Educare con esempio

I nostri figli ci hanno visti impegnati a vivere, almeno come tentativo, quel dono commosso di sé di un uomo verso un altro uomo che è la carità. Non neghiamo l’utilità di studi e approfondimenti, ma i figli crescono soprattutto facendo propri i valori degli adulti che hanno vicino

L’AVSI – Associazione Volontari per lo Sviluppo Internazionale è sorta a Cesena nei primi anni Settanta per sostenere la presenza di alcuni volontari in Africa. Nel 1973 ha ottenuto il riconoscimento come Organizzazione Non Governativa (ONG) da parte del Ministero degli Affari Esteri e nel 1996 è stata accreditata presso il Consiglio Economico e Sociale delle Nazioni Unite (ECOSOC). Oggi opera in 32 Paesi dell’Africa, dell’America Latina, del Medio Oriente ed Europa dell’Est., con un centinaio di progetti nei settori sanità e igiene, educazione e formazione professionale, agricoltura e lotta alla povertà urbana e con interventi di emergenza umanitaria.

L’AVSI è presente nel Friuli Venezia Giulia dal 1995 e, a partire da quell’anno numerosi volontari  della nostra Regione hanno trascorso dei periodi di lavoro presso realtà del Terzo Mondo interessate da progetti di cooperazione e sviluppo: si è trattato di persone professionalmente preparate (medici, insegnanti, infermieri, tecnici)  che hanno deciso di dedicare un periodo mediamente di tre anni in opere avviate grazie a progetti finanziati sia dalla Cooperazione Internazionale sia dalla generosità della gente.

La realtà AVSI in Regione si è strutturata negli anni con la costituzione di una delegazione regionale regolarmente iscritta al Registro regionale del Volontariato, che ha consentito di presentare progetti autonomi presso gli Enti pubblici, progetti che hanno trovato in varie occasioni una favorevole accoglienza con la concessione di finanziamenti pubblici. Molti i momenti di proposta pubblica, come le tradizionali Tende di Natale, ovvero la raccolta di fondi pubblica effettuata in moltissime località per sostenere l’attività e i progetti dell’AVSI in tutto il mondo.

Vi chiederete: ma perché ci raccontano queste cose nell’ambito di un numero speciale del giornale dedicato all’infanzia e  alla sua tutela ?

Ci pareva importante presentarci, ma soprattutto evidenziare quello che, ci siamo accorti, è stato veramente importante per le nostre famiglie, per i  nostri figli in particolare. I nostri figli infatti ci hanno visti impegnati a vivere, almeno come tentativo, quel dono commosso di sé, di un uomo verso un altro uomo, che è la carità, quel vero amore al destino dell’altro che spinge a farsi carico dei bisogni spirituali e materiali del prossimo senza aspettare alcun tornaconto presente o futuro.

Di ciò  ce ne siamo resi conto ancora di più in questi giorni  in cui è stato lanciato l’ appello “Se ci fosse una educazione del popolo tutti starebbero meglio” dal quale stralciamo alcuni brani:

“Sta accadendo una cosa che non era mai accaduta prima: è in crisi la capacità di una generazione di adulti di educare i propri figli. Per anni dai nuovi pulpiti – scuole e università, giornali e televisioni – si è predicato che la libertà è assenza di legami e di storia, che si può diventare grandi senza appartenere a niente e a nessuno, seguendo semplicemente il proprio gusto o piacere. È diventato normale pensare  che tutto è uguale, che nulla in fondo ha valore se non i soldi, il potere e la posizione sociale. Si vive come se la verità non esistesse, come se il desiderio di felicità di cui è fatto il cuore dell’uomo fosse destinato a rimanere senza  risposta …”

Siamo rimasti colpiti da queste affermazioni e siamo andati con il pensiero ai semplici gesti che abbiamo fatto durante le tende di Natale, testimoniando nelle nostre piazze, al freddo, che ancora si può spendere le proprie energie per qualcosa che vale. Oppure ancora di più nel gesto di rinunciare a qualche soldo per le adozioni a distanza, questo semplice strumento che ci consente di sostenere un bambino brasiliano o africano. Che gioia ricevere le semplici lettere in cui il bambino e la sua famiglia ci raccontano dei progressi fatti nella scuola di Belo Horizonte. E che gioia vedere i nostri figli crescere respirando quest’aria di condivisione, un’esperienza educativa che riteniamo assolutamente impagabile per loro. Non neghiamo l’utilità dei convegni, degli studi e degli approfondimenti, ma ci preme sottolineare una evidenza della realtà: i figli crescono imparando soprattutto dall’esempio e dai valori vissuti dagli adulti che hanno vicino. .

Francesco Prioglio
Imprenditore di Trieste, componente del coordinamento regionale dell’Associazione “AVSI – Delegazione del Friuli Venezia Giulia”

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