Giovani volontari

L’Anno europeo del Volontariato ha voluto promuovere e rafforzare la cittadinanza attiva, la coesione sociale e la Democrazia, assicurando una forma concreta ai valori europei di solidarietà, non discriminazione e sviluppo armonioso delle società dell’Unione.

Gioventù in Azione 2007-2013 è un Programma europeo di educazione non formale. Promuove progetti europei di mobilità giovanile internazionale, di gruppo ed individuali, attraverso scambi ed attività di Volontariato all’estero, apprendimento interculturale ed iniziative di giovani di età compresa fra i 13 ed i 30 anni. In Italia, il Programma è curato dall’Agenzia Nazionale per i Giovani.
I destinatari sono gruppi di giovani, organizzazioni giovanili, animatori, organizzazioni operanti nel terzo settore, autorità locali e tutti coloro i quali lavorano con e per i giovani. Gli obiettivi del Progetto sono:
• promuovere la cittadinanza attiva dei giovani;
• sviluppare la solidarietà;
• promuovere la tolleranza tra i giovani;
• favorire la comprensione reciproca tra giovani di differenti Paesi;
• sviluppare la qualità dei sistemi di supporto alle attività giovanili;
• promuovere la cooperazione europea nel settore della gioventù.
Il Programma offre quindi opportunità di mobilità a favore dei giovani, in Europa ed al di fuori di essa. Una di queste opportunità è il Servizio Volontario Europeo: esso offre ai giovani di età compresa fra i 18 ed i 30 anni un’esperienza di apprendimento interculturale in un contesto non formale e promuove l’integrazione sociale e la partecipazione attiva. I giovani possono svolgere un’attività di Volontariato in un Paese del Programma o in un Paese extraeuropeo per un periodo compreso fra 2 e 12 mesi. Lavorano come “volontari europei” in progetti locali in vari settori: ambiente, arte, cultura, sociale, sport e tempo libero. Attraverso questa esperienza, i giovani possono esprimere la loro solidarietà verso gli altri e maturano nuove competenze, utili alla propria formazione personale.

“Il Volontariato è una delle dimensioni fondamentali della cittadinanza attiva e della Democrazia, nella quale assumono forma concreta valori europei quali la solidarietà e la non discriminazione”. Così recita la Decisione del Consiglio, pubblicata a Bruxelles sulla Gazzetta ufficiale dell’Unione Europea il 22 gennaio 2010 (2010/37/CE). Essa formalizza l’elezione del 2011 ad Anno europeo delle attività di Volontariato che promuovono una cittadinanza attiva. Il punto di partenza è la consapevolezza dell’importanza del Volontariato, considerato un elemento in grado di sviluppare la Democrazia ed un’opportunità di apprendimento. È infatti idoneo a fornire ai volontari nuove abilità e competenze, utili anche per migliorare le chance professionali personali. L’espressione “Volontariato” si riferisce a tutti i tipi di attività di Volontariato, formali, non formali o informali, intraprese in base alla libera volontà, alla libera scelta ed alla libera motivazione di una persona, la quale agisce senza scopo di lucro.

L’obiettivo generale dell’Anno europeo è quello di migliorare la visibilità delle attività di Volontariato nell’Unione Europea ed accrescere le opportunità di parteciparvi da parte della società civile. La volontà della Commissione è quella di evidenziare il legame tra l’impegno volontario espresso a livello locale ed il suo significato nel più ampio contesto europeo. Per conseguire tali obiettivi, l’Anno europeo ha sostenuto iniziative organizzate a livello comunitario, nazionale, regionale e locale. Si possono citare scambi di esperienze e buone prassi, studi e lavori di ricerca con diffusione dei relativi risultati, conferenze ed eventi di sensibilizzazione dell’opinione pubblica, iniziative concrete negli Stati membri volte a promuovere gli obiettivi dell’Anno europeo e campagne d’informazione e promozione. L’Anno europeo del Volontariato ha dunque promosso e rafforzato la cittadinanza attiva, la coesione sociale e lo sviluppo della Democrazia, assicurando una forma concreta ai valori europei di solidarietà, non discriminazione e sviluppo armonioso delle società dell’Unione. Le attività di Volontariato costituiscono una ricca esperienza, in questo senso, ma anche una grande opportunità di apprendimento e sviluppo di competenze sociali. Tali attività non sostituiscono quelle professionali, tuttavia arrecano vantaggi sia al singolo che le svolge, sia alla società che ne trae beneficio. La recente strategia “Europa 2020”, lanciata dalla Commissione Europea, fissa obiettivi ambiziosi ai fini di una crescita intelligente, inclusiva e sostenibile. “Youth on the Move”, una delle sue iniziative faro, punta sulla mobilità e sui giovani per il raggiungimento degli obiettivi individuati: “Per valorizzare appieno il loro potenziale e conseguire gli obiettivi di “Europa 2020” – recita il documento – è fondamentale garantire ai giovani un’istruzione ed una formazione di qualità, un’efficace integrazione nel mondo del lavoro ed una maggiore mobilità”.

Il 23 novembre scorso, la Commissaria europea alla Cultura, Istruzione, Multilinguismo e Gioventù, Androulla Vassiliou, ha presentato a Bruxelles il nuovo strumento di programmazione comunitaria per la mobilità e la cultura, il programma «Erasmus for All». Esso raggrupperà tutti i progetti internazionali esistenti legati ad istruzione, apprendimento, insegnamento, politiche giovanili, tirocini, stages e, non ultimo, lo sport. Ci auguriamo che, in questo modo, e come fatto finora, siano valorizzati non solo l’apprendimento formale, ma anche quello non formale ed informale. Ciò al fine di offrire un’opportunità ai giovani di migliorare la propria carriera e le proprie condizioni di vita. “Youth on the Move” persegue infatti anche l’obiettivo di garantire ai giovani con minori opportunità e/o rischio di esclusione sociale la possibilità di beneficiare di percorsi di istruzione, lavoro e Volontariato all’estero. Quale sarà il futuro dei nostri giovani? I programmi e le iniziative dell’Unione Europea a favore della mobilità saranno ampliati, ma dovranno ricondursi alle risorse nazionali e regionali di ciascun Paese.

Paolo Di Caro
Direttore Agenzia Nazionale per i Giovani

Massimiliano Fanni Canelles

Viceprimario al reparto di Accettazione ed Emergenza dell'Ospedale ¨Franz Tappeiner¨di Merano nella Südtiroler Sanitätsbetrieb – Azienda sanitaria dell'Alto Adige – da giugno 2019. Attualmente in prima linea nella gestione clinica e nell'organizzazione per l'emergenza Coronavirus. In particolare responsabile del reparto di infettivi e semi – intensiva del Pronto Soccorso dell'ospedale di Merano. 

Rispondi