La Russia mira ai soldi del Fmi

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Secondo Putin, il conto del gas ammonterebbe a 35 miliardi, una cifra ben superiore al prestito accordato dal Fmi. La Russia minaccia la fine degli sconti finora accordati, l’aumento del prezzo del gas del 50% se non, addirittura, la chiusura totale delle forniture

Giovedì 10 aprile, Vladimir Putin ha avvisato l’Europa che potrebbe trovarsi a fronteggiare la totale chiusura della fornitura di gas naturale russo se non aiuta l’Ucraina a ripianare l’enorme debito contratto per la fornitura di gas, un debito il cui ammontare è ben superiore al valore del pacchetto offerto dal Fmi.
La lettera del Presidente russo ai 18 leader più importanti dell’Europa orientale mira a dividere l’Europa a 28 e a portare in Russia i miliardi che la comunità internazionale intende prestare all’Ucraina. Fa tutto parte degli sforzi tesi a mantenere il controllo sul riottoso vicino, in difficoltà a causa del dissesto finanziario mentre sta affrontando un ammutinamento separatista pro Russia nell’Est.
Il messaggio di Putin è chiaro: l’Unione Europea ha tentato di attirare l’Ucraina fuori dall’orbita russa e verso sé, così ora deve farsi carico del suo conto del gas o affrontare il collasso economico del Paese e l’interruzione della fornitura.
Il duro monito innalza i toni del dibattito internazionale sulla crisi ucraina, che, per la prima volta, mette insieme Stati Uniti, Unione Europea, Russia ed Ucraina.
Il Dipartimento di Stato statunitense ha condannato quello che ha definito “lo sforzo della Russia di usare l’energia come strumento di coercizione contro l’Ucraina”.
Nel frattempo, centinaia di manifestanti pro Russia – alcuni dei quali armati – stavano ancora occupando gli edifici governativi a Donetsk e Luhansk, mentre le autorità cercavano una soluzione pacifica dopo la stagnazione durata cinque giorni. Nel Nord-Ovest della Romania, intanto, le forze statunitensi e rumene hanno dato inizio ad una settimana di esercitazioni militari congiunte.
La cifra indicata da Putin sul debito dell’Ucraina cresce di miliardi ogni settimana e la sua lettera alza lo spettro di una nuova disputa sul gas tra Russia ed Ucraina che potrebbe danneggiare buona parte dell’Europa. Nel 2009, Mosca chiuse le forniture di gas nel bel mezzo dell’inverno, facendo soffrire di freddo le città dell’Europa orientale. Il gas russo smise di essere trasferito, attraverso i condotti ucraini, verso le altre Nazioni. Putin afferma che l’Ucraina deve alla Russia 17 miliardi di dollari a causa della fine degli sconti sul gas e, potenzialmente, altri 18,4 a titolo di sanzione secondo il contratto stipulato nel 2009. Ha aggiunto anche che, oltre a questi 35,4 miliardi, la Russia detiene altri 3 miliardi di dollari in titoli del Governo ucraino.
L’ammontare totale appare, dunque, ben superiore alla stima di 14 – 18 miliardi calcolata dal Fondo Monetario Internazionale.
Putin ha avvertito che il crescente debito dell’Ucraina sta costringendo Mosca a chiedere anticipi per ulteriori forniture di gas. Ha ammonito che, se l’Ucraina non effettuerà questi pagamenti, il colosso del gas russo controllato dallo Stato, Gazprom, “cesserà in parte o completamente le consegne di gas”. Ha, infine, avvisato i leader che la chiusura delle forniture incrementerà il rischio che l’Ucraina trattenga il gas destinato al resto dell’Europa, con conseguenti difficoltà di garantire una consegna senza interruzioni ai clienti europei il prossimo inverno. Secondo Putin urge avviare un dialogo tra la Russia e i consumatori finali europei: “Il fatto che i nostri partner europei si siano unilateralmente ritirati dagli sforzi concertati per risolvere la crisi ucraina, e persino dal consultarsi con la parte russa, non ci lascia alternativa”.
La lettera è stata indirizzata a 18 Capi di Stato europei, compresi quelli di Serbia e Bulgaria, Nazioni che dipendono entrambe dal gas russo per circa il 90% del loro fabbisogno. Putin ha stretto le viti economiche sul dissanguato Governo di Kiev da quando, in febbraio, il Presidente gradito a Mosca è fuggito dopo mesi di proteste. Da allora, il gigante del gas russo Gazprom ha cancellato tutti gli sconti prima garantiti all’Ucraina. Significa che il 70% del prezzo andrà a sommarsi al debito già in essere. Il salvataggio dell’Ucraina da parte del Fmi comporterà il taglio delle sovvenzioni energetiche a favore dei residenti. Ciò significa un aumento del prezzo del gas nell’ordine del 50% a far data dal primo maggio, anche prima della scadenza fissata da Putin.
Il Primo Ministro ucraino, Arseniy Yatsenyuk, accresce i timori europei di una trattenuta del gas sul suolo ucraino poiché accusa la compagnia energetica nazionale di cattiva gestione. “Naftogaz possiede una riserva di 7,2 miliardi di metri cubi di gas quando, invece, dovrebbe essere di 20. Non sono stato io a rubare quel gas”. Il Ministro dell’Energia, Yuri Prodan, ha dichiarato che l’Ucraina non sta ricevendo altre forniture dalla Russia da quando è iniziata la battaglia sul prezzo, il che significa che ha iniziato a consumare le riserve.
L’effetto di un possibile stop nelle forniture di gas può essere pesante per l’Europa, ma, probabilmente, non tanto quanto nel gennaio del 2009. Gazprom ha, infatti, costruito un nuovo condotto che bypassa l’Ucraina e ha aumentato la capacità di quelli esistenti. Il Fmi ha garantito il prestito all’Ucraina a condizione che essa intraprenda riforme economiche. USA e UE forniscono comunque il loro supporto. Il Parlamento ucraino ha approvato alcune delle leggi necessarie, inclusi i tagli sulle tasse di importazione. Il prestito del Fmi, comunque, arriverà in diverse tranche nell’arco di due anni, mentre il Cremlino sembra chiedere che il debito venga colmato immediatamente. Il portavoce del Dipartimento di Stato statunitense, Jen Psaki, ha affermato che Washington sta “intraprendendo i passi necessari per assistere l’Ucraina, inclusi lo stanziamento di sovvenzioni d’emergenza e l’assistenza tecnica”. Ha inoltre aggiunto che gli Usa stanno anche provando ad incoraggiare i vicini occidentali dell’Ucraina a “riversare i flussi di gas naturale nei condotti cosicché l’Ucraina possa accedere ad ulteriori forniture di gas qualora fosse necessario”.

Traduzione di Angela Michela Rabiolo
Copyright Associated Press 2014, permission granted

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