
La Newport Street Gallery, in associazione con HENI, presenta Triple Trouble, una mostra che unisce tre figure cardine della scena contemporanea e della street culture: Shepard Fairey, Damien Hirst e Invader. L’esposizione, aperta dal 10 ottobre 2025 al 29 marzo 2026, riunisce per la prima volta questi tre artisti in un dialogo dinamico che attraversa pittura, scultura, installazione e mosaico. Curata da Connor Hirst, la mostra presenta una ricca combinazione di opere individuali e nuove collaborazioni, molte delle quali rivelate al pubblico per la prima volta, mettendo in relazione tre linguaggi visivi che, pur divergenti, condividono una forte attenzione per la ripetizione, la simbologia e le icone culturali.
L’allestimento, che occupa tutte e sei le sale della Newport Street Gallery, celebra sia l’identità individuale di ciascun artista sia la sinergia che si genera quando le loro pratiche creative si incontrano. Il visitatore si trova davanti a un universo visivo in cui i motivi più noti delle loro poetiche – l’iconografia OBEY di Fairey, i celebri spot e i cabinet di Hirst, i mosaici spaziali di Invader – vengono trasformati, combinati e ripensati in modi provocatori e giocosi, sfidando i confini tradizionali tra arte contemporanea, street culture e cultura pop. Tra i momenti più significativi della mostra figurano gli Spin Paintings e gli Spot Paintings collaborativi, che fondono le tecniche iconiche di Hirst con la grafica politicamente impegnata di Fairey e gli interventi pixelati di Invader; i mosaici in stile Rubik’s Cube, reinterpretati in grandi pannelli che spaziano dalla scienza alla musica fino alle figure cardine delle controculture, accostati alle opere a tecnica mista di Fairey; e una serie di tank, pill cabinets e lightbox che uniscono la precisione clinica di Hirst all’irriverenza visiva di Invader e Fairey. Inoltre, un murale mai visto prima trasforma la Newport Street Gallery in un incontro sorprendente tra la tradizione delle arti visive e il linguaggio dell’arte urbana.
La mostra è realizzata in associazione con HENI, che renderà disponibili le opere originali esposte attraverso HENI Primary. Durante i cinque mesi della mostra, HENI Editions pubblicherà inoltre nuove edizioni di stampe firmate da Shepard Fairey, Damien Hirst e Invader, con la possibilità per il pubblico di registrarsi sul sito HENI per ricevere notifiche sulle uscite.
Shepard Fairey descrive la collaborazione come una sfida necessaria e stimolante, motivata dal rispetto per la visione concettuale e la determinazione di Hirst e Invader. Ricorda come entrambi incarnino una forma di ossessione creativa, una capacità di affrontare critiche e rischi senza rinunciare alla propria identità artistica. Fairey sottolinea il coraggio di Hirst nel costringere il pubblico a confrontarsi con temi estremi – come nelle sue opere con animali in formaldeide – e nel contempo produrre lavori minimalisti e ripetitivi come gli spot; e celebra la radicalità di Invader, capace di trasformare l’estetica 8-bit dei videogiochi anni ’80 in un linguaggio visivo globale nonostante i limiti tecnici autoimposti e una pratica spesso ostacolata da arresti e rimozioni dei mosaici nelle città di tutto il mondo. Fairey afferma che una collaborazione tra stili così diversi è un rischio che vale la pena correre e cita Malcolm McLaren: “Un glorioso fallimento è meglio di un successo noioso”.
Damien Hirst, da parte sua, mette in luce la potenza e l’energia della sensibilità di Fairey e Invader, riconoscendo quanto la loro presenza creativa lo spinga a riflettere in modo più approfondito su dettagli, distanze, colori e soluzioni formali. Per Hirst, la forza della collaborazione risiede nelle differenze tanto quanto nelle similitudini, e sottolinea quanto sia raro trovare artisti che, pur avendo visioni così forti, siano anche ottimi collaboratori. Hirst descrive la propria filosofia creativa come una volontà di sorprendere e scuotere il pubblico: l’arte deve catturare l’attenzione, afferrarla e allo stesso tempo respingerla, generando una tensione che coinvolge lo spettatore in modo quasi violento. È questa energia che, secondo Hirst, accomuna lui, Fairey e Invader: un desiderio condiviso di cambiare la percezione del pubblico, di “deporre uova nel cervello delle persone”, come afferma provocatoriamente.
La Newport Street Gallery, inaugurata nel 2015 nel sud di Londra, nasce dal desiderio di Damien Hirst di rendere accessibile al pubblico la propria collezione d’arte e le opere degli artisti che ammira. Progettata dallo studio Caruso St John, la galleria si estende su cinque edifici storici, tre dei quali vittoriani e originariamente costruiti come studi di pittura, per un totale di 37.000 piedi quadrati e sei spazi espositivi distribuiti su due livelli, uno dei quali con un’altezza di 11 metri. Tra le esposizioni precedenti figurano Wes Lang: The Black Paintings, Brian Clarke: A Great Light e Damien Hirst: The Currency. L’ingresso alla galleria è sempre gratuito.
HENI, società attiva in diversi settori legati alla produzione e alla divulgazione artistica, collabora con artisti e fondazioni di rilievo internazionale nel campo dell’editoria, delle edizioni artistiche, della produzione cinematografica, delle mostre e della ricerca, con la missione dichiarata di rendere l’arte accessibile a un pubblico sempre più vasto.
Triple Trouble si presenta dunque come una mostra dal forte impatto visivo e concettuale, un incontro di tre mondi creativi autonomi che, attraverso lo scontro, la contaminazione e la sperimentazione, generano nuove forme espressive. Un appuntamento imprescindibile per chi ama l’arte contemporanea, il linguaggio urbano e le estetiche ibride che caratterizzano il panorama artistico di oggi.

