“Iena” per senso della giustizia: intervista ad Alessandro Migliaccio

alessandro migliaccio“La foto di un ragazzo con un paio di scarpe consumate, una microcamera addosso e con penna e taccuino in mano.”, è questa la foto scelta per rappresentare la sua carriera da Alessandro Migliaccio, giornalista professionista napoletano che da oltre dieci anni è autore del programma televisivo “Le Iene”.

“Take a picture!” l’ha intervistato…

Perché ha scelto di diventare un giornalista?

“Ho scelto di essere un giornalista innanzitutto perché amo scrivere e raccontare con le parole ciò che vedo e trasformare le emozioni di chi osserva un accadimento in parole, in modo da trasferire in qualche modo quelle emozioni al lettore. Oltre alla passione per la scrittura, però, la motivazione a diventare giornalista mi è venuta quando ho compreso che più che un semplice lavoro, per me si tratta di una missione. Io utilizzo il mio lavoro per rendere un po’ di giustizia a tante persone che subiscono soprusi, truffe e violenze di vario tipo, oltre che per rendere giustizia agli italiani onesti che devono essere informati sugli scandali, sugli sprechi di denaro pubblico e sulla corruzione che purtroppo dilagano nel nostro Paese.”

Lei, oggi, é un autore del celebre programma tv “Le Iene”, ma é giusto dire che tutto é iniziato con un blog?

“In realtà la mia collaborazione con Le Iene è iniziata quando alcuni autori della trasmissione hanno iniziato a notare che a Napoli, in un piccolo giornale, c’era un giornalista giovane che scriveva articoli di denuncia e faceva inchieste che facevano rumore in tutta Italia. Da solo e per puro spirito di denuncia giornalistica, facevo quello che gli autori e gli inviati delle Iene facevano per lavoro. Mi costruivo perfino le microcamere da solo, in quanto le ritenevo strumenti necessari per dimostrare tutta una seria di notizie che ricevevo dalle mie fonti oppure dal mio blog Teledenuncio.it. Da quel momento mi chiesero di fare quelle inchieste per il loro programma e non ho mai smesso. Anche perché, ad essere onesti, le inchieste che ho portato avanti io negli ultimi anni, nessun giornale napoletano le ha volute pubblicare. Solo la redazione delle Iene non mi ha mai fatto problemi ed anzi mi ha spronato ad andare fino in fondo.”

Come é nata l’idea del blog?

“Il blog Teledenuncio.it è nato perché ho recepito che se la gente sa di potersi fidare di un giornalista e alessandro-migliaccio-iene-274x300al contempo può restare anonima, allora ti invia facilmente le segnalazioni sulle cose che non vanno o sulla corruzione di dipendenti pubblici oppure ancora sui disservizi e sulle ingiustizie che subiscono tutti i giorni. Gli italiani non sono un popolo di omertosi ma, di certo, le persone oneste, essendo circondati dalla corruzione e dalle organizzazioni criminali, non possono esporsi troppo. Ma la voglia di migliorare il Paese c’è eccome. Ecco perché ho pensato che “Te le denuncio”, che sta anche per “Tele denuncio”, potesse diventare un canale libero in cui raccogliere segnalazioni da verificare e far uscire allo scoperto. E la cosa funziona. Anche perché non c’è pubblicità né ci guadagno un euro, anzi questo blog mi comporta solo spese annuali per il mantenimento. Ma a me interessa che il messaggio sia chiaro: lo faccio per aiutare le persone che hanno bisogno di credere ancora in una giustizia che tutti i giorni sembra non esserci. Non per soldi.”

 

Elisangela Annunziato

Elisangela Annunziato

Elisangela Annunziato nasce a Salvador de Bahia in Brasile, ma da piccola viene adottata da una famiglia italiana. Ha effettuato diversi corsi tra cui un corso di formazione in “Organizzazione Eventi Culturali” a Firenze. Dopo la laurea conseguita presso l’università Federico II di Napoli, a ventidue anni, lascia tutto e va per motivi di lavoro negli Emirati Arabi Uniti. Tornata in Italia collabora con diverse associazioni nell’organizzazione di eventi culturali, editoriali e musicali. Da sempre impegnata nel sociale – è stata anche volontaria in Africa - idea e crea “Ti preparo un caffé”, blog che vuole raccontare l’incontro con “il diverso” (da te). È la sua scommessa. È autrice dei libri 'Il sogno di Francesca' che tratta il tema dell’adozione, 'Anelfra' e 'La Formichina Jo'. 

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