La svolta è necessaria, il rischio minimo

Acquistiamo energia nucleare da Francia e Slovenia e se dovesse verificarsi un incidente in una zona confinante con l’Italia saremmo i primi a subirne le conseguenze.

Penso che l’apertura delle centrali nucleari in Italia sia una vera e propria necessità. È da parecchio tempo, infatti, che compriamo l’energia nucleare dalla Francia e dalla Slovenia. Se dovesse verificarsi un incidente nucleare in una zona confinante con l’Italia, saremmo i primi a subirne le conseguenze: siamo quindi soggetti agli stessi rischi che corrono i Paesi che producono questo tipo di energia, ma dobbiamo pagare per ottenerla. C’è da dire, poi, che le centrali nucleari di oggi sono molto più sicure di quelle di una volta: in una centrale moderna, un incidente potrebbe verificarsi solo a causa di una disattenzione umana e non certo a causa di guasti nell’impianto, riducendo molto le possibilità di rischio effettivo. Il nucleare, quindi, è una necessità, non c’è via di scampo. Il petrolio, infatti, va esaurendosi, mentre le energie rinnovabili possono dare un contributo enorme, ma non sufficiente a soddisfare tutti i nostri bisogni… a meno, naturalmente, che non accettiamo di ridurre il consumo di energia, modificando il nostro modo di vivere attuale.

Certo, il nucleare dà vita al problema delle scorie: queste ultime possono impiegare migliaia e migliaia di anni prima di perdere del tutto la loro radioattività e quindi vengono sotterrate in profonde miniere. A questo proposito, mi sembra di aver letto che il maggior esperto in proposito, Carlo Rubbia, ha suggerito l’utilizzo del torio o di altri minerali radioattivi caratterizzati da una vita media molto più breve di quella dell’uranio, che è di qualche miliardo d’anni. L’utilizzo del nucleare, però, dovrebbe senz’altro essere accompagnato da un netto incremento del ricorso alle energie alternative! Le energie eoliche si sfruttano ancora troppo poco, ma quello su cui si dovrebbe puntare in Italia è senza dubbio l’energia solare. Bisognerebbe prendere esempio dalla Svezia, che la utilizza molto più di noi! L’utilizzazione in massa dei pannelli solari darebbe un grosso contributo per risolvere il problema del riscaldamento e dell’acqua calda. Secondo me, come per legge tutti i nuovi edifici devono avere un certo numero di posti macchina, così, sempre per legge, dovrebbero disporre obbligatoriamente anche di pannelli solari.

Ci tengo a sottolineare, infine, che ognuno di noi, nel suo piccolo, può contribuire a non aggravare il problema energetico con qualche piccola attenzione nella vita di ogni giorno. Io ci tengo molto al risparmio energetico: ho solo lampadine a basso consumo e faccio lavatrici a pieno carico. L’energia si può risparmiare a partire da qualche accortezza in casa. Bisognerebbe fare la raccolta differenziata e spegnere le luci quando non servono. Si dovrebbe stare attenti non riscaldare in maniera eccessiva la casa: durante l’inverno, diciotto gradi sono più che sufficienti per stare bene! Si potrebbe limitare un po’ l’abuso di tanti elettrodomestici che si utilizzano in continuazione. Se si deve sostituire un frigorifero si dovrebbe sceglierne uno nuovo a basso consumo e magari bisognerebbe stare attenti ad usare le lavatrici di notte, in modo da ridurre un po’ l’affollamento. Insomma, si dovrebbe utilizzare l’energia solo quando serve: è nell’interesse di tutti.

Margherita Hack
Astrofisica direttore della rivista “le stelle”,
già direttore del Dipartimento di Astronomia dell’Università di Trieste

Massimiliano Fanni Canelles

Viceprimario al reparto di Accettazione ed Emergenza dell'Ospedale ¨Franz Tappeiner¨di Merano nella Südtiroler Sanitätsbetrieb – Azienda sanitaria dell'Alto Adige – da giugno 2019. Attualmente in prima linea nella gestione clinica e nell'organizzazione per l'emergenza Coronavirus. In particolare responsabile del reparto di infettivi e semi – intensiva del Pronto Soccorso dell'ospedale di Merano. 

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