Fellini nel mondo, dal Nicaragua alla Corea del Sud la festa per i suoi cent’anni è globale

20 gennaio 1920. Un semplice vagito trasformerà l’immaginario cinematografico mondiale, e il mondo cento anni dopo, rende omaggio a quello stesso neonato diventato il Maestro Federico Fellini.

Da Rimini, sua città natale, a Roma, culla della sua prestigiosa carriera registica, alle capitali di tutto il mondo il giorno dei suoi cent’anni si è trasformato in un ricordo globale che ha visto avvicendarsi eventi dedicati al regista onirico per eccellenza del cinema contemporaneo.

Genio visionario e immaginifico, Fellini costella la sua produzione artistica di capolavori ormai iconici offrendo al mondo immagini barocche e debordanti, sua cifra poetica e mezzo per un racconto mediato di una realtà all’opposto, scarna e cruda. Sognatore realista e realista sognatore, fa uso del grottesco e del surreale per scandagliare la nudità del reale e al contempo si serve della realtà come materiale da deformare per mistificare ed illudere con la stessa maestria di un prestigiatore. La sua evoluzione poetica e artistica è un laboratorio sperimentale della sua fervida fantasia. Da “Lo sceicco bianco” (1952), primo vero film dalla regia non condivisa, in cui mette a frutto la sua esperienza da fumettista in una storia semplice ma di grande impatto visivo, a “La dolce vita” (1960), pellicola che alla ridondanza delle immagini affianca anche una profonda riflessione ideologica sulla crisi e lo sfacelo dei valori in una Roma corrotta che si erge a simbolo della decadenza dell’umanità. Ma non si possono non citare capolavori come “La strada” (1954) un omaggio al mondo circense e sregolato, “Amarcord” (1973) dai vagheggiamenti nostalgici che emergono tra le pieghe di un racconto che si è fatto ora più amaro e disincantato senza mai abbandonare, però, la forza poetica della fantasia. Un percorso tutto felliniano in cui la potenza dell’immagine non rinuncia a quella del latente significato che proprio su di lei, la visione, si dispiega e s’invera.

E sono proprio l’immaginario onirico di Federico Fellini e la dirompenza fantasmagorica del suo cinema, i suoi sogni, spesso canovacci di future sceneggiature, i veri protagonisti della festa in suo onore che ha attraversato undici Ambasciate, sei Consolati e venti Istituti di Cultura nel mondo, in occasione del centenario della sua nascita. Da Tunisi a Los Angeles, da Jakarta a Santiago del Cile, le location diplomatiche si sono fatte vetrina espositiva di una mostra itinerante di disegni tratti dal “Libro dei sogni”. Un particolarissimo diario sapientemente tenuto dagli anni sessanta fino ai novanta, nel quale il regista usava trasporre i suoi sogni in forma fumettistica con una piccola descrizione distratta e maldestra al fianco. Un intrigante viaggio nel labirinto della psiche inconscia e creativa del “mostro sacro” del cinema italiano e internazionale.

Il ricordo di Fellini approda anche sui lembi estremi del Pacifico: due piccoli stati come la Corea del Sud da un lato, e il Nicaragua sul fronte opposto dell’area oceanica hanno festeggiato come si deve la ricorrenza dal sapore italiano ma dall’afflato mondiale. Nel paese del Centro-America la festa felliniana si è tenuta presso la “Cinemateca Nazionale” e ha avuto una eco nazionale trovando spazio sul piccolo schermo. A presenziare la cerimonia la Direttrice dell’Istituto e l’Ambasciatore d’Italia Amedeo Trambajolo. Sulla sponda asiatica, invece la commemorazione in onore dei cento anni del grande regista è stata inserita nell’ambito dell’ottava edizione di “Venezia a Seul” organizzata dall’Istituto di Cultura presente in città. Proiettati “Lo sceicco bianco” e il documentario “Fellini fine mai” di Eugenio Cappuccio che ha offerto al curioso pubblico coreano il suo personale racconto del Fellini regista colto nel trambusto dei suoi set ma anche dietro il sipario del suo cinema laddove era anche un amico per tanti, un uomo comune sciarpa, cappello e impermeabile che lo ammantano di grandezza e magia.

Ma il compleanno del grande regista dura tutto l’anno e non solo. Un Protocollo d’intesa fra otto soggetti firmatari, tra cui il Ministero per i beni e le attività culturali, Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale e Comune di Rimini, ha dato vita ad un nutrito programma di celebrazioni fino al 31 dicembre 2021. Divulgare e valorizzare l’opera del Maestro, le finalità del progetto Fellini 100 che prevede almeno 70 eventi disseminati in tutto il mondo. E chissà che il pianeta non diventi un luogo da sogno! 

Per saperne di più consulta il sito https://fellini100.beniculturali.it/





Federica Governanti

Classe 1987. Palermitana di nascita, cosmopolita nel sangue e ambientalista nell’animo. Alla passione per i diritti umani e le discipline politologiche devo la mia laurea in Relazioni Internazionali, alla curiosità per la cultura a tutto tondo, i miei interessi che spaziano dalla musica alla poesia, dal cinema alla letteratura specie di viaggio. D’indole sognatrice e idealista, ho sposato l’utopia e indosso una fede laica per le cose impossibili. 

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