Vera esposito


Vera Esposito nasce a San Giorgio di Nogaro nel 1953.

La sua espressione artistica è stata oggetto di interesse in varie Manifestazioni dove, con grande soddisfazione personale colleziona tre segnalazioni di merito (Festa delle Castagne Via Cussignacco Udine, Coseano ex-tempore, Tricesimo Sagra degli Uccelli). Presente in varie mostre collettive e alcune personali. Vera impronta nei primi anni della sua vita un’educazione magistrale, in quanto la sua più grande passione sono i bambini e il donare loro gli strumenti per accrescere la singola creatività, grazie alla quale essi sono in grado di emancipare i personali pensieri che non sarebbero in grado di esprimere a parole. Già da piccola i primi ricordi che l’artista porta in un cassetto del cuore la rimandano al suo vagare nel mondo della fantasia, i suoi ricorrenti sogni ad occhi aperti, dove riponeva le personali ambizioni e desideri di essere quello che magari in quel momento non si sentiva di essere.

Il mezzo per esprimere tutti i contenuti mutevoli del cuore, dell’anima e della continua ed incessante crescita creativa dell’artista bambina trovarono il grande sfogo e sollievo attraverso il disegno, qui si sentiva libera in quanto ai disegni non doveva mai dare una spiegazione e solo lei poteva sapere cos’era racchiuso nel personale diario segreto. Quei sogni di bambina l’hanno, giorno dopo giorno, aiutata a realizzare e crescere ciò che ora l’autrice è, sia come artista che come donna. La passione per il disegno l’accompagnerà sempre fino a quando divincolatasi un po’ dagli impegni della nuova famiglia, cresciuto il figlio, necessita di approfondire attraverso dei corsi l’ancestrale forte passione. Spazia nella sperimentazione di varie tecniche artistiche, ma quella che la colpisce e diventa sua e che traduce all’istante i fugaci e continui pensieri è la tecnica ad acquerello. Appresa e interiorizzata la tecnica Vera si getta nella nuova strada da percorrere e con grande energia e forza inizia a comporre i suoi filoni pittorici dedicati a: paesaggi, nature morte, fiori e comunque a tutti quegli ambienti dell’anima che hanno segnato il passato e il presente della sua vita e sono incubatrice per il futuro. Nei quadri troviamo l’esperienza della vita, le briciole di accensioni d’emozioni personali che devono essere scritti e trascritti attraverso un codice pittorico, tante volte l’artista oltre ciò accresce e fortifica ancor più il suo morbido disegnare con poesie che fortificano e donano tutte quelle sfumature ai quadri per renderli ancora più ricchi di pathos. Questo compenetrarsi tra pittura e poesia ci donano la Vera autentica, quella Vera che si emoziona davanti alla vita, quella Vera che con le pulsazioni sonanti del proprio cuore si commuove davanti ad un ricordo, davanti alla sua vita, davanti ai suoi affetti, quella Vera che ovunque vada lascia porzioni del proprio cuore portandosi via e rubando il cuore di tutti noi e dei suoi amati bambini. I graffiti del cuore sono dipinti, i cassettini aperti e trabordanti di puri sentimenti, tutto ciò è immesso nell’arte dell’artista. L’invito di Vera è puro e onesto come il suo nome, è il dono più bello che lei ci possa fare aprendo le porte del proprio cuore.

Grazie alla pittura e alla poesia rivive nostalgicamente il passato, ripercorre l’esperienza della vita e, il suo continuo agganciarsi alle cose belle della sua infanzia, le dona energia nuova. I momenti belli che non si possono più rivivere, le risa spensierate, ma anche i giochi fatti con il fratello e le casette, che lui con tanta meticolosità costruiva, si sono tradotte e materializzate in disegno che diventa culla di quel ricordo.

Grazie anche al lavoro, di insegnante al quale ha dato anima e corpo e dovendosi confrontare sempre con bambini, ha affinato negli anni la sintesi del segno, il tirar fuori dagli elementi l’essenza, il tratto di riconoscibilità immediata, anche questo percorso non è da sottovalutare nella personale espressione pittorica che si riversa nelle opere dell’artista.

Quando l’artista viene catturata dall’attimo creativo deve urgentemente depositare la sua idea e la sua mano la spinge a non sottovalutare lai la gioia e positività, sentimenti che i quadri devono rimandare sempre al fruitore.

I quadri, a volte più acquosi e che lasciano spazio a trasparenze, luci e vanno ad alleggerire le atmosfere sognanti dei paesaggi o delle nature ben percepibili, in alcuni casi, invece si trasformano in macchie corpose di colore sovrapposti dove, solo il colore domina la scena e si allontanano dalla descrizione segnica figurativa della sagoma da noi facilmente decodificabile, ma mantengono comunque la riconoscibilità appellandosi alla nostra spontanea immaginazione.

Ogni quadro ha un suo equilibrio prospettico e cromatico, si nota all’interno di ogni raffigurazione una armonia coinvolgente e rilassante, i colori caldi vengono smorzati da piccole punte di colori freddi e viceversa e il suo dipingere in piedi la porta ad usare ed ad affrontare la prospettiva in modo diretto, dipinge come se lei fosse direttamente immessa dentro al quadro, spettatrice di scenari della natura e spazi dell’anima profondamente suoi. La trovo per antonomasia un po’ L’Alice nel paese delle meraviglie contemporanea, in quanto anche lei, a mezzo della sua arte entra e vive dentro i suoi quadri che non sono altro che un diario di bordo nostalgico dei momenti intensi della sua vita.


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