Si fa un gran parlare di Industria 4.0, ma cosa ne sappiamo veramente? Nelle prossime settimane andremo alla scoperta di questo mondo, percepito come futuro prossimo, ma in realtà presente da diversi anni, ne analizzeremo i rischi (pochi) e le opportunità (tante).
L’Industria 4.0 introduce quella che è stata chiamata la “fabbrica intelligente”, in cui i sistemi informatici-robotizzati monitorano i processi fisici della fabbrica e prendono decisioni decentrate, le cosiddette decisioni orizzontali. I sistemi fisici diventano degli oggetti, comunicano e collaborano tra loro e con gli esseri umani in tempo reale attraverso il web senza fili (WiFi).
In linea di massima una fabbrica o un sistema integrato, per essere considerato Industria 4.0, deve comprendere:
- Interoperabilità – macchine, dispositivi, sensori e persone che si collegano e comunicano tra loro.
- trasparenza delle informazioni – i sistemi devono creare una copia virtuale del mondo fisico attraverso i dati dei sensori al fine di contestualizzare le informazioni.
- Assistenza tecnica – ovvero la capacità dei sistemi di sostenere gli esseri umani nel prendere decisioni e risolvere i problemi, sia la capacità di aiutare gli esseri umani, con compiti che sono troppo difficili o pericolosi per gli esseri umani.
- Decentramento del processo decisionale – la capacità dei sistemi informatici di prendere decisioni semplici in proprio ed essere il più autonomi possibile.
Non stiamo parlando, si capisce, di un semplice carrello automatico o di un braccio robotico; stiamo parlando di un sistema integrato: modulare, scalabile e potenzialmente autonomo. Ma come per ogni grande cambiamento, ci sono sfide enormi che riguardano l’adozione di un modello 4.0:
- I problemi di sicurezza dei dati sono notevolmente aumentati con l’integrazione di nuovi sistemi e un maggiore accesso a tali sistemi. Inoltre, la conoscenza della produzione come pure della proprietà intellettuale diventa un problema di sicurezza IT.
- Un elevato grado di affidabilità e stabilità è necessario per la comunicazione tra il livello cibernetico e quello fisico, che può essere difficile da raggiungere e manutenere.
- L’integrità del processo produttivo con meno supervisori umani potrebbe essere un ostacolo.
- La perdita di posti di lavoro, è sempre una preoccupazione quando vengono introdotte nuove automazioni.
- La prevenzione di problemi tecnici che potrebbero causare costose interruzioni di produzione è infine un fattore critico da considerare.
Inoltre, vi è una sistematica mancanza di esperienza e di manodopera capace di creare e implementare questi sistemi – per non parlare di una generale riluttanza delle parti sociali interessate e agli investitori nell’investire pesantemente in nuove tecnologie.
Ma è una necessita ormai.
I vantaggi di un modello industriale 4.0 potrebbero superare le preoccupazioni per moltissimi impianti di produzione. In ambienti di lavoro molto pericolosi, la salute e la sicurezza dei lavoratori umani potrebbero essere notevolmente migliorate. Le filiere potrebbero essere più facilmente controllate quando ci sono dati a ogni livello del processo produzione e consegna. Il controllo computerizzato ha già una maggiore produttività e la produzione è molto più affidabile e coerente. E i risultati per molte aziende potrebbero essere aumentati i ricavi, quota di mercato e profitti.
I rapporti internazionali hanno anche suggerito che i mercati emergenti potrebbero beneficiare enormemente della Industria 4.0 pratiche.
La domanda, allora, non è se l’industria 4.0 è in arrivo, ma quanto lo è velocemente; la domanda non è più se, ma quando!
Come con i Big Data dati e altre tendenze di business, i primi utilizzatori saranno premiati per il loro coraggio di saltare in questa nuova tecnologia, e coloro che evitano il rischio del cambiamento diventeranno irrilevanti in breve tempo.
Nelle prossime settimane il Nostro Keynote sul mondo 4.0 si occuperà di:
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MACHINE LEARNING
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MANUFACTURING AUTOMATION
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TRENDS IN MANUFACTURING
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SISTEM INDUSTRY
Seguiteci…
In copertina:
Original file CC BY-SA 3.0, Link
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