
Londra accoglie un nuovo capitolo dell’arte contemporanea con InvadHirst, la sorprendente collaborazione tra Damien Hirst e Invader, presentata da HENI Editions. L’opera segna la seconda uscita della nuova serie di edizioni d’arte che coinvolge tre giganti della scena visiva mondiale: Hirst, Invader e Shepard Fairey, protagonisti della mostra collettiva Triple Trouble, attualmente in corso alla Newport Street Gallery.
La stampa, disponibile dal 30 ottobre al 10 novembre 2024, è una serigrafia a 21 colori realizzata su carta di cotone Somerset Satin White e racchiusa in una cornice in alluminio bianco. Le dimensioni sono importanti – 86,2 × 108,7 cm – e il prezzo è di $3.000, tasse escluse. Ogni copia sarà firmata a mano da entrambi gli artisti e numerata, come da tradizione HENI. L’edizione sarà limitata dalla domanda durante la finestra di vendita, trasformando l’acquisto in un evento tanto esclusivo quanto democratico.
InvadHirst mette in dialogo due simboli ormai mitologici dell’arte contemporanea: gli Space Invaders pixelati di Invader e i punti cromatici dei celebri Spot Paintings di Hirst. Su uno sfondo bianco assoluto, venti Space Invaders, ognuno di un colore diverso, si dispongono in una griglia geometrica rigorosa. È un incontro tra due logiche estetiche opposte ma complementari: l’ordine clinico e scientifico di Hirst e il linguaggio urbano, ironico e digitale di Invader.
La struttura a griglia rimanda sia alla serialità dei Spot Paintings sia all’organizzazione dei personaggi del videogioco arcade da cui Invader trae ispirazione. Il risultato è un’opera che esplora i rapporti tra ripetizione e unicità, caos e controllo, artigianato e tecnologia. Ogni Space Invader è diverso, come ogni punto di Hirst è unico: entrambi gli artisti trasformano la serialità in una forma di libertà visiva.
L’incontro tra Hirst e Invader non è casuale ma inevitabile. Entrambi, pur con linguaggi diversi, riflettono sul concetto di sistema: Hirst attraverso la scienza, la medicina e l’ordine del laboratorio; Invader attraverso i codici digitali, i pixel e la cultura videoludica. InvadHirst è la sintesi perfetta tra questi due universi: il mondo freddo dei dati e quello emotivo del colore si fondono in un’opera che parla di equilibrio, gioco e percezione.
L’edizione è esposta all’interno di Triple Trouble, la mostra che riunisce Shepard Fairey, Damien Hirst e Invader alla Newport Street Gallery di Londra. Le sale della galleria si trasformano in un campo di battaglia visivo dove la street art incontra la pittura concettuale e la cultura digitale dialoga con la tradizione. Le opere originali – dipinti, mosaici, sculture e installazioni – sono disponibili anche attraverso HENI Primary, la piattaforma che collega collezionisti e artisti nel mercato primario dell’arte contemporanea.
Per Damien Hirst, nato a Bristol nel 1965 e vincitore del Turner Prize nel 1995, InvadHirst rappresenta una nuova fase di apertura e contaminazione. Dopo le grandi mostre internazionali – da Treasures from the Wreck of the Unbelievable a Venezia (2017) a Cherry Blossoms alla Fondation Cartier di Parigi (2021) fino ad Archaeology Now alla Galleria Borghese di Roma – Hirst continua a esplorare la relazione tra ordine scientifico e percezione estetica, vita e artificio.
Invader, invece, porta nel progetto la sua poetica dell’occupazione dello spazio urbano e del gioco visivo. Il suo linguaggio a mosaico, nato dalle strade di Parigi e diffuso in tutto il mondo, qui trova una dimensione più concettuale, ma non perde la sua energia pop. Insieme, i due artisti creano un’opera che è allo stesso tempo ironica e rigorosa, un’icona contemporanea che parla di identità, tecnologia e immaginazione collettiva.
InvadHirst non è solo una stampa: è un dialogo tra due mondi e due epoche dell’arte contemporanea. HENI Editions, con questa iniziativa, conferma il proprio ruolo di ponte tra arte, tecnologia e collezionismo globale. In un mercato in cui il digitale e il materiale si intrecciano sempre più, questa collaborazione diventa un manifesto di come l’arte possa ancora sorprendere, unendo l’analitico e il ludico, il laboratorio e la strada, il punto e il pixel.
Dal 30 ottobre al 10 novembre, i collezionisti e gli amanti dell’arte potranno prenotare la loro copia di InvadHirst direttamente sul sito di HENI Editions. Come sempre per queste edizioni, il numero finale sarà determinato dalla domanda, trasformando il tempo stesso in parte integrante dell’opera: più che una vendita, un esperimento collettivo sul desiderio contemporaneo.
In fondo, come nei videogiochi di Invader o nei pattern infiniti di Hirst, anche qui la regola è semplice: tutto è ordine, ma tutto può esplodere in colore.
InvadHirst è una collaborazione tra Damien Hirst e Invader, presentata da HENI Editions in occasione della mostra Triple Trouble alla Newport Street Gallery di Londra.
L’opera unisce due linguaggi opposti: la precisione scientifica dei Spot Paintings di Hirst e l’energia pop e digitale dei pixel di Invader.
La serigrafia, realizzata in 21 colori su carta Somerset Satin White, mostra venti Space Invaders disposti in una griglia ordinata, simbolo di equilibrio tra ordine e caos, controllo e libertà.
Ogni figura ha un colore diverso, riflettendo sull’unicità nell’epoca della ripetizione e della copia.
Anche il metodo di vendita è innovativo: l’edizione è limitata dalla domanda, quindi è il pubblico stesso a determinare quante copie esisteranno, fondendo arte e mercato in un esperimento contemporaneo.
In sintesi, InvadHirst è molto più di una stampa: è un dialogo tra arte concettuale e cultura digitale, un commento sul nostro tempo fatto di pixel, algoritmi e desiderio di unicità.
