Oggi non esiste però nemmeno una legge specifica per il sequestro di minori nel nostro sistema penale poiché il reato che prevede l’ipotesi della scomparsa di un minore è l’articolo 605 ossia sequestro di persona che prevede una pena da 6 mesi a 8 anni. Meno del furto di una mela, sanzionato con una pena che va dai 3 ai 10 anni
Mi permetto di dare la mia testimonianza, purtroppo dall’esperienza avuta e che stiamo ancora vivendo, non solo sotto il profilo di genitore, ma anche con una sensibilità maggiore, acquisita vivendo l’esperienza diretta di un indagine seguita molto da vicino. Scrivo come genitore di Denise Pipitone, nata il 26 Ottobre, 2000 – scomparsa il 01 Settembre 2004 a Mazara Del Vallo (TP) e da Presidente dell’Associazione “Cerchiamo Denise” Onlus, nata nel Marzo 2007 link diretto: http://www.cerchiamodenise.it/associazione/asscerchiamodenise.htm
Tutto ebbe inizio la mattina dell’1 settembre 2004: si poteva immaginare tutto di quella giornata, tranne che diventasse l’inizio di un doloroso dramma.
Tutto in quei giorni si svolgeva freneticamente. La mancanza straziante e logorante della propria bimba, interrogatori con poco tatto e rispetto del dolore che noi genitori vivevamo, illazioni, indiscrezioni e vita privata che dovevano essere contenute e che non lo sono state, coinvolgendo minori diretti e indiretti, genitori che non sapevano dove aggrapparsi per avere notizie su dove fosse la loro piccola bambina. Potrei aggiungere tanto altro, ma non adesso.
Tutt’oggi non abbiamo mai perso la speranza di riabbracciare la nostra piccola Denise, i bambini non spariscono nel nulla senza lasciare traccia, vanno cercati senza pregiudizi, non con l’idea di una ipotesi, i fatti comprovati sono realtà. Oggi in Italia, sparisce una media di circa 8mila persone l’anno, e i casi irrisolti sono circa 30 mila.
Una vera EMERGENZA, ogni singola scomparsa è un caso a sé e non si può generalizzare. Come la fascia d’età della persona scomparsa, i motivi possono essere i più svariati: malessere, malattia, sequestro o rapimento, propria volontà, sottrazione da parte di uno dei genitori, incidente. Saranno poi le indagini a stabilirlo, ma uguale sarà il dolore che accomuna le famiglie delle persone scomparse.
Negli ultimi anni le cronache parlano di vari tentati rapimenti di minori, e spesso si attribuiscono quasi sempre giustificazioni banali per reati tanto gravi. Questi sono campanelli di allarme che fanno capire che qualcosa in questa nostra società è cambiata, non viviamo nell’Italia di cento anni fa e sicuramente va modificato e aggiustato ciò che adesso non è al passo con i tempi. Mancano pool specializzati atti a intervenire nel momento in cui succedono episodi così gravi. E mancano le persone che sappiano approcciarsi con madri e famiglie, senza nulla togliere a chi si occupa ogni giorno di queste vicende. Inoltre, devono esser ridotti i tempi della burocrazia, che sono troppo lunghi per la richiesta degli esami probatori e di tutto quanto è utile per giungere a fare giustizia, dando la priorità ai casi che ne hanno bisogno.
Ogni Procura, nell’immediatezza, si occupa a fondo dei vari eventi, ma con il tempo i fascicoli si sommano e necessariamente gli inquirenti si trovano costretti a distribuire il loro impegno su più fronti, per cui con il passare degli anni lo scomparso diventa un numero.
In Italia gli strumenti a disposizione degli inquirenti compresa la legge attuale, in caso di sequestro di persona non a scopo estorsivo, non sono sufficienti. Alla fine si rivelano garantisti per l’indiziato, e non soddisfano gli inquirenti e i famigliari delle persone scomparse.
Non esiste una legge specifica per il sequestro di minori nel nostro sistema penale poiché il reato che prevede l’ipotesi della scomparsa di un minore è l’articolo 605 ossia sequestro di persona che prevede una pena da 6 mesi a 8 anni. Ciò significa che il reato del furto aggravato, per esempio della mela esposta alla pubblica fede, cioè dal fruttivendolo, è sanzionato con una pena da 3 anni a 10 anni di carcere. Il sequestro a scopo di estorsione invece prevede una pena da 25 anni a 30 anni.
Ho proposto al Ministro della Giustizia, di modificare la legge, di novellare il Codice penale con una nuova ipotesi di reato, il sequestro di minorenne, una proposta lungimirante poiché la globalizzazione porterà a un aumento dello sviluppo di questo odioso reato. Ci sono anche bambini che spariscono nel più assoluto silenzio, perché meno eclatanti, e poi vengono ridotti nell’accattonaggio, in schiavitù da uomini senza scrupoli che foraggiano i siti on line di pedopornografia, ecc…. La diffusione delle immagini dei minori scomparsi, è molto importante per le ricerche e serve a sensibilizzare le persone su casi tanto orribili. Ne ho la piena convinzione perché non ricordo che negli anni passati si sia parlato tanto di questo reato e ho notato una sensibilità maggiore da quando è scomparsa Denise, forse anche perché mi ha colpito personalmente. Da quel Primo Settembre 2004 ho cercato e continuo per quel che posso per far campagna di sensibilizzazione, mettendo a volte da parte le lacrime, lottando con la speranza dell’avvistamento giusto. Però adesso almeno se ne parla, si pensa a come migliorare la situazione, e questo è l’ inizio della consapevolezza che occorre dare aiuto alle famiglie delle persone scomparse e agli scomparsi stessi. I familiari degli scomparsi non dovrebbero addossarsi, oltre al dolore, mille spese aggiuntive e dispendiose negli anni per la ricerca dei propri cari, occupandosi anche dei materiali per la divulgazione dell’immagine de loro caro. Il nostro sistema non permette aiuti in questo senso e ci si sente abbandonati, avviliti, con il tempo anche dimenticati.
Da mamma di Denise Pipitone, oggi sono una donna che ha poca fiducia negli altri: si diventa diffidenti dopo certe esperienze dolorose. Cerco di essere utile e di aiuto alla mia bimba ed altri minori, ma le difficoltà affrontate fino adesso sono tante, è difficile farsi capire da chi non vuol sentire, non vuol vedere. Ma c’è sempre un inizio e la speranza che sia davvero così.
Il bambino non è il nulla. è la vita, la gioia, il cielo, il futuro, il presente, il buio, il dolore, l’assenza, la fine. Ricordo e disperazione. Sono i due estremi tra cui oscilla il pensiero e il sentimento di quelle madri e di quei padri ai quali qualcuno ha portato via la felicità della casa, e della vita stessa.
Pietra Maggio
Mamma di Denise Pipitone
Presidente Ass.“Cerchiamo Denise”onlus