Essere miccia, non solo fuoco

Intervista a Luca De Paoli, portavoce del Forum Terzo Settore della Provincia di Bologna

In merito al tema affrontato dalla tavola rotonda del 10 giugno a Bologna quali sono secondo lei le prospettive di crescita del Terzo Settore?
Le prospettive sono a mio avviso molteplici. Il Terzo Settore è spesso l’ultimo o l’unico specchio della società civile in molteplici settori, non solo quello sociale ma anche culturale, ambientale, sanitario, etc. La sua peculiarità è quella di dare risposte ai bisogni attraverso momenti di aggregazione, intesi non solo in senso ricreativo ma soprattutto come capacità di mettere insieme delle persone, contaminare e trovare insieme delle soluzioni innovative. Le organizzazioni e le associazioni devono oggi affrontare la necessità di imparare a fare gruppo indipendentemente dalla specifica settorialità, per essere insieme più forti e allontanare il rischio di sfaldarsi.

Come riuscirci?
Il Forum attraverso momenti comuni di conoscenza e confronto cerca di favorire la creazione di reti tra le organizzazioni e, nell’attuale frangente di crisi economica, ha trovato disponibilità maggiori in questo senso. Infatti in un contesto di evoluzione rapidissima dei bisogni le organizzazioni e le associazioni sono costrette ad una maggiore efficacia nel captarli e nell’offrire risposte efficaci che mantengano sempre alto il livello di welfare con un dispendio minore di risorse.

Per quanto riguarda il governo del territorio e in particolare le politiche di welfare, quali sono le nuove sfide da affrontare e come il Terzo Settore può intervenire?
In questo senso emergono due difficoltà. La prima è interna al Terzo Settore e riguarda il superamento delle obiezioni che nascondono sentimenti legati a esperienze negative e/o ad un fisiologico pessimismo sociale. La seconda difficoltà riguarda invece la disponibilità reciproca di Terzo Settore e interlocutori pubblici a confrontarsi e a costruire qualcosa insieme. Nella provincia di Bologna stiamo costruendo un percorso che potrà costituire un buon modello di partecipazione alle politiche sociali e sanitarie, basato su due elementi fondamentali: la costruzione di una rete che coinvolge organizzazioni di Terzo Settore nei vari distretti in cui è diviso il territorio e la disponibilità della Provincia di Bologna a creare gli strumenti che consentono la partecipazione delle organizzazioni alle politiche sociali e sanitarie (ad esempio, il tavolo istituzionale di confronto con il Terzo Settore a cui partecipa il Forum).

Tra i vostri ambiti di intervento c’è la comunicazione sociale. Quale valore gli attribuite e come gestite questo tipo di attività?
Per il Forum è un valore assoluto, non a caso rappresenta il nostro maggiore investimento. Ci crediamo molto in quanto ci permette di far arrivare, raccogliere e distribuire conoscenza garantendoci velocità, bassi costi ed efficienza. La comunicazione sociale rappresenta per noi sia “un’attrezzatura” per svolgere il nostro ruolo di interlocutori del Terzo Settore con Provincia e Regione sia uno strumento fondamentale per mettere in rete le organizzazioni. Dal punto di vista pratico la nostra attività comunicativa è strettamente legata a quella di Bandiera Gialla, non a caso il nostro sito è inserito all’interno del loro portale. Il nostro intento è quello di dare sempre maggior rilievo ai distretti creando ad esempio una newsletter ad hoc con notizie dedicate a specifici territori della Provincia. Preciso che la comunicazione per noi deve fungere da miccia, non solo fuoco, ovvero deve essere un volano per l’attivazione di meccanismi autonomi di partecipazione. In quest’ordine di idee il Forum ha recentemente sottoscritto un protocollo d’intesa con VolaBo, il Centro Servizi per il Volontariato della Provincia di Bologna, per collaborare sul territorio al fine di stimolare le associazioni di volontariato alla partecipazione, alla consapevolezza e di conseguenza un maggiore contributo alla vita di comunità.

Nel territorio in cui operate quali sono le istanze e le difficoltà sollevate dal Terzo Settore?
Le istanze maggiori sono al momento legate al contesto di crisi economica: i cittadini in difficoltà sono sempre meno legati al tradizionale contesto di marginalità e chiedono risposte immediate. Le organizzazioni devono trovare risposte innovative ai bisogni di persone che hanno perso i capisaldi della vita sociale, lavoro e casa. Come Forum abbiamo intrapreso con il coordinamento della Provincia un’attività di raccolta e diffusione di “buone pratiche”. Tante sono le ottime iniziative sviluppatesi sul territorio da singole organizzazioni che tuttavia rimanevano confinate in quel piccolo contesto. Il nostro lavoro è stato quello di portarle alla luce, farle conoscere affinché altri territori possano mutuare queste esperienze e trarne risposte concrete e immediate. Una difficoltà riguarda invece specificatamente il Comune di Bologna e il fatto che al momento la città sia governata da un commissario. La mancanza di un interlocutore politico non permette alle associazioni di conoscere quali sono e quali saranno in prospettiva le scelte di politica sociale e sanitaria. Si è quindi in una situazione di stallo che non consente alle associazioni di programmare in maniera chiara le loro attività presenti e future in un contesto di tagli alla spesa sociale e dunque di riassetto di alcuni servizi. In merito ci tengo a sottolineare l’ampia disponibilità delle organizzazioni di Terzo Settore e delle associazioni di volontariato a dialogare con le istituzioni per trovare soluzioni condivise, a patto che venga salvaguardato un alto livello di welfare.

Elisa Gentili

 

Massimiliano Fanni Canelles

Viceprimario al reparto di Accettazione ed Emergenza dell'Ospedale ¨Franz Tappeiner¨di Merano nella Südtiroler Sanitätsbetrieb – Azienda sanitaria dell'Alto Adige – da giugno 2019. Attualmente in prima linea nella gestione clinica e nell'organizzazione per l'emergenza Coronavirus. In particolare responsabile del reparto di infettivi e semi – intensiva del Pronto Soccorso dell'ospedale di Merano. 

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