Ha superato la soglia del milione e 200 mila firme la petizione lanciata da Greenpeace per chiedere all’ambasciata russa la scarcerazione dei 28 attivisti e dei 2 videoreporter freelance arrestati il 19 settembre scorso dalla Guarda Costiera russa e accusati di pirateria.
Gli attivisti, arrestati a seguito delle proteste contro le trivellazioni petrolifere sulla piattaforma Prirazlomnaya della Gazprom, furono fermati in acque internazionali mentre si trovavano a bordo della nave Artic Sunrise di Greenpeace International, furono quindi condannati lo scorso 26 settembre a due mesi di custodia cautelare, ma il 2 ottobre la giustizia russa ha contestato l’accusa di pirateria agli attivisti, tra cui l’italiano Cristian D’Alessandro.
In tutto il mondo si susseguono manifestazioni, eventi di solidarietà e sit-in che chiedono “Free the Arctic 30”, e all’appello rivolto al Presidente Putin si sono uniti anche undici premio Nobel, tra cui lo scrittore Dario Fo, il primo ministro tedesco Angela Merkel e i parlamentari italiani Anzaldi, de Petris e Mollea.
Intanto gli amministratori delegati di ENI e Shell, partner industriali di Gazprom, si sono espressi a favore della liberazione degli attivisti, nella speranza che interrompano i loro progetti di trivellazione nel Mar Artico e si schierino a favore della salvaguardia ambientale.
di Michela Arnò
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