Quando l’arte cattura lo spettatore: Mostra di Van Gogh

di Tiziana Mazzaglia @TMazzaglia

Mostra: Van Gogh Alive a Milano fino al 9 marzo 2014. Una mostra tridimensionale che avvolge lo spettatore, tra pennellate di colori e immagini suggestive.

Autoritratto (Parigi, 1887) Amsterdam, Rijksmuseum Vincent Van Gogh.

Autoritratto (Parigi, 1887) Amsterdam, Rijksmuseum Vincent Van Gogh.

Van Gogh Alive, questo il titolo di una mostra da vivere a Milano, presso la Fabbrica del Vapore, fino al 9 marzo 2014, realizzata in coproduzione con il Comune di Milano. Un connubio perfetto tra arte e la multimedialità, reso possibile da un innovativo sistema denominato ‘Sensory 4’. A questo evento lo spettatore non assiste passivamente alla visione di quadri esposti, ma viene ‘catturato’ da opere proiettate intorno a lui, che lo inglobano e avvolgono permettendogli di sentirsi compenetrare nella dimensione dipinta, tra pennellate di luci e ombre, tra colori e forme. Si tratta di una tridimensionalità già sperimentata con il cinema, in particolare nel film “Al di là dei sogni”, di Vincent Ward, del 1998, vincitore Oscar per effetti speciali visivi. Una sensazione di avvolgimento tra i soggetti delle opere, come possono essere i fili d’edera, che per Vincent aveva un valore simbolico collegato al tema dell’amicizia, in particolare a quella provata per il fratello Theo. Il 21 gennaio 1877 aveva scritto a Dordrechet: «Dalla mia finestra vedo alberi di pino e di pioppo e il retro di vecchie case dove, sulle grondaie, si arrampica l’edera. L’edera è una strana, vecchia pianta, disse Dickens». Un itinerario che ben potrebbe essere descritto, con le parole della canzone “Vincent” di Roberto Vecchioni: «Guarderò le stelle com’erano la notte ad Arles, appese sopra il tuo boulevard; io sono dentro agli occhi tuoi, Vincent. Sognerò i tuoi fiori, narcisi sparpagliati al vento, il giallo immenso e lo scontento negli occhi tuoi, Vincent».

Per informazioni: www.vangoghalive.it

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