Uniti si vince – Donne e uomini di buona volontà in terra dei fuochi

Ambrogio Vallo

È una storia, questa che stiamo vivendo nella “Terra dei Veleni”, che va raccontata. Deve essere raccontata. È, prima di tutto, una storia d’amore. Amore per il nostro popolo e la nostra terra

A nord di Napoli e a sud di Caserta si estende una terra bellissima, fertile e generosa, ricca di prodotti agricoli e caseari genuini, invidiati da tutto il mondo. Il clima mite, la vicinanza del mare e la vegetazione lussureggiante hanno permesso ai suoi quasi quattro milioni di abitanti di crescere, per secoli, sani e forti. Poi, pian piano, il fumo nero del malaffare, l’inadeguatezza e la connivenza delle varie Istituzioni hanno gettato un’ombra lunga su quella che fu la Campania Felix.
Ora si parla di “Terra dei Fuochi”, di “biocidio”, di “disastro ambientale”. Tanti anni, troppi anni di rifiuti industriali e speciali intombati o dati alle fiamme. Roghi quotidiani minacciano quelle popolazioni. Poi, la voglia di riscatto.
È una storia, questa che stiamo vivendo nella “Terra dei Veleni”, che va raccontata. Deve essere raccontata. È, prima di tutto, una storia d’amore. Amore per il nostro popolo e la nostra terra. Era il 27 giugno 2012 quando quel seme venne piantato. Un incontro pubblico nella parrocchia San Paolo Apostolo del Parco Verde, rione popolare di Caivano, Comune a nord di Napoli. Si parlava della Terra dei Fuochi e del Biocidio che si va consumando nei nostri territori. Una guerra silenziosa e disumana che miete vittime quotidianamente.
Donne e Uomini di buona volontà, accorsi da diversi Comuni limitrofi, si incontrano. Uniti dalla voglia di lottare e dalla certezza che, solo uniti, si può davvero cambiare e fronteggiare criminali e politici senza scrupoli. Di lì a poco, il 4 luglio 2012, nasce il Coordinamento Comitati Fuochi (http://www.coordinamentocomitatifuochi.org/). Oltre 50 associazioni e comitati di Napoli, della provincia di Napoli e di Caserta si stringono per un fine comune: verità e giustizia per le nostre terre.
Unendo le forze si decise subito di canalizzare le energie in una maxiquerela di portata storica. Così è stato. 35.000 persone hanno risposto all’appello. Depositata il 25 ottobre 2012, è ora nelle cure del magistrato Lucio Giugliano, V sezione della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Napoli.
Tutto si muove in fretta sotto la spinta di persone instancabili e generose. Incontriamo le massime autorità locali, nazionali e internazionali. Il 26 ottobre siamo invitati dall’ex Ministro degli Interni (ora della Giustizia) Anna Maria Cancellieri. Poco dopo incontriamo l’ex Ministro dell’Ambiente Clini e la Commissione Petizioni del Parlamento Europeo.
Tanti accorrono sui nostri territori, il dramma della “Terra dei Fuochi” è ormai di dominio internazionale. Giornalisti e fotoreporter di tutto il mondo raccontano e denunciano il dolore delle nostre terre. L’ex Ministro Cancellieri, intanto, nomina il vice Prefetto di Milano, Dott. Donato Cafagna, prefetto delegato per la questione dei fuochi di rifiuti tossici nelle province di Napoli e Caserta.
Continua la mobilitazione, il popolo vuole riscatto. Il 18 novembre 2012 accorrono a Caivano 25.000 persone alla fiaccolata organizzata dall’instancabile Padre Maurizio Patriciello in memoria dei nostri morti di tumore. Un popolo intero in marcia. Così come alla marcia Orta di Atella (CE) – Caivano (NA) del 4 ottobre 2013: oltre 60.000 persone in cammino silenzioso. Qualcosa cambia, cambiano i metodi criminali di smaltimento illecito dei rifiuti. I malviventi, e i politici scellerati, sentono il fiato sul collo. Decine di arresti e sequestri, maggiori controlli e monitoraggi. A Caivano, negli ultimi mesi, vengono sequestrati dal Corpo Forestale dello Stato oltre 100.000 mq di terreno adibiti a coltivazione agricola, con i relativi pozzi per l’irrigazione, poiché oggetto di rifiuti tossici intombati. Ne seguono altri.
Terribili scoperte finiscono sulle pagine di cronaca nazionale e internazionale. A testa bassa, quelle donne e quegli uomini di buona volontà continuano la loro missione.
Un lavoro duro, che toglie tempo alle famiglie e al lavoro, quello vero. Il 2 maggio scorso incontriamo il neo Ministro all’Ambiente Andrea Orlando presso la N.C.O. (Nuova Cucina Organizzata) di Casal di Principe (CE). Andiamo avanti, ci diciamo sorridendo. Il Ministro ci promette di farsi carico delle nostre richieste. Intanto, in campagna elettorale, coinvolgiamo, trasversalmente, tanti candidati al Parlamento a sottoscrivere un patto di responsabilità per portare le istanze della nostra Regione malata e stanca in sede legislativa.
Poco dopo, piccoli segnali positivi da Roma. Il Senato inizia un’indagine conoscitiva in Campania che avrà il compito di stabilire le connessioni possibili tra inquinamento ambientale e malattie tumorali. Prendiamo fiato. Pentiti “illustri”, che per anni hanno massacrato la nostra Regione, iniziano a svelare nuovi retroscena sull’affare dei rifiuti tossici in Campania. A fine ottobre scorso, su pressione dei comitati locali, la Camera dei Deputati desecreta i verbali con le deposizioni del camorrista pentito Carmine Schiavone rilasciati alla Commissione Parlamentare d’inchiesta sugli illeciti connessi al ciclo dei rifiuti dal 1997 e sui quali vigeva il segreto di Stato. Ombre raccapriccianti investono quanti, tra le Istituzioni nazionali, hanno voluto tenere segrete rivelazioni tanto agghiaccianti. Ci facciamo forza. Voltandoci, abbiamo alle spalle la spinta forte di quanto fatto e la consapevolezza che la strada è ancora lunga. Il 4 maggio, a Caivano, si terrà un incontro importante nella parrocchia San Paolo Apostolo, “epicentro” di questa battaglia. Uno dei massimi esperti al mondo di oncologia, il Dottor Antonio Giordano, direttore dello Sbarro Institute for Cancer Research and Molecular Medicine di Philadelphia, ci racconterà di come le terre avvelenate abbiano segnato il nostro futuro. Fatalmente. Anche la Chiesa abbraccia forte la causa costituendo “L’episcopato della Terra dei Fuochi”.
Il risveglio dei cittadini dei Comuni a nord di Napoli e a sud di Caserta è ormai unanime. Decine e decine le iniziative per divulgare e denunciare la nostra triste condizione. Ostaggi del malaffare e vittime del biocidio.
La pressione è forte. Un fiume in piena ormai inarrestabile, come quello che ha riempito la città di Napoli il 16 novembre scorso. Intanto, il Ministro dell’Ambiente, agli inizi del mese di dicembre, propone un Decreto Legge per il contrasto del fenomeno della combustione dei rifiuti in Campania.
Non tutto rispecchia le esigenze reali delle nostre terre. Il 7 gennaio una delegazione del Coordinamento Comitati Fuochi viene convocata in Parlamento, presso la Commissione ambiente, per depositare gli emendamenti a tale atto normativo. La Democrazia dal basso, quella vera, prende forma n maniera forte, concreta e genuina. Il Decreto “Terra dei Fuochi” viene approvato in Consiglio dei Ministri il 13 gennaio 2014 con gran parte dei nostri emendamenti.
Nessuno può più far finta di nulla. Nel messaggio di fine anno, il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, per la prima volta, rivolge l’attenzione alla “Terra dei Fuochi”.
Invitando, poi, Padre Maurizio Patriciello al Quirinale con le mamme che hanno perso il loro figli. Mamme che, qualche mese prima, avevano tempestato il Capo dello Stato con migliaia di “cartoline” dalla Terra dei Fuochi.
Ce lo siamo detti. Lo abbiamo scritto tante volte. Lo ripeto. Aver condiviso quest’anno e mezzo di lotta con persone tanto genuine e motivate da una sincera voglia di riscatto per le nostre terre mi dà speranza e fiducia che, davvero, qualcosa possa cambiare in questa meravigliosa Regione. La Campania non è più la stessa.
Con gratitudine verso il mio popolo.

Ambrogio Vallo*
Avvocato e giornalista pubblicista

* Estensore della maxiquerela promossa dal Coordinamento Comitati Fuochi con la sottoscrizione di 35.000 persone. Querela rivolta nei confronti del Presidente della Regione Campania, dei Presidenti delle province di Napoli e Caserta, nonché di oltre quaranta Sindaci e Assessori della città di Napoli e delle province di Napoli e Caserta per omissione di atti d’ufficio. (link: http://www.coordinamentocomitatifuochi.org/index.php/component/content/article/28-comunicatialleistituzioni/132-maxiquerela).

Rispondi