“Comprendo le ragioni del NO alle Olimpiadi a Roma, ma…”

“Olimpiadi a Roma? Sarebbe stata una grande opportunità per stimolare la parte buona dell’Italia”

Giorgio Brandolin

La posizione del CONI regionale è la medesima del CONI nazionale: quali promotori della candidatura di Roma 2024, non possiamo che essere assolutamente favorevoli alle Olimpiadi. Appaiono chiaramente comprensibili le prese di posizione di coloro i quali temono le solite furberie all’italiana, ma, per dovere di cronaca, andrebbe ricordato anche che in Italia sono state realizzate delle bellissime e riuscitissime manifestazioni: si pensi alle Olimpiadi di Torino, oppure ad altre grandi manifestazioni, sportive e non solo, come, ad esempio, l’EXPO di Milano.

Riportare in Italia la più prestigiosa manifestazione al mondo, a cui partecipano atleti provenienti da tutti e cinque i continenti, sarebbe di per sé un grandissimo motivo di orgoglio.

Inoltre, come accaduto anche con i Giochi della XXX Olimpiade, svoltisi a Londra nel 2012, ospitare i Giochi
significherebbe avvicinare moltissime persone al mondo dello sport. Proprio grazie alla spinta impressa dalle Olimpiadi, queste potrebbero decidere di iniziare a praticare un’attività sportiva. Si tratta di un dato di fatto impossibile da trascurare: in Italia esiste una reale necessità di avvicinare quante più persone possibile al mondo dello sport praticato.

giorgio brandolin coniTali valutazioni, poi, non possono prescindere anche dalle concrete possibilità di investimenti di soldi, pubblici e privati, che le Olimpiadi sicuramente porterebbero sul territorio italiano. Si potrebbe mettere a nuovo gli impianti sportivi delle città coinvolte dalla manifestazione sportiva, in modo tale che, una volta finite le Olimpiadi, tali strutture possano essere utilizzate anche dai cittadini.

Per come è stata ad oggi giocata, la partita delle Olimpiadi in Italia prevede che Roma sia la città più indicata ad ospitarle. Oltre ad essere la capitale, e questo non è un dettaglio trascurabile, è una città unica al mondo, idonea ad offrire delle possibilità precluse a qualunque altra città, italiana, europea o mondiale. Per questo motivo, appare inevitabile venga instaurato un dialogo fra le parti in gioco, ovvero fra chi è favorevole e chi, invece, si professa contrario alle Olimpiadi. Sarebbe opportuno che il sindaco di Roma, Virginia Raggi, eletta dai Romani a stragrande maggioranza, si incontrasse con il presidente del CONI, Giovanni Malagò, e con chi rappresenta la candidatura di Roma 2024 per analizzare i pro e i contro di tale evento sportivo. Chiaramente, al termine, la decisione spetta soltanto al sindaco: essendo stata scelta dai cittadini di Roma, li rappresenta in tutto e per tutto.

Se verrà deciso di ospitare i giochi olimpici, bisognerà stimolare la parte buona della nostra società a mettersi in gioco, affinché tutto venga fatto al meglio. Fino ad oggi, sulle Olimpiadi di Roma 2024 sono stati fatti molti ragionamenti, anche con l’appoggio del Governo e del Parlamento: non si costruisce una candidatura attraverso i social network o facendo a gara a chi la spara più grossa. Vanno costruite relazioni, trovati finanziamenti ed allacciate solide rela- zioni con il mondo dello sport a livello globale. Per nutrire delle chance di vittoria, tenuta molto a cuore dal presidente del CONI, Giovanni Malagò, bisogna lasciarsi alle spalle la visione catastrofistica e sempre negativa del nostro Paese, secondo la quale qualsiasi progetto, possibilità od opportunità di essere protagonisti nel mondo è un qualcosa che va combattuto.

È vero, abbiamo tanti problemi, tanti mascalzoni in giro, ma abbiamo anche tanta brava gente, e tantissime potenzialità come Paese. L’importante è saper tirarle fuori e crederci fino in fondo. La candidatura di Roma 2024 è stata ben preparata, con dei progetti puntuali e precisi: no allo spreco, attenzione all’ambiente e recupero degli impianti già esistenti. Sono state, inoltre, coinvolte quasi tutte le città del nostro Paese, affinché non sia necessario costruire altri impianti a Roma, ma possano essere valorizzati quelli già esistenti.

candidatura  per le Olimpiadi a Roma nel 2024

Se, però, l’intenzione è solo quella di pensare che le Olimpiadi di Roma saranno un’inutile spesa, vorrà dire che gli ottimi esempi di Londra o Barcellona non sono bastati. Esistono, chiaramente, esempi positivi e negativi.

Possiamo anche pensare alle Olimpiadi di Atene, non esattamen- te un grande successo. Se, però, non si parte, e non si prova a dimostrare che le cose possono essere fatte bene, si corre il rischio di restare sempre nel dubbio. Meglio, si rischia di darla vinta al qualunquismo e al populismo imperante, dando l’idea che in Italia sia sempre tutto da buttare. Nel nostro Paese sono state organizzate grandi manifestazioni, così come anche nella Regione Friuli Venezia Giulia, ove si sono svolti campionati italiani ed europei.

Non a caso, il movimento sportivo del Friuli Venezia Giulia ha portato ben quindici atleti alle olimpiadi, un atleta ogni 82.000 abitanti circa. Non dimentichiamo, poi, il coinvolgimento di cinque atleti partecipanti alle Paralimpiadi e, fra Olimpiadi e Paralimpiadi, di ben sette fra allenatori, arbitri e dirigenti federali.

Una grandissima partecipazione della nostra Regione, insomma, che ci ha permesso di far conoscere tanti nostri giovani talenti. Alcuni di essi hanno raggiunto ottimi piazzamenti, come la bravissima Chiara Cainero, argento nello skeet femminile.

In conclusione, l’obiettivo non è solo quello di portare le Olimpiadi a Roma e, quindi, in Italia. È anche quello di favorire lo sviluppo di una cultura dello sport nel nostro Paese, nei dirigenti sportivi, negli allenatori che seguono i ragazzi. In generale, va aumentata la consapevolezza sul valore dello sport negli ambienti strategici della società: scuola ed amministrazioni locali e regionali. Lo sforzo profuso deve essere orientato verso l’aumento della professionalità e della cultura all’interno delle istituzioni e di chi si trova direttamente a contatto con i giovani, con particolare riferimento agli insegnanti e alle famiglie.

Giorgio Brandolin,

presidente del CONI Friuli Venezia Giulia e deputato del Partito Democratico (con la collaborazione di Andrea Tomasella)

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