Che ti ridi Barbara?

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Rideva allora, una trentina d’anni fa dietro le sbarre, brigatista; rideva un mese fa ironizzando sul quarantennale della strage di via Fani, a cui lei partecipò, come assassina, forse sorridendo anche in quell’occasione, mentre una pioggia di piombo abbatteva i cinque uomini della scorta di Aldo Moro.

E ha sorriso anche venerdì in un centro sociale di Firenze, dove è stata invitata, esattamente 40 anni dopo la strage, per presentare un suo libro. Ma quale paese è mai quello in cui una condannata a più ergastoli può tornare in libertà?
Quale paese è mai quello in cui chi ha ucciso nel tentativo di sovvertire l’ordine democratico si può permettere di pontificare?
Quale paese è mai quello in cui si permette una provocazione quale la presentazione del libro di una terrorista mai pentita, per di più in una struttura pubblica occupata da chi considera la Balzerani una compagna e non una criminale?
Quale giornalismo è mai quello che amplifica le sue improvvide affermazioni?
Quale comune è mai quello che invece di sdegnarsi non si coordina con le forze dell’ordine per sgomberare quella struttura?

Dove sono quelli che fanno le marce a difesa della democrazia?

L’apologia di terrorismo non sdegna le anime belle dell’antifascismo?

Ridi, compagna Balzerani, perché hai capito tutto di questo paese…

di cui mi vergogno.


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