Come si analizza un testo poetico: Spesso il male di vivere …. Di Eugenio Montale.

 

Fonte: wikipedia.

Spesso il male di vivere ho incontrato: A

era il rivo strozzato che gorgoglia, B

era l’incartocciarsi della foglia B

riarsa, era il cavallo stramazzato. A

Bene non seppi, fuori che il prodigio C

Che schiude la divina Indifferenza: D

era la statua nella sonnolenza D

del meriggio, e la nuvola, e il falco alto levato. E

 

 

 

 

 

Parafrasi: Spesso (nel corso della mia vita) ho incontrato situazioni dolorose: il dolore era simile ad un corso d’acqua ostacolato da qualcosa, che schizza, perché vuole scorrere a tutti i costi (questa è un’immagine legata alla vita che vuole a tutti i costi continuare a vivere e lotta contro un ostacolo che può essere una malattia o la guerra), la sofferenza l’ho vista in una foglia ripiegata su se stessa, orami arida (simbolo di una persona che è diventata ostile a causa delle sue sofferenze), la sofferenza, ancora, era riflessa in un cavallo sfinito (simbolo di chi ha vissuto tanto correndo e lottando ed è ormai sfinito). La sofferenza era, infine, una statua ferma immobile, tra la sonnolenza di chi è sfinito e assonnato durante l’ora di pranzo, ed era su una nuvola, distante, come fosse un avvertimento di pioggia, quindi simbolo di pianto. La sofferenza era anche espressa dall’immagine di un falco in alto levato, che sorveglia dall’alto e non agisce ed è il simbolo di Dio, che non è percepibile da chi soffre.

 

 di Tiziana Mazzaglia

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