All’Avana la sfida è aperta. Nonostante l’embargo da parte degli Stati Uniti che ha fatto scivolare il Paese, negli ultimi anni, dentro la crisi economica più grave dopo la caduta dell’URSS – 190 sanzioni decise da Trump per strangolare la produzione e abbattere il Paese socialista – Cuba va avanti .
Sul versante politico da aprile 2018 a marzo 2019 l’inasprimento del blocco ha continuato ad essere l’asse centrale della politica del Governo degli Stati Uniti nei confronti di Cuba, con effetti sempre più rilevanti sulla sua applicazione extra-territoriale in violazione del Diritto Internazionale, dei principi della Carta delle Nazioni Unite e delle norme internazionali di libero scambio.
L’embargo ha causato all’economia cubana, nel 2019 , perdite dell’ordine di 4,3436 miliardi di dollari.
Il clima di ostilità nelle relazioni bilaterali è stato fortemente segnato dall’aumento della retorica aggressiva del Governo statunitense contro Cuba. Il 1° novembre 2018 Cuba ha presentato all’Assemblea delle Nazioni Unite una risoluzione contro l’embargo. Gli Stati Uniti hanno risposto con otto emendamenti in materia di diritti umani . Nonostante le forti pressioni esercitate dal governo di Trump , la comunità internazionale ha respinto la proposta americana e ,una volta ancora , ha espresso il suo ampio sostegno alla risoluzione di condanna al blocco.
Il bloqueo economico, commerciale e finanziario rallenta fortemente lo sviluppo di tutte le potenzialità economiche del Paese in particolare l’attuazione del Piano Nazionale di Sviluppo Economico e Sociale (PNDES) che si propone, nell’ambito dell’Agenda 2030 di sostenere i processi di decentramento amministrativo, il rafforzamento delle competenze e delle capacità locali e territoriali in tema di pianificazione, gestione dello sviluppo economico sociale e il sostegno diretto a iniziative socio-economiche innovative.
Nonostante le gravi difficoltà economiche il Paese ha recentemente approvato la sua quinta Costituzione. I principi ispiratori della nuova Costituzione restano quelli “rivoluzionari” ampliati dall’esigenza di modernizzare il Paese e attuare, nei prossimi anni, il primo modello di economia sociale in linea con l’Agenda 2030 delle Nazioni Unite per lo sviluppo sostenibile.
Un’impresa di grande visione strategica in grado di mettere l’accento sui temi chiave del nostro tempo : disuguaglianza sociale, migrazioni e ambiente.
Non è a tutti noto che Cuba è l’unico Paese al mondo “sostenibile”! Fidel in un suo celebre discorso diceva : “La pressione demografica e la povertà conducono a sforzi disperati per sopravvivere, anche a scapito della natura. Paesi del Terzo Mondo, colonie di ieri, sono sfruttate e saccheggiate da un ingiusto ordine economico internazionale…”
I metodi usati per individuare lo sviluppo di una nazione sono molteplici per analizzare la crescita di un paese. Secondo l’indice HDI acronimo di Human Development Index utilizzato dal 1990 dalle Nazioni Unite e l’SDI Sustainable Development Index dall’antropologo Jason Nickel, Cuba risulta al primo posto nella classifica dei Paesi che hanno adottato politiche di sostenibilità in ambito economico, sociale e ambientale . Gli Stati Uniti sono posizionati al 159 posto mentre il Regno Unito è al 131° ! Cuba è il primo Paese al mondo con il più alto Indice di Sviluppo Umano…
La condizione economica di Cuba a partire dagli anni ’90 ha costretto il governo a fare delle scelte, fra cui incentivare l’ agricoltura biologica anziché quella tradizionale, riorganizzare l’uso delle coltivazioni per evitare la monocultura e utilizzare meno i mezzi meccanizzati, sviluppare una maggiore efficienza energetica e un uso razionale delle risorse.
Di fronte all’embargo economico e all’isolamento politico, Cuba ha deciso di prendere una direzione precisa adottando una politica basata sul «porre le persone al centro dello sviluppo e collegare la giustizia sociale alla protezione ambientale».
L’Articolo 1 della nuova Costituzione pone al centro i concetti chiave per lo sviluppo equo e solidale :
« Cuba è uno Stato socialista di diritto e di giustizia sociale, democratico, indipendente e sovrano, organizzato con tutti e per il bene di tutti come repubblica unitaria e indivisibile, fondata sul lavoro, sulla dignità, sull’umanità e sull’etica dei suoi cittadini per il godimento della libertà, dell’equità, dell’uguaglianza, della solidarietà, del benessere e della prosperità individuale e collettiva.»
« La Repubblica di Cuba […] promuove la protezione e la conservazione dell’ambiente e per affrontare il cambiamento climatico, che minaccia la sopravvivenza della specie umana, sulla base del riconoscimento di responsabilità comuni, ma differenziate; l’istituzione di un ordine economico internazionale giusto ed equo e l’eradicazione di modelli irrazionali di produzione e di consumo. » (Articolo 16)
« Tutte le persone hanno diritto a godere di un ambiente sano ed equilibrato. Lo Stato protegge l’ambiente e le risorse naturali del paese. Riconosce il suo stretto legame con lo sviluppo sostenibile dell’economia e della società per rendere più razionale la vita umana e garantire la sopravvivenza, il benessere e la sicurezza delle generazioni presenti e future. »(Articolo 75)
Non sono esattamente questi i 17 Obiettivi delle Nazioni Unite per lo Sviluppo Sostenibile dell’Umanità ?