Il braccio di ferro russo

Mario Mauro

Putin sta dimostrando di voler tenere testa anche alla prima potenza mondiale, gli Stati Uniti, pur di non cedere la sua influenza sull’Europa dell’Est. Nel frattempo, però, il popolo ucraino reclama a gran voce la volontà di entrare a far parte a tutti gli effetti dell’Unione Europea

mauroNegli ultimi giorni, la situazione ucraina e la conseguente crisi in Crimea hanno conosciuto una drammatica escalation delle tensioni, a causa sia dell’esplosione del secessionismo della comunità locale filo-russa, sia del crescente coinvolgimento politico e militare del Governo di Mosca, deciso a difendere i propri interessi economici e strategici in una regione tradizionalmente parte della propria sfera di influenza.
Un eventuale conflitto in quest’area porta con sé una tale deterrenza e una tale violenza che tutti davamo per impossibile dopo la fine della Guerra fredda.
Questo fenomeno ha preso la forma terribile dello spettro della guerra che può raggiungerci in ogni momento: sono convinto che Putin non sia disposto a chinare la testa in un braccio di ferro ipotetico anche con la più grande potenza militare del mondo, gli Stati Uniti, come ha già dimostrato nel caso della Siria.
Il vero problema è che in Ucraina, negli anni passati, c’è stato un uso politico della giustizia e Yulia Tymoshenko ne è la prova. La sua condanna è stata un grave insulto alla libertà di tutti gli Europei e sono stati violati i più elementari diritti fondamentali infliggendole una condanna per motivazioni politiche.
Credo che, per definirsi democratico, un Paese debba avere tra i valori fondanti il rispetto per la dignità di ogni uomo e che l’esercizio della giustizia si debba realizzare nell’interesse della singola persona, chiunque essa sia. Da qui il desiderio profondo dei cittadini ucraini di entrare a far parte di un’Europa basata su principi quali libertà, giustizia, Democrazia e uguaglianza.
Oggi rischiamo il conflitto sulla base del rigurgito di un nazionalismo profondo presente nell’Europa dell’Est e che dovremmo cercare di comprendere.
Dobbiamo capire cosa significhi per il popolo ucraino la sfida dell’Europa; dobbiamo capire perché, a Piazza Maidan, per giorni i manifestanti abbiano protestato mettendo a repentaglio la loro stessa vita perché avevano un credo: l’Europa. Un’Europa che riconosce nella libertà un tema prezioso che non può essere mistificato con l’antistato, la libertà che consente ai governanti di costruire un rapporto con la gente per il bene della comunità.
Il popolo ucraino lotta per entrare nell’Unione Europea e noi, che ne siamo membri, non ne abbiamo forse totalmente compreso l’importanza.
La crisi ucraina ha evidenziato le debolezze dell’Unione Europea e ci deve far riflettere sul significato di Europa, soprattutto in vista di un importante appuntamento: le elezioni europee di maggio.

Mario Mauro
già Ministro della Difesa

  1 comment for “Il braccio di ferro russo

Rispondi