TRA INDUISMO, BUDDHISMO E CRISTIANESIMO.

Le religioni orientali, figlie di particolari culture, rivolgono molte attenzioni all’anima e alla spiritualità degli uomini. M possono essere, oltre ai semplici religioni, pure degli stili di vita veri e propri, tipici dei paesi e delle zone geografiche in cui vengono praticate.

Le attenzioni che queste religioni hanno per la spiritualità dell’uomo sono dei tratti molto apprezzati dal nostro cristianesimo. Se l’uomo è infatti l’immagine di Dio, l’uomo trova la ricchezza interiore proprio nell’incontro con Dio stesso.

In particolare l’Induismo, che è tra le principali religioni al mondo con oltre 1 miliardo di credenti e che non è una singola religione ma bensì una serie di molte religioni, invita soprattutto alla meditazione, nonché al riflettere su di sé e sulla propria personalità, ma in realtà mai parla di poter incontrare Dio, vedendolo come una qualsiasi altra persona da incontrare e con cui avere un confronto. Questo si ha perché l’incontro con Dio poi comporterebbe l’annientamento del sé stesso, cioè della propria persona. Nel Cristianesimo, invece, al termine della vita terrestre ognuno resterà sé stesso, con la propria personalità ed individualità. L’India, le Mauritius ed il Nepal sono nazioni a grandissima maggioranza induista. Il Nepal, invece, fino all’avvento della repubblica è stata l’unica nazione in cui l’Induismo era la religione ufficiale. L’Asia del Sud Est è diventata in larga parte induista dopo il III secolo., e fece parte dell’Impero Chola intorno all’XI secolo. Quest’influenza ha lasciato numerose tracce architettoniche e non solo, come la famosa città-tempio diAngkor Vat o tracce culturali come le danze del Bharata Natyam.

Il silenzio del Buddha circa la realtà di Dio crea un divario nel poter comprendere il destino stesso dell’esistenza umana. Questa religione orientale, che è poi una delle religioni più antiche al mondo, crede infatti nella reincarnazione dopo la morte: si tornerebbe infatti a vivere moltissime, anzi innumerevoli volte dopo la morte, dopo ogni morte. Con il termine Buddismo si indica più in generale l’insieme di tradizioni, sistemi di pensiero, pratiche e tecniche spirituali, individuali e devozionali, nate dalle differenti interpretazioni di queste dottrine, che si sono evolute in modo anche molto eterogeneo e diversificato. Sorto nel VI secolo a.C. come disciplina spirituale assunse nei secoli successivi i caratteri di dottrina filosofica e di religione “ateistica”, a partire dall’India il buddhismo si diffuse nei secoli successivi soprattutto nel Sud-est asiatico e in Estremo Oriente, giungendo, a partire dal XIX secolo, anche in Occidente.

Per il Cristianesimo invece non si accetta l’idea della reincarnazione: l’uomo è amato per sé stesso e per quello che è, e la sua vita non sarà certamente persa dopo la morte. L’uomo risorgerà così da poter sempre essere con Dio in comunione con lui.

di Mauro Farina

Massimiliano Fanni Canelles

Viceprimario al reparto di Accettazione ed Emergenza dell'Ospedale ¨Franz Tappeiner¨di Merano nella Südtiroler Sanitätsbetrieb – Azienda sanitaria dell'Alto Adige – da giugno 2019. Attualmente in prima linea nella gestione clinica e nell'organizzazione per l'emergenza Coronavirus. In particolare responsabile del reparto di infettivi e semi – intensiva del Pronto Soccorso dell'ospedale di Merano. 

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