“Genitori, figli, media e non solo. Per un uso corretto degli strumenti di comunicazione”

IL LIBRO Di Damele, Minerva Edizioni

Se vi chiedessi di provare a mettere le dita nei buchi di una presa elettrica la reazione a questa richiesta sarebbe “NO”, potremmo morire, accuseremmo un danno passeggero o permanente. Diremmo “NO”, anche chi non ha mai fatto l’esperienza, credendo ciecamente a chi ha raccontato la triste esperienza. Credere senza provare l’esperienza. Non fare esperienze negative perché altri le hanno vissute. Un atto di fiducia, un atto di reciproca corresponsabilità. In questi ultimi decenni, siamo diventati più poveri di relazione e l’inganno è stato che la globalizzazione, attraverso i mezzi di comunicazione, hanno favorito l’uscir fuori dall’isolamento. E’ paradossale assistere a fenomeno quali “tv spazzatura”,”internet covo di pedofili”,”videotelefoni utilizzati per violare la privacy”,il cyberbullismo”, e altro. Ci eravamo ingannati che tutto doveva essere arricchimento e invece ci siamo impoveriti di reciproca esperienza, viviamo tutto in funzione eccessivamente individualista, pieni di paure e con un rapporto non sereno, pur utilizzandoli, delle nuove e vecchie tecnologie. Nessuna censura, ovviamente; e non è mai culturalmente corretto invocare estreme soluzioni affinché i nostri bambini, ma diremmo anche gli adulti, non utilizzano la “bellezza” che offrono i media. Non sono infatti i media il problema ma chi li “riempie di contenuti”, contenuti più spesso negativi che positivi. Oggi abbiamo bisogno di recuperare, meglio rielaborare, nuove strategie della comunicazione affinché non perdiamo il futuro, affinché non ci sia mai nessuno che venga a dire: non c’è niente di male operare il male o violare la dignità delle persone.L’amico di importanti avventure comuni ( l’elaborazione del Codice di Autoregolamentazione internet@Minori) Daniele Damele ci ha offerto un testo che consiglierei di leggere ai figli prima che si addormentino: una pagina di fiaba moderna. Racconta i nuovi segnali del mondo, racconta di “buoni e cattivi”, racconta la vita di un “onda che comunica”, o dovrebbe comunicare sempre la vita. La sua bellezza, nonostante i conti da fare con la “bruttura delle cose e degli eventi”.

Don Fortunato Di Noto

Massimiliano Fanni Canelles

Viceprimario al reparto di Accettazione ed Emergenza dell'Ospedale ¨Franz Tappeiner¨di Merano nella Südtiroler Sanitätsbetrieb – Azienda sanitaria dell'Alto Adige – da giugno 2019. Attualmente in prima linea nella gestione clinica e nell'organizzazione per l'emergenza Coronavirus. In particolare responsabile del reparto di infettivi e semi – intensiva del Pronto Soccorso dell'ospedale di Merano. 

Rispondi