La FAO prevede che nel 2020, con il surriscaldamento della terra dovuto all’effetto serra, su una popolazione stimata in 8 miliardi di esseri umani oltre 3 miliardi (il 37,5%) di persone non potranno usufruire d’acqua
La risorsa idrica è un fabbisogno dell’umanità intera –come sancito dalla Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo (1948) -, ma su una popolazione di 6 miliardi e 500 milioni, 1 miliardo e 500 milioni (il 23%) è senza accesso all’acqua, 2 miliardi ed 800 milioni (43%) sono privi di servizi igienici. Le ricerche dell’ACRA sostengono che, ogni giorno, muoiono 4.900 bambini sotto i cinque anni per malattie infettive dovute a carenze sanitarie. La sete, inoltre più che la povertà è causa di un vero e proprio esodo di persone che fuggono dai luoghi di origine, da terre aride che non sono in grado di nutrirle, accentuando tensioni e conflitti, politici e sociali. La FAO prevede che nel 2020, con il surriscaldamento della terra dovuto all’effetto serra, su una popolazione stimata in 8 miliardi di esseri umani oltre 3 miliardi (il 37,5%) di persone non potranno usufruire dell’ acqua. Le cause di questa mancata omogeneità nella distribuzione dell’acqua le spiega Padre Alex Zanotelli, missionario comboniano, che da anni si batte per sostenere la gestione pubblica di questo bene e ridurne gli sprechi.
“I fattori che ci hanno portato a questa situazione sulla gestione dell’acqua -dice Zanotelli-, sono essenzialmente gli stessi che hanno cagionato lo squilibrio che c’è oggi tra nord e sud del mondo. I pochi paesi ricchi (20% della popolazione mondiale) detengono la maggior parte delle risorse (83% dei beni) a spese degli Stati poveri. Le grandi Nazioni, tra le quali la Comunità Europea e gli Usa, dovrebbero creare le infrastrutture per garantire alle popolazioni assetate di avere accesso a quell’ elemento essenziale che è l’acqua” Riguardo alle possibili soluzioni a questa disparità, il missionario incalza criticando l’abuso di questa risorsa da parte delle grandi potenze: “Ritengo che una guida al consumo consapevole dell’acqua sia indispensabile, portare soprattutto all’interno delle scuole, elementi di cultura essenziali per insegnare ai nostri figli a diventare più rispettosi della propria salute e dell’ambiente che ci circonda e da cui traiamo l’energia vitale”. Viviamo dunque in un mondo praticamente sull’orlo del precipizio: nel rapporto di valutazione sull’ecosistema per il nuovo millennio dell’ONU, redatto da circa 1.300 scienziati in quattro anni di lavoro, si prevede che la terra avrà un innalzamento della temperatura tra i 2-8 C°. Basti pensare che con l’aumento di solo 1,5 C° si scioglieranno entrambi i Poli e ci salteranno le fonti idriche. I Paesi che ne risentiranno di più saranno gli Usa e la Cina.
Questi specialisti hanno semplicemente sottolineato che, se entro 50 anni il 20% del mondo ricco non avrà cambiato economia e stile di vita, le future generazioni rischiano di non poter sopravvivere. Sulla questione che, per la futura scarsità, l’acqua possa venire privatizzata e rappresentare fonte di guadagno per le multinazionali Padre Alex diventa intransigente:“L’acqua è ormai l’oro blu del futuro, che sostituirà l’oro nero. Senza petrolio possiamo vivere, senza acqua no. Solo il 3% dell’acqua presente nel pianeta è potabile, di essa un’altissima percentuale è utilizzata nell’agricoltura industriale. Le grandi multinazionali dell’acqua stanno mettendo le mani sul bene più prezioso dell’umanità perché hanno previsto che per la sua carenza, potrà assumere un valore economico immenso. Vogliono trasformare l’acqua in merce: ciò è inammissibile.
Nel 2004 le multinazionali hanno speso oltre 300 milioni di euro per indurre il popolo italiano a bere l’acqua minerale. Non ne abbiamo la necessità, nella nostra nazione ci sono sorgenti di acqua purissima e continuiamo a sprecare denaro per comprare l’acqua in bottiglia. Ho da poco partecipato alla prima “Assemblea Mondiale dei Cittadini e degli eletti all’Acqua” che si è tenuta a Bruxelles nella sede del Parlamento Europeo.
Una conclusione fondamentale che è emersa, è che ovunque dovranno nascere dei comitati e delle organizzazioni per promuovere l’acqua pubblica. Ci opporremo al WTO di Ginevra, affinché l’accesso all’acqua non possa assumere la natura di uno dei 160 servizi per l’uomo, dovrà rimanere un diritto. Ci sono ancora Nazioni che si oppongono a tale principio: in Russia l’acqua è privatizzata, la Cina non ha inviato alla conferenza il suo delegato. Il Consiglio dell’Acqua voluto dalla Banca Mondiale dovrà essere promosso dall’ONU e diventare luogo dove tutte le realtà del mondo, che lottano per l’acqua, possano ritrovarsi”. Padre A. Zanotelli ha una sua chiave di lettura sulla questione dell’acqua e da uomo di Chiesa sente il dovere di sensibilizzare le coscienze umane sulla sacralità di essa:
“L’acqua è vita: nel ventre della madre il bimbo rimane nove mesi nell’acqua. Questa idea del carattere sacro dell’acqua è evidenziata da S. Francesco nel Canto dei Cantici: dobbiamo rifare nostro il significato di acqua come dono dello Spirito, di purezza”.
Il pianeta intero non ha futuro se non salvaguarderà il diritto all’acqua, aria ed acqua garantiscono l’esistenza all’uomo.
Ivan Vadori
Educatore AGESCI