Oliviero Toscani La pena di morte non ha ragione di appartenere a nessun ordinamento giuridico perché espressione di un sistema basato su vendetta, discriminazione, violenza, nel quale uccidere è il modo più facile per amministrare la giustizia. Pena di morte e civiltà sono una contraddizione in termini. Sfortunatamente, siamo ancora divisi in Paesi e Nazioni…
Categoria: Il Mensile
Un crimine incivile anche in Italia
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•E’ avvolta nel terrore la Ballata del Vecchio Marinaio. In essa, Coleridge ci presenta una condanna peggiore della morte: la Vita-in morte. Su un vascello fantasma, la Morte e la Vita-in-morte giocano a dadi le vite dell’equipaggio. Muoiono tutti, uno ad uno. Solo il vecchio marinaio sopravvive, perché la sua colpa merita un supplizio ancor…
Il Documento per l’abolizione
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•Sono molte le ragioni invocabili a sostegno dell’abolizione della pena capitale: dalla sua indimostrata efficacia deterrente all’irreparabilità delle sue conseguenze in caso di errore giudiziario, e – ancor prima – il rispetto dei diritti fondamentali, della vita umana, della dignità della persona. Nella prospettiva di uno studioso del diritto penale, la pena di morte costituisce,…
Né giustizia né prevenzione
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•La pena di morte non costituisce attuazione della giustizia, né strumento di prevenzione dei reati. La pena di morte si manifesta come applicazione palese del male. Il male posto in essere da uno Stato, o da chi comunque controlli un certo territorio, non costituisce ragione sufficiente per rendere giusta una risposta che implichi la violenza.…
Processo di civilizzazione
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•Le pene sono apparati sociali e, contemporaneamente, un sistema di potere; esse sono un elemento carico di significati in un contesto simbolico-culturale. Tendono a riprodurre più ampie forme culturali? Se una società è violenta, tenderà a produrre arsenali sanzionatori a loro volta “violenti?”. Insegno Criminologia all’Università di Milano-Bicocca. Necessariamente ho approfondito, nel corso della mia…
Non c’è giustizia senza vita
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•Nel 2009 le esecuzioni sono state 5.679, a fronte delle almeno 5.735 del 2008 e delle 5.851 del 2007. È confortante, inoltre, la diminuzione dei Paesi che hanno fatto ricorso alle esecuzioni capitali, passati dai 26 degli anni scorsi ai 18 del 2009, i Paesi mantenitori della pena di morte sono oggi scesi a 43;…
L’ultimo respiro
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•Negli Stati Uniti, i detenuti già condannati ed in attesa della morte sono 3.697. Il Texas vanta il triste primato delle esecuzioni, con una media di 40 all’anno. La matricola 814 ci attende: si chiama Mariano Rosales. “Nel XXI secolo” è il titolo dell’inchiesta sulla pena di morte che ho prodotto per “Report”. So che…
La pena capitale è un residuo del passato
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•Oggi l’attenzione per i diritti umani è incomparabilmente più alta che in ogni altra epoca del passato. Il numero di persone impegnate e coinvolte in organizzazioni, istituzioni e programmi che hanno tra le loro principali finalità l’abolizione della pena capitale è certamente il più alto che si sia mai registrato, in Italia, in Europa o…
Il fallimento della giustizia
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•Il rischio di mettere a morte una persona innocente resta legato in modo indissolubile alla pena di morte. Negli USA, sono più di 130 le persone che sono state rilasciate dal braccio della morte perché innocenti. Nei Paesi nei quali viene applicata, la pena di morte è considerata uno strumento di giustizia. Tuttavia, così com’è…
Dall’età della pietra all’iniezione letale
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•Il passaggio dalla lapidazione ai tempi più recenti della sedia elettrica, dell’impiccagione, della camera a gas o della fucilazione e, avanti, fino ai giorni nostri dell’iniezione letale, non può essere considerato una conquista. Per chi lotta contro la pena di morte, il metodo di esecuzione non può fare la differenza. Certo, la lapidazione è il…