria nazionale ed internazionale quali, dal 1994, Borsa&Finanza per il quale ricopre il ruolo di supervisore dell’ufficio studi, Dow Jones Telerate, Finanza&Mercati e pubblica studi originali su Stock&Commodities, Patrimoni, Investire, Fondi&Sicav e molte altre testate locali. Da alcuni anni è collaboratore di un importante istituto di credito, cura un suo blog personale http://giovannimaiani.blogspot.com/ e pubblica alcuni studi propri sul quaderno ufficiale della Siat per la quale è riferimento locale per San Marino. 

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