Come analizzare un testo poetico: Alla sera, di Ugo Foscolo.

 

Fabre, Ritratto di Ugo Foscolo, 1813.

Alla sera

Forse perché della fatal quiete  A

Tu sei l’immago, a me sì cara vieni, B

o Sera! C

O sera, tu vieni nei miei pensieri così gradita, forse perché sei l’immagine della pace mortale voluta dal destino.

E quando ti corteggian liete A

le nubi estive e i zeffiri sereni, B

Sia quando arrivi d’estate con il cielo di un azzurro sereno, decorato da nuvolette.

e quando dal nevoso aere inquïete A

tenebre e lunghe all’universo meni, B

Sia quando arrivi d’inverno con il cielo carico di neve, con un buio che dura più a lungo e somiglia alle tenebre (cioè al buio della morte).

sempre scendi invocata, e le secrete A

vie del mio cor söavemente tieni. B

Tu, (o Sera) arrivi sempre nel mio cuore con un senso di pace soave (tenero, piacevole).

Vagar mi fai co’ miei pensier su l’orme D

che vanno al nulla eterno; e intento fugge E

questo reo tempo, e van con lui le torme D

dalle cure onde meco egli si strugge; E

(Guardandoti o Sera) Mi vengono in mente tanti pensieri, che mi portano a riflettere sulla morte. E così trascorre questo tempo triste, e se ne vanno con la notte anche i miei pensieri, che mi tormentano il cuore.

e mentre io guardo la tua pace, dorme D

quello spirto guerrier ch’entro mi rugge. E

Cosi, mentre guardo la tua tranquillità (o Sera) diventa tranquillo anche il mio animo agitato come un guerriero, che dentro (il mio corpo) urla.

di Tiziana Mazzaglia

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