La convenzione delle NU e la conferenza di Copenaghen

La Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (UNFCCC) è un trattato ambientale internazionale stilato dalla Conferenza sull’Ambiente e sullo Sviluppo delle Nazioni Unite nel 1992. I Paesi firmatari di questo trattato si obbligano a perseguire l’obiettivo di “stabilizzare, in conformità delle pertinenti disposizioni della convenzione, le concentrazioni di gas ad effetto serra nell’atmosfera a un livello tale che escluda qualsiasi pericolosa interferenza delle attività umane sul sistema climatico”. Non prevede impegni vincolanti per la riduzione di gas-serra, ma solo un impegno di massima, per i Paesi industrializzati, a riportare, entro il 2020, le proprie emissioni di gas-serra ai livelli del 1990. I membri possono essere suddivisi in tre gruppi: Paesi dell’Allegato I (Paesi industrializzati), Paesi dell’Allegato II (Paesi che pagano per i costi dei Paesi in via di sviluppo) e Paesi in via di sviluppo. Le nazioni firmatarie concordano nel riconoscere “responsabilità comuni ma differenziate”, con maggiori responsabilità per la riduzione delle emissioni di gas-serra nel breve periodo per i Paesi dell’Allegato I. Dal 1994, i Paesi firmatari si incontrano annualmente nella Conferenza delle Parti (COP), al fine di analizzare i progressi nell’affrontare i cambiamenti climatici. Una svolta nella politica per i cambiamenti climatici si è avuta alla COP 3 di Kyoto, nel 1997, con l’adozione del celebre Protocollo. Esso è entrato in vigore nel 2005 e prevede impegni quantificati di riduzione delle emissioni di gas-serra per i Paesi più industrializzati: almeno il 5% rispetto ai livelli del 1990, nel periodo dal 2008 al 2012. Inoltre, gli stessi Paesi devono predisporre progetti di protezione di boschi, foreste e terreni agricoli che assorbono anidride carbonica (‘carbon sinks’, immagazzinatori di CO2). Gli Stati firmatari possono guadagnare ‘carbon credit’ aiutando i Paesi in via di sviluppo ad evitare emissioni inquinanti, esportando tecnologie pulite. Ogni Paese dell’Allegato I, dovrà realizzare un sistema nazionale per la stima delle emissioni gassose e dovrà creare un sistema globale per compensarle. L’ultima di queste Conferenze delle Parti si è tenuta a Copenaghen nel dicembre scorso. L’obiettivo era definire un accordo mondiale, legalmente vincolante, per il periodo successivo al 2012, finalizzato ad evitare l’aumento della temperatura media globale di oltre 2°C al di sopra dei livelli pre-industriali. In realtà, non è stata assunta nessuna decisione vincolante, né a livello politico, né a livello legale. Tutto è stato rimandato alla prossima conferenza, che si terrà in Messico nel 2010.

Sara Crisnaro

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